Stresa, Italia.
Esistono molti luoghi incantevoli al mondo. Luoghi dentro il tempo eppure fuori dal tempo in cui pare di vivere un universo parallelo e un po’ magico. Spazi in cui la natura e le opere umane sembrano essersi fuse in un incontro mistico, sensuale, ipnotico. 

Così è Stresa, piccola perla del Lago Maggiore, incastonata tra le acque di questo piccolo mare d’acqua dolce e le colline del suo entroterra, che pian piano s’innalzano fino a dominare il cielo dall’alto del massiccio del Mottarone. Paesaggio alpino e lacustre uniti da pochi chilometri di strade e da una funivia. Con quest’ultima bastano davvero pochi minuti per un cambio totale di prospettiva, dall’immersione alla dominazione, dalla bellezza del lungolago a quella della montagna più vera.
E poi c’è la fusione con la storia. Anzi, con le storie. Quelle che nei secoli hanno disegnato il paesaggio antropico di questi luoghi, punteggiando il territorio di eleganti giardini e lussuose ville ottocentesche, tra le quali spicca Villa Aminta, dal nome della moglie dell’Ammiraglio Francesco Capece, che alla fine del primo conflitto mondiale acquistò l’edificio per farne la dimora sua e della sua amata. 

Oggi Villa Aminta è uno splendido hotel 5 stelle lusso, gioiello della catena The Leading Hotels of the World: 71 camere e 19 suite inserite in contesto da fiaba, dove l’eleganza e la preziosità degli arredi, dai mobili ai lampadari, dalle colonne di marmo agli arazzi, richiamano l’arte e la tradizione italiana e insieme la dimensione esotica della Repubblica di Venezia. 
La posizione privilegiata di fronte alle Isole Borromee è un plus da non sottovalutare: una vista impagabile che accompagna gli aperitivi serali e i risvegli dai balconi delle camere e dalle suite vista lago. Tra queste il top di gamma è la suite Borromea, al quinto piano dell’hotel: due letti queen size, bagno con Jacuzzi e doccia separati, salotto a cupola e tutt’intorno 105 metri quadrati di terrazze con annessa Jacuzzi panoramica. L’altra suite, la “Liz Taylor”, è una dedica a un’ospite speciale, che 1966 scelse Villa Aminta per una fuga d’amore con il suo Richard Burton. 

Altra primizia dell’hotel è la Grotta Palazzo Aminta, perfetta per rilassarsi al termine di una giornata alla scoperta di Stresa e delle sue meraviglie: bagno turco, cascata di ghiaccio, Aromarium e percorsi con docce sensoriali e scozzesi. Nella Spa si perde la nozione del tempo tra un massaggio a quattro mani con oli essenziali e l’idrocromoterapia nella vasca con idromassaggio geyser. Completano il quadro la piscina esterna con acqua riscaldata e la spiaggia privata per nuotare direttamente nelle fresche acque del lago.
Sono due le scelte per l’ora di cena: Il ristorante I Mori è più legato alle tradizioni gastronomiche e alle tipicità italiane, mentre il ristorante Le Isole è più sperimentale, adatto a una clientela gourmet. Entrambi hanno in comune, oltre all’ottima cucina, una vista indimenticabile sul lago e le sue isole.
Ivan Burroni
 
			 
		



