
Carso Sloveno una meraviglia della natura

L’altopiano, che si estende dall’Isonzo alle Grotte di San Canziano, è un mondo a sé, fatto di meraviglie sotterranee, fenomeni naturali mozzafiato e sapori unici.

Slovenia. Europa.
I Feel Slovenia recita il logo studiato dall’Ente del Turismo per promuovere le bellezze di questo piccolo e straordinario Paese, con tante diversità (climatiche, linguistiche, paesaggistiche) che si incastrano in un mosaico armonioso. Non bisogna poi dimenticare che la Slovenia è l’unico Stato nel cui nome compare la parola “Love” e forse è anche questo a renderlo così speciale. Una delle sue caratteristiche è l’eterogeneità al pari dei piaceri enogastronomici. Poi è anche il luogo dove le Alpi ed il Mediterraneo si incontrano per “gustarsi” uno dei paesaggi più particolari al mondo: il Carso.
Appena si varca il confine si rimane colpiti dal verde, luminoso e brillante, che sembra perdersi all’infinito. Interrotto e punteggiato di tanto in tanto da qualche villaggio. Il verde è proprio il colore che la identifica meglio e un terzo del territorio è “zona protetta e tutelata”.
SONO TANTE LE COSE DA VEDERE
Come si è detto, il Carso è una vera peculiarità del Paese. Un altopiano stretto tra il fiume Isonzo, le Alpi e le grotte di Postumia (le più visitate in Europa) e San Canziano e arriva a lambire il golfo di Trieste e l’Istria. Il Carso sloveno è un mondo a sé, fatto di meraviglie sotterranee, di fenomeni naturali mozzafiato e di sapori unici. In Slovenia ci sono migliaia di grotte e ogni anno ne vengono scoperte di nuove. Però solo una minima parte sono accessibili al pubblico. Una di queste è la storica “Grotta delle patate” (Krompirjeva jama in sloveno) che si trova tra i villaggi di Temnica e Vojščica. Nella prima Guerra Mondiale costituì il rifugio di circa cinquecento soldati austro-ungarici. Serviva anche da deposito per alimenti, in particolare patate, da cui il suo nome. Per raggiungerla bisogna percorrere, in discesa, diverse decine di scalini. È possibile visitarla in qualunque periodo dell’anno previo appuntamento con il Jamarski klub Temnica (cell. 00386-40207482).

TORRE DI CERJE, IMPORTANTE SIMBOLO DI PACE
Anche se la Slovenia è grande quanto la Lombardia, le cose che offre sono tantissime e ogni volta che si torna sembra sempre sia la prima. A pochi chilometri dal confine e da Trieste si incontra la Torre di Cerje, costruita nel punto più alto del territorio del comune di Miren-Kostanjevica. Il gigante di pietra, alto 25 metri, inaugurato nel 2013, oltre a essere il Monumento ai difensori della terra slovena è un importante simbolo di pace. Nelle sale del museo sono conservati tesori storici e artistici sloveni. Al piano terra si può ammirare il quadro “Il ballo della vita e della morte” – olio su tela, capolavoro del pittore Rudi Španzel – che alcuni chiamano la “Guernica” slovena.
All’ultimo piano, il settimo, una terrazza panoramica completamente vetrata sembra simboleggiare lo sguardo al futuro con un panorama da togliere il fiato.
La struttura è visitabile, dal mercoledì alla domenica in qualunque periodo dell’anno: da aprile a ottobre l’apertura è dalle 10 alle 18 mentre da novembre a marzo dalle 10 alle 16.

