Così Freud descrive la villeggiatura estiva in questi luoghi. E ancora oggi si ritrovano le stesse sensazioni è tra scenari incantati, panchine baciate dal sole, chilometri di passeggiate nei boschi in piano o quasi e anche un lago balneabile dove oziare godendosi il fresco
Renon (BZ), Italia.
Sole, panorami rigeneranti, pace e benessere in un paradiso naturale, è questa la filosofia di una vacanza sul Renon o Ritten, l’altipiano raggiungibile da Bolzano in dodici minuti di funivia. Lo raccontava, oltre un secolo fa, Sigmund Freud che, in una lettera a Carl Gustav Jung, descrive questo balcone circondato dalle Dolomiti come un posto “divinamente bello e accogliente” dove scoprire in sé “il piacere inesauribile del dolce far niente, temperato appena da un paio di ore dedicate alla lettura…” (per maggiori informazioni ritten.com). E ancora oggi, a cent’anni di distanza, si possono ritrovare le stesse sensazioni mentre si riposa su una panchina in mezzo ai prati baciati dal sole e immersi nello scenario incantato del Renon.
Benessere nella natura sul Renon
Sul Renon è facile staccare la spina e lasciarsi trasportare dal dolce far niente sugli oltre 300 chilometri di passeggiate, spesso in piano o quasi, che attraversano il territorio come l’Hirtensteig, il sentiero del pastore, un percorso che si snoda per tre chilometri sopra Collalbo tra prati, boschi e malghe, raccontando il passato e presente di questo mestiere e le leggendarie battaglie che videro opporsi gli abitanti del Renon a quelli di Villandro.
Sull’altipiano si può anche scegliere di oziare sulle rive del laghetto balneare di Costalovara, un’oasi di pace circondata degli abeti dove volendo si può anche soggiornare (presso l’Hotel Weihrerhof); scoprire le eccellenze enogastronomiche prodotte dai masi come le mele e le ciliege di Steidacherhof a Longostagno, i succhi di mela mono varietali di Thomas Kohl, i formaggi di Wolf ad Auna di Sopra e le erbe di Stiegerhof e cercare, di rifugio in rifugio, la migliore kaiserschmarren (una sorta di frittata dolce) o gli schlutzkrapfen (ravioli di spinaci e ricotta conditi con burro fuso) più saporiti del territorio.
Per prepararsi al meglio al ritorno in città si può cogliere l’occasione di un soggiorno in questi luoghi per sperimentare l’efficacia delle inalazioni di aria dell’alveare proposte, ovviamente in tutta sicurezza e in una struttura apposita, dall’HotelApiPura Rinner: la prima seduta di apiterapia (o apiwellness) di mezz’ora costa 35 euro con l’affitto dell’attrezzatura, per le altre si scende a 20 euro.
Freud e il Renon
Dopo essere stato attraversato, fino a fine ‘400 con l’apertura di una via più agevole a fondovalle, dai cortei re e sovrani germanici che si recavano a Roma, il Renon grazie alla sua posizione privilegiata, a una media di trecento giorni di sole all’anno e alla vicinanza da Bolzano, fin dalla metà del ‘500 diventa luogo privilegiato per la Sommerfrische, la villeggiatura estiva. Tra i suoi estimatori anche lo stesso Freud a cui il Renon ha dedicato una passeggiata adatta a tutti, la Freud Promenade.
Il sentiero collega Soprabolzano a Collalbo in sei chilometri circa tra boschi, prati, punti paesaggistici e panchine con citazioni e riflessioni del padre della psicoanalisi riportate sui pannelli illustrativi. Il percorso è teatro per tutta l’estate (e fino al 3 ottobre) di appuntamenti guidati da Francesco Marchiorio, studioso di Freud e storico della psicoanalisi, che conduce gli ospiti sulle tracce di Freud tappa dopo tappa. Proprio a Collabo, all’Hotel Bemelmans Post,
Freud festeggia nell’estate del 1911 le nozze d’argento con tutta la famiglia: la veranda della celebrazione, con i suoi caratteristici rivestimenti in legno intagliati (gli stessi che, anni dopo, hanno portato al riconoscimento dell’hotel da parte di uno studioso del padre della psicoanalisi), è ancora quella originale e, anche se le camere nel frattempo sono state rimodernate (quella del padre della psicanalisi si trova al secondo piano con vista, ça va sans dire, sulle Dolomiti), l’hotel mantiene ancora oggi un sapore dolcemente retrò.
