
Eleganza e ironia al Teatro Villoresi di Monza
Al teatro Villoresi di Monza il 5 e 6 febbraio in scena A spasso con Daisy, con Milena Vukotic Salvatore Marino e Maximiliam Nisi. Regia di Gugliemo Ferro. Ironia semplice e raffinata e risate sincere del pubblico che spesso prorompe in applausi di apprezzamento
Monza. Italia
Milena Vukotic, Salvatore Marino e Maximilian Nisi portano in scena al Teatro Villoresi di Monza A spasso con Daisy, capolavoro teatrale di Alfred Uhry, che ottenne il premio Pulitzer per la drammaturgia, debuttato nel 1987 a New York, da cui fu tratto il celebre film omonimo del 1989 diretto da Bruce Beresford e vincitore di quattro premi Oscar. Con Jessica Tandy e Morgan Freeman (che forse non tutti sanno che era il protagonista anche nel cast originale, accanto a Dana Ivey).
Vukotic e Marino sono assolutamente perfetti nel ruolo di Daisy e Hoke: si calano con naturalezza nei panni l’una dell’anziana orgogliosa padrona di casa che rifiuta piccata l’aiuto di un autista assunto dal figlio dopo un incidente stradale in cui ha distrutto la sua auto e l’altro in quelli dell’autista di colore in pensione, sempre disponibile e gentile, che incassa i commenti tranchant della sua datrice di lavoro con eleganza e ironia, sempre pronto ad accogliere con il sorriso quello che la vita ha da offrigli. Ricca signora ebrea, vedova, maestra in pensione lei; dipendente in pensione, analfabeta, cristiano, vedovo, certamente non abbiente lui. Espressioni, se pur di provenienza molto diversa, di due minoranze che conoscono la discriminazione. Soprattutto ad Atlanta, nel 1948, dove si trovano quando si alza il sipario. Hoke dà prova di invidiabile pazienza e rimane al servizio della signora Daisy per quasi 20 anni.
Tra i due, dopo l’inziale diffidenza da parte della signora, con il passare degli anni e la discreta fedele presenza buona dell’uomo, nasce una sincera amicizia.
Una grande prova attoriale di tutti e tre i personaggi. La protagonista in particolare è davvero irresistibile: la sua ironia pungente, la sua cocciutaggine, il suo approccio alla vita ancora pieno di passione, il suo lento declinare che suscita tenerezza, il suo pudore nei confronti dell’amico.
Semplice ma molto efficace la scenografia.
Che dire? Le scelte del nuovo direttore artistico del Villoresi Gennaro D’Avanzo si confermano un successo. Moltissimi gli applausi del pubblico a scena aperta. L’affetto nei confronti di Milena Vukotic è palpabile in platea così come l’apprezzamento del pubblico dell’ironia raffinata e intelligente della pièce. L’energia del pubblico di ieri sera ribadisce la necessità di tornare a teatro. In replica domenica 6 febbraio alle ore 16.
D’Avanzo da buon padre della sua creatura a inizio spettacolo era sul palco a salutare gli spettatori e ringraziare per l’ospitalità i padri Barnabiti del vicino convento del Carrobiolo, “padroni di casa” del teatro e a fine spettacolo era all’uscita a salutare e ringraziare nuovamente tutti gli avventori.
Una volta di più esco con la convinzione che il teatro è una vera fondamentale forma di liturgia laica.