LE GROTTE DI SAN CANZIANO, PATRIMONIO UNESCO DAL 1986
Altra tappa tappa d’obbligo è il Parco Regionale delle Škocjanske jame, cioè le Grotte di San Canziano (www.park-skocjanske-jame.si/it).
Qui la natura ha “giocato” con l’acqua, la roccia e la terra per scolpire un’opera d’arte di caratura mondiale. Un ruolo fondamentale l’ha avuto il fiume Reka che, con la sua imponenza, ha dato forma a questo paradiso naturale che si sviluppa sottoterra e che dal 1986 fa parte, a pieno titolo, del Patrimonio Mondiale Unesco. Tre sono i percorsi, due all’interno delle grotte (contrassegnati con i colori rosso e giallo) e uno all’esterno (di colore verde) che permette di vedere la conformazione della zona. Partenza e arrivo al Centro visite. Il percorso “rosso”, lungo circa 3 chilometri, è quello adatto a tutti. Dal Centro visite ci si sposta a piedi fino all’entrata riservata ai visitatori. La prima tappa è la Tiha jama, la “grotta del silenzio”, a 100 metri di profondità, così chiamata per l’assenza dell’eco delle acque sotterranee. Una galleria fossile piena di formazioni calcaree. Si continua a scendere, si passa per la Sala Grande (che ospita Orjac, il “Gigante”, che, con i suoi 15 metri, è una delle stalagmiti più grandi al mondo) e si arriva alla Grotta del rumore, a 200 metri di profondità, in un percorso a strapiombo sul bordo del canyon che conduce al Cerkvenikov most, il ponte sospeso a 47 metri sopra le acque del Reka. Dal centro della passerella è visibile la immensa “Sala Martelova dvorana” (lunga 300 metri, alta 146 e larga 120) che probabilmente sarà aperta al pubblico nel 2020 su prenotazione. Il percorso all’interno delle grotte termina nei pressi della Velika dolina, la dolina di crollo da cui si torna in superficie passando per la grotta Tominčeva jama, con il contorno di un paesaggio straordinario e il sottofondo delle cascate tumultuose sotto il ponte naturale.
Le Grotte sono visitabili tutto l’anno in gruppo e con la presenza di una guida. Da giugno a settembre è prevista una visita all’ora dalle 10 alle 17, mentre negli altri mesi le visite sono solo tre al giorno (alle 10, 13 e 15).
LIPICA, UNA MERAVIGLIA STORICO CULTURALE SLOVENA
Un’altra chicca sono le scuderie di Lipica la culla dei cavalli lipizzani di tutto il mondo (www.lipica.org/it). Un’oasi verde di 300 e passa ettari, punteggiata da tigli e querce centenarie visitata annualmente da oltre 100 mila persone. È a pochi chilometri dall’Italia e in particolare da Trieste ed è vicinissima anche alle Grotte di San Canziano. Con gli oltre quattro secoli di vita (è stata fondata nel lontano 1580 dall’arciduca Carlo II d’Asburgo, per allevare i cavalli di rappresentanza della corte viennese) è la più antica scuderia europea, e fra le più antiche del mondo, che alleva la stessa razza di cavalli fin dalla sua costituzione. Una giornata trascorsa nell’allevamento è qualcosa di impagabile. A Lipica ci sono circa 350 lipizzani, di cui 130 stalloni. Nel maneggio se ne può ammirare la giocosità e la grazia nei movimenti, caratteristiche che li hanno resi un’attrazione a livello mondiale. È straordinario vederli “all’opera”, quando si alzano sulle zampe posteriori, oppure saltano con eleganza su preciso comando del proprio istruttore. E poi rimangono in attesa dello zuccherino, premio meritato per avere fatto nel migliore dei modi tutti gli esercizi richiesti.
Per tutto l’arco dell’anno sono possibili visite guidate di circa un’ora alle varie scuderie storiche, tra cui quella di Velbanca (la più antica), gite in carrozza lungo i viali alberati della tenuta per ammirare i cavalli al pascolo e assaporare le atmosfere di un mondo passato, passeggiate rilassanti fino a Graščina, il nucleo storico dell’allevamento, con tappe ulteriori ai Musei del Lipizzano e delle Carrozze d’Epoca, alla Casa Carsica e alla Cappella di Sant’Antonio da Padova.
Uno degli eventi più interessati è “La favola di Lipica”, uno spettacolo emozionante di un’ora dove cavalli e cavalieri danno il meglio di sé per narrare la storia, incredibile, di questo allevamento, dove rimane da sempre fondamentale il rapporto di fiducia e collaborazione dei bianchi cavalli con i loro cavalieri. Uno spettacolo assolutamente da non perdere.
IL TACCUINO DI AGENDA VIAGGI
Gustare il Carso sloveno. Un proverbio sloveno dice che “l’amore passa per lo stomaco…” e in effetti è facile innamorarsi della Slovenia anche grazie alla sua cucina che viaggia in abbinamento con ottimi vini. Un intreccio di sapori che risente molto della sua posizione geografica. Qui eccellono selvaggina e agnello, salumi, tra cui il prosciutto del Carso tutelato dal marchio IGP e la pancetta e la coppa di maiale, ottimi formaggi e il Terrano, un vino secco dal colore rosso rubino che nel Carso viene abbinato sempre al prosciutto e ai vari salumi. Qualcuno addirittura sostiene che il Terrano e il Prosciutto del Carso stagionato sulla bora siano la coppia più bella del mondo.
Per assaggiare le tipicità carsiche non c’è che l’imbarazzo della scelta. Ci sono una infinità di ristoranti, trattorie e agriturismi che propongono piatti molto interessanti.
A Sežana, a pochi chilometri da Lipica, si può fare una sosta gustosa alla Gostilna Skok (www.gostilna-skok.com), un agriturismo di buona qualità di proprietà della famiglia Skok che propone una cucina tipica e genuina. Il menù cambia ogni tre settimane. La quasi totalità delle verdure utilizzate arriva dal loro orto. I formaggi li acquistano da una fattoria vicina.
All’interno del centro visite delle Grotte di San Canziano, si può fare una tappa gustosa nel Restavracija Ambrožič (www.restavracija-ambrozic.si), un ristorante che propone una interessante selezione di specialità slovene.
Il percorso di scoperta delle specialità di questo Paese può continuare con i vini. Fra i produttori si può fare tappa alla Cantina Širca Kodrič (www.sirca-kodric.si), a pochi chilometri da Dutovlje, dove si possono gustare e acquistare vari tipi di vini tra cui il famoso Terrano, la Malvasia, il Cabernet Sauvignon e la Jerina, una interessante cuvée composta da Terrano, Cabernet Sauvignon e Merlot.
Infine, ultima tappa all’Agriturismo Pri Filetu (www.tk-file.si), nelle immediate vicinanze di Kozina, su una collina a 625 metri di altitudine, con vista sul mare. Oltre a un buon ristorante si sono anche sette camere per un totale di 20 posti letto. Il titolare Franc Jelušič, che gestisce l’agriturismo, assieme alla moglie Sonia, si diletta nella produzione di ottime grappe (fra cui quella di ginepro) e del buon gin, assolutamente da degustare nella sala riscaldata da un grande camino.
Dove pernottare: si può provare l’Hotel & Casinò Resort Admiral (www.admiral.si/it/mediteran-kozina) a Kozina, una località situata in modo ideale nell’area di confine tra Italia, Slovenia e Croazia.
Ulteriori info : www.visitkras.info.