Il salone da pranzo e ballo dell’Hotel Bemelmans Post è in stile Art Nouveau, i mobili sono antichi, la cantina risale al Settecento, la sala Biedermeier di duecento anni fa mantiene gli arredi originali, la piccola stube vanta una porta intagliata a mano del 1619, mentre nel parco antistante svettano alberi ultracentenari e, tra le siepi di rose e di lavanda, trovano posto una piscina e un bio-lago balneabile dove rinfrescarsi nelle giornate estive.
Qui la storia si sposa con l’accoglienza mantenendo la calda tradizione familiare: sotto gli chandelier della sala da pranzo i proprietari suonano e cantano canzoni tirolesi (con qualche incursione in italiano) insieme agli ospiti tutti i venerdì sera (prezzi a luglio a partire da 145 euro a persona a notte in mezza pensione).
La grande bellezza del Renon
Da Collalbo si raggiungono facilmente anche le scenografiche Piramidi di Terra di Auna di Sotto (altre si trovano a Longomoso e a Soprabolzano), formazioni geologiche frutto dell’erosione di rocce moreniche di tarda epoca glaciale, a loro volta residui del ghiacciaio principale della Valle dell’Isarco e di altri ghiacciai della zona, che si presentano allo sguardo del visitatore come una sorta di sorprendente cattedrale naturale.
Quando il cielo è terso vale poi la pena di salire in cabinovia al Corno del Renon (da Pemmern a Cima Lago Nero a 2260 metri) e imboccare il sentiero panoramico che, in un solo sguardo, abbraccia tutto il Tirolo. A metà percorso l’installazione di Franz Massner indica tutte le cime che si possono scorgere dal Corno del Renon dalle Odle, al Cantinaccio, allo Scillar al massiccio del Latemar, fino alle cime del Corno Nero e del Corno Bianco, alle Alpi dello Stubai dello Zillertal e, nelle giornate più limpide, lo sguardo spazia fino al massiccio dell’Ortles.
Trenino storico e mobilità sostenibile
Sul Renon lo stress è bandito. Non serve neanche l’auto. Per muoversi basta la RittenCard consegnata gratuitamente (nelle strutture partner) agli ospiti e valida per tutta la durata del soggiorno. Per attraversare l’altopiano (o volendo scendere a Bolzano) occorre solo controllare gli orari della fitta rete di autobus e del Trenino del Renon, inaugurato nel 1907 e ultimo a scartamento ridotto in Alto Adige, che collega le frazioni di Collabo, Stella, Costalovara, Maria Assunta, Auna di Sopra, Longostagno e Soprabolzano. Sul trenino del Renon si svolgono anche serate gastronomiche come quella fissata per il 10 luglio: cinque portate abbinate ad altrettanti vini (o succhi di mela), ognuna nelle storiche fermate del percorso sull’altipiano.
Dispensa a cielo aperto
Ma al di là delle serate evento a tema enogastronomico, l’altipiano è un caleidoscopio di sapori nel rispetto dei tempi della natura e delle tradizioni. D’altro canto il Renon è un territorio privilegiato per le coltivazioni e per la biodiversità offerta. Ogni cento metri o poco più cambia la vegetazione, una vera dispensa a cielo aperto che nel corso del tempo ha saputo ispirare ristoratori e agricoltori tanto che, in pochi anni, il Renon è diventato un paradiso enogastronomico. La stella è arrivata due anni fa per il 1908, il ristorante del Parkhotel Holzner guidato dallo chef Stephan Zippl.
E ha alzato l’asticella per l’intera area. Al Ristorante Puro della Guesthouse Gloriette di Soprabolzano Thomas Tutzer rinnova la tradizione con abbinamenti inconsueti in uno stile alpino-mediterraneo da scoprire, all’Hotel Tann Barbara Untermarzoner sperimenta la cucina del bosco inserendo nelle proprie ricette ingredienti che la stessa chef raccoglie nel bosco circostante come i germogli di abete rosso, le radici, gli aghi di pino, il tarassaco e le erbe selvatiche, mentre al ristorante Pirbamer ad Auna di Sotto gestito dai fratelli Unerhofer si segue la filosofia “del chilometro vero” la filosofia, ovvero la ricerca prima di tutto della qualità della materia prima per creare percorsi degustativi creativi di eccellenza.
Foto dall’alto: Frieder Blickle. Karin Bauer. Sophie Pichler (2). Manuela Tessaro