Le lunghe festività di Pasqua diventano un ottimo pretesto per organizzare delle escursioni ovunque, in Italia o all’estero, alla ricerca di tradizioni, golosità, colori.
Milano, Italia.
Pasqua a Bormio in Valtellina tra eventi, sport e natura
Con i suoi eventi, le numerose attività sportive e le escursioni in mezzo alla natura, la Valtellina si trasforma nella meta perfetta per una vacanza in montagna, tra paesaggi innevati con i primi segni della primavera che fanno capolino, buon cibo e tradizioni.
Tra tutte le attività ed esperienze, scegliamo i Pasquali di Bormio, una tradizione secolare che si svolge ogni anno il giorno di Pasqua. Religione, folklore e artigianato locale sono i tre elementi alla base dei Pasquali, ovvero le portantine allegoriche in legno con un forte significato religioso che vengono realizzate a mano dagli abitanti del paese; i carri vengono trasportati a spalla da giovani bormini che sfilano per le vie di Bormio indossando costumi tradizionali. Destinazione finale della sfilata è la piazza del Kuèrc, la piazza principale e simbolo di Bormio, dove avviene la benedizione di tutti i Pasquali. La manifestazione, particolarmente sentita da tutta la valle, cattura l’interesse anche dei turisti, che seguono con gioia e curiosità i Pasquali per scoprire antiche usanze e tradizioni folkloristiche che vengono tramandate di generazione in generazione per far sì che nulla della storia bormina vada perduto.
E Bormio si arricchisce anche di un luogo speciale: il Giardino del Tempo, all’interno del Palazzo De Simoni, che attraverso un progetto di valorizzazione promosso da Braulio – l’amaro invecchiato in botte nato 150 anni fa nel cuore di Bormio – dal Comune di Bormio e dal Parco Nazionale dello Stelvio, offre una nuova prospettiva sul patrimonio naturale e culturale del territorio. Un angolo di quiete in cui storia, paesaggio e tradizione si fondono, permettendo a cittadini e visitatori di riscoprire il valore del tempo e del legame con la propria terra.
Se i Pasquali rappresentano la forza delle radici e della comunità, il Giardino del Tempo racconta la capacità di Bormio di custodire e rinnovare la propria identità, offrendo uno spazio che invita a rallentare e immergersi nella bellezza autentica della natura e della storia locale.
Pasqua in Armenia: in viaggio tra spiritualità, sapori e tradizioni millenarie

Fede vissuta, convivialità e memoria collettiva: questa è la Pasqua in Armenia, prima nazione cristiana al mondo.
Conosciuta come Zatik, la Pasqua è una delle festività più sentite della Chiesa Apostolica Armena. Quest’anno, come in Italia, si celebra domenica 20 aprile, e rappresenta il momento ideale per scoprire l’Armenia, un paese in cui spiritualità e tradizione si fondono in un rito condiviso, autentico e ancora profondamente vissuto.
A soli 20 km dalla capitale Yerevan si trova Echmiadzin, la sede spirituale della Chiesa Apostolica Armena, oggi Patrimonio UNESCO. Qui, nella cattedrale fondata nel IV secolo dal patrono dell’Armenia, San Gregorio l’Illuminatore, e riaperta al pubblico nel settembre 2024 dopo un lungo restauro, si svolge la celebrazione pasquale più solenne e partecipata.
La liturgia, accompagnata da canti armeni di rara bellezza, si svolge in un’atmosfera suggestiva, tra affreschi antichi illuminati dalle candele e il movimento armonico del clero in paramenti ricamati e copricapi a cono neri. Al termine della messa, i fedeli si scambiano l’antico saluto pasquale: “Kristos haryav i merelots” – Cristo è risorto dai morti. “Orhnyale e haroutiunen Kristosi” – Benedetta è la rivelazione di Cristo
Processioni pasquali a Mendrisio – un patrimonio UNESCO vivente

Ogni anno, a Pasqua, Mendrisio si trasforma in un palcoscenico straordinario di tradizione vivente: le storiche processioni pasquali, riconosciute dal 2019 come patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO, attirano numerosi visitatori il Giovedì e il Venerdì Santo.
La “Funziun di Giüdee” del Giovedì Santo mette in scena la Via Crucis di Cristo con circa 270 figuranti in costumi elaborati. Indossando abiti storici provenienti dal Teatro alla Scala di Milano, interpretano personaggi biblici come Ponzio Pilato, Erode o le Tre Marie. Il Venerdì Santo, invece, ha luogo una solenne processione con circa 700 partecipanti che, nella suggestiva cornice del centro storico, crea un’atmosfera di profonda devozione. Accompagnata da musica e oggetti cerimoniali, la processione attraversa i vicoli e testimonia la profonda radicazione religiosa di questa tradizione. Uno dei momenti più affascinanti è rappresentato dai “Trasparenti”: tele artisticamente dipinte che illuminano Mendrisio con un vibrante gioco di colori. La straordinaria tecnica di realizzazione e l’antica tradizione artigianale hanno avuto un ruolo decisivo nel conferimento del riconoscimento UNESCO. Chi desidera ammirare questi capolavori al di fuori della Settimana Santa può visitarli nel Museo Casa Croci.
A Praga: per dare il benvenuto alla primavera

