Corsica, Francia.
Per capire lo spirito fiero e autonomista dei corsi basta leggere la frase scritta sulla lapide posta sopra la porta d’accesso della città di Calvi: “Sempre fedele ai genovesi”. Gli abitanti dell’indomita cittadina per 60 anni hanno resistito ai francesi. Costretti a soccombere non hanno mai accettato di sottomettersi del tutto.
L’animo indomito dei corsi lo si percepisce leggendo le spiegazioni dei monumenti scritte in francese, inglese ed in corso, lingua reintrodotta, per volontà popolare, nelle scuole per difendere la propria identità culturale. Inoltre, i nomi delle città non vengono pronunciati alla francese, senza quindi il noto accento finale: si dice Bastia e non Bastià, Calvi e non Calvì. Il corso è la parlata che si sente passeggiando per i quartieri antichi di Bastia.
Bastia , dove degustare un Cap Corse immersi nel barocco
Ex roccaforte genovese, che nella parte vecchia conserva ancora un dedalo di “caruggi”, Bastia è un centro dinamico. Dal molo, “du Dragon” si gode una splendida vista sul porto. Fatti pochi passi si arriva in piazza Saint Nicolas, cuore pulsante della cittadina, dove si affacciano edifici in stile barocco, locali e ristoranti dove vengono servite le specialità corse. Tappa d’obbligo sono gli Etablissements Mattei creatori dei famosi aperitivi Cap Corse. Interessante è il percorso religioso alla scoperta delle chiese (San Giovanni Battista, la più grande dell’isola) e degli oratori abbelliti dall’attività instancabile delle varie Confraternite. La parte alta della città (Terranova) è dominata dall’antico forte sede del Governatorato genovese, dall’imponente ma elegante facciata barocca. Lasciata Bastia con i ricordi dei tetti in lose delle vecchie case, si prende la strada panoramica della costa da dove si godono panorami mozzafiato alternati ai paesaggi dei curatissimi vigneti della regione Patrimonio che producono famosi vini Aoc (la Doc francese). La località è rinomata per il “Festival delle notti della chitarra”.
La Saint Tropez corsa
A sud di Cap Corse si trova Sain Florent, (San Fiurenzu, in corso) la Saint Tropez della Corsica, famoso centro turistico che sorge alla foce del fiume Aliso. Colpisce la bellezza della rada e del porticciolo naturale, mentre la parte vecchia è dominata dalla Cittadella creata dai genovesi nel 1439. Da qui si godono struggenti e romantici tramonti.
Prima di raggiungere Calvi, si attraversa la Balagne, una piccola Corsia nella Corsica, con la diversità dei suoi paesaggi che riescono ad armonizzare le peculiarità dell’entroterra, del litorale e della montagna. L’entroterra si contraddistingue per una serie di “villaggi pensili”: la loro particolare esposizione al sole ha consentito alla natura di essere generosa, tanto che la Balagne è definita il giardino di Corsica. Un esempio lo si ha visitando il giardino botanico Parc de Saleccia, a quattro chilometri da Ile-Rousse.
Il Festival del Vento
Calvi, capoluogo della Balagne, è la meta preferita dei velisti e ogni anno in ottobre ha luogo il festival del vento, Festiventu. A ricordare il suo passato “combattente” per aver resistito agli assalti dei francesi e, nel 1794, degli inglesi guidati dall’ammiraglio Nelson, c’è la cittadella che ospita una guarnigione della Legione Straniera e domina il porticciolo turistico. I legami con Genova sono suggellati dal monumento a Cristoforo Colombo.
Info: RendezVousenFrance.com; Visit-Corsica.com
Donato Sinigaglia
TACCUINO DI AGENDA VIAGGI
Dormire e mangiare
Non solo mare cristallino, entroterra rigoglioso e verde e suggestivi borghi, ma anche strutture ricettive di classe, gastronomia e vini di qualità. La Corsica non delude il turista.
Chi desidera pernottare e mangiare nell’isola, fra le mete consigliate a Bastia il ristorante “Le Cosi” sul lungomare; a Saint Florent l’hotel La Roya il cui ristorante si fregia di una stella Michelin; a Cateri da “Chez Leon (dove si gustano le tipicità corse).
A Calvi si trovano lo charme dell’hotel Abbaye e l’eccellenza di un menu raffinato nel ristorante del complesso La Signoria, l’ex residenza di campagna della famiglia Michelin (che ha dato il nome ai pneumatici) ristrutturata dalla famiglia Ceccaldi e trasformata di una dimora d’élite.