Dopo oltre otto decenni, la celebre statua equestre del Gattamelata, capolavoro di Donatello e simbolo della città di Padova, è stata rimossa dal sagrato della Basilica di Sant’Antonio per essere sottoposta a un delicato intervento di restauro. Le operazioni, svoltesi l’8 e il 9 ottobre 2025, hanno segnato un momento storico per l’arte rinascimentale e per la comunità padovana. Grazie al sostegno delle organizzazioni internazionali Friends of Florence e Save Venice, il monumento sarà oggetto di approfonditi accertamenti tecnici e di un intervento conservativo che ne garantirà la tutela per le generazioni future.
Padova, Italia.

Un evento storico per l’arte rinascimentale
Nelle giornate dell’8 e 9 ottobre 2025, Padova ha vissuto un momento di grande rilevanza culturale: la statua equestre del Gattamelata, capolavoro di Donatello e simbolo della città, è stata smontata e trasferita nell’androne dell’ex Museo Civico in Piazzetta Kolbe. L’operazione, pianificata con estrema precisione e coordinata dalla Delegazione Pontificia, ha segnato la terza “discesa” del gruppo bronzeo dal suo collocamento originario sul sagrato della Basilica di Sant’Antonio, dove era stato posizionato intorno al 1457.
Un gesto che non è solo tecnico, ma profondamente simbolico: il distacco del monumento dal suo basamento rappresenta un atto di cura e responsabilità verso un patrimonio che appartiene non solo a Padova, ma all’intera storia dell’arte occidentale.

Il restauro: tra tecnica e memoria
Dopo tre anni di ponteggi e studi preliminari, il monumento è stato sollevato e calato a terra per consentire ulteriori accertamenti prima dell’intervento conservativo. Il restauro è reso possibile grazie al sostegno delle organizzazioni americane Friends of Florence e Save Venice, che hanno già garantito il loro contributo anche per la fase operativa. Le analisi condotte finora hanno evidenziato la necessità di intervenire con tecniche avanzate per preservare l’integrità del bronzo e del basamento in pietra.

Le fasi dello smontaggio
Mercoledì 8 ottobre si è svolta la prima parte dell’intervento, con l’imbragatura e il trasporto dell’effigie del condottiero nell’ex Museo Civico. Il giorno successivo, giovedì 9 ottobre, è stata effettuata la separazione del cavallo dal basamento in pietra e il suo trasferimento nella stessa sede. Le operazioni si sono svolte sotto l’occhio attento di esperti restauratori e tecnici, con il supporto di ingegneri e storici dell’arte, in un clima di grande emozione e partecipazione cittadina.

Le precedenti “discese”
La prima rimozione risale al novembre 1917, durante la Prima guerra mondiale, quando la statua fu trasferita a Roma, a Palazzo Venezia, per proteggerla dai bombardamenti. La seconda avvenne il 1° ottobre 1940, all’inizio del secondo conflitto mondiale, con il ricovero presso l’Abbazia di Carceri d’Este (PD), dove rimase fino al giugno 1945. Ogni discesa ha coinciso con momenti di crisi, ma anche con la volontà di salvaguardare un’opera che incarna la forza e la dignità del condottiero Erasmo da Narni.

Un capolavoro firmato Donatello
Realizzata tra il 1447 e il 1453 su commissione della famiglia del condottiero e con l’approvazione del Senato della Repubblica Veneta, la statua celebra la figura di Erasmo da Narni, detto il Gattamelata. Considerata una delle più importanti opere della scultura rinascimentale, è simbolo di Padova e della sua eredità artistica. Il monumento non è solo un tributo alla memoria di un uomo, ma anche una testimonianza della maestria tecnica e dell’innovazione stilistica di Donatello, che con quest’opera ha rivoluzionato il concetto stesso di statua equestre.
Photo Marco Borrelli, courtesy of Friends of Florence Pr & Media relations Italy