La Pasqua ceca è associata all’arrivo della primavera e non cade sempre nella stessa data. Nella tradizione cristiana occidentale, la Pasqua cade sempre il primo fine settimana dopo il primo plenilunio primaverile che segue l’equinozio, ossia nel mese di marzo o aprile. Quest’anno cade nel fine settimana tra il 18 – 21 aprile. La Repubblica Ceca (come altri paesi europei) ha radici ebraico-cristiane, quindi il modo in cui si festeggia la Pasqua è il risultato di una combinazione di tradizioni pagane, ebraiche e cristiane.
Nella settimana che precede la Pasqua, la Settimana della Passione, il primo giorno importante è il mercoledì, che in ceco viene detto “škaredá středa” (mercoledì cattivo) o “sazometná středa” (mercoledì delle ceneri): “cattivo” perché si commemora il tradimento di Giuda, ossia una cattiva azione, “delle ceneri” perché quel giorno si puliva il camino rimuovendo la fuliggine (in italiano è detto “mercoledì del tradimento” o “mercoledì della tristezza”). In questo giorno si devono fare le pulizie, ma senza incattivirsi, altrimenti, secondo la superstizione, si sarà tristi ogni mercoledì dell’anno.
Secondo una delle usanze pasquali ceche, il Giovedì Santo si deve mangiare un’insalata di spinaci, di crauti o di ortiche per essere sani tutto l’anno. Il Venerdì Santo, poi, il suono delle campane veniva sostituito da raganelle o tric trac, piccoli e grandi, montati su carriole. Il Venerdì Santo è anche il giorno del lutto per la morte di Gesù e del digiuno rigoroso. Il Sabato Santo è il giorno del silenzio e dell’attesa per i credenti. La preparazione del banchetto pasquale doveva essere accurata. In ogni casa bisognava avere la tavola apparecchiata, il pasticcio pasquale e dolci quali il “beránek” o “mazanec” e gli “jidáše”. Le celebrazioni poi continuano la domenica, quando le chiese si riempiono e i fedeli celebrano la risurrezione di Cristo.
In Repubblica Ceca il simbolo più famoso della Pasqua è rappresentato dalle uova decorate, che un tempo simboleggiavano la fertilità e la nuova vita. Oggi, però, hanno solo una funzione decorativa. I gusci delle uova soffiate sono tradizionalmente decorati e colorati in modo diverso, a seconda delle tradizioni familiari o regionali: alcune sono dipinte e raschiate, colorate con bucce di cipolla e altri coloranti naturali, incise, decorate con fili o a cera persa o traforate.
La Pasqua alpina nella regione di Innsbruck

La regione tirolese di Innsbruck si presenta come destinazione ideale per una fuga primaverile, combinando cultura mitteleuropea e fascino alpino.
Fino al 21 aprile tornano per la 16ª edizione i celebri Mercatini di Pasqua nella centrale Marktplatz, cuore pulsante delle celebrazioni primaverili. Ma la capitale tirolese si è già trasformata in un palcoscenico di eventi culturali con il prestigioso Festival di Pasqua, che unisce arte sacra e contemporaneità.
I suggestivi Sepolcri Pasquali, capolavori d’arte sacra secolare, apriranno ai visitatori in otto località della regione, offrendo un’esperienza mistica unica.
Il sepolcro di Telfs, alto 5,30 metri, è un capolavoro del pittore barocco Christoph Anton Mayr realizzato a metà del XVIII secolo, unico nel suo genere per essere costituito esclusivamente da tavole di pino cembro incollate tra loro. A Patsch, il sepolcro del 1767 creato dal pittore-parroco Johann Joachim Pfaundler conserva quasi tutte le immagini originali dell’epoca. Di particolare suggestione è il sepolcro di Natters, dove l’impianto scenografico del 1947 crea un’atmosfera mistica con sfere di vetro colorate riempite d’acqua.
E infine, per godersi la neve primaverile, gli impianti saranno aperti fino a Pasquetta e, sul Ghiacciaio dello Stubai, fino all’11 maggio.
Innsbruck dunque si veste dei suoi colori più belli: mentre le cime circostanti conservano inalterato il candido manto nevoso, il territorio si anima di eventi e tradizioni secolari, creando un’atmosfera festiva che celebra il risveglio della bella stagione.
Pasqua ebraica in cucina

In Israele, la Pasqua ebraica è più di una festività religiosa: è un evento nazionale che coinvolge famiglie, ristoranti e mercati interi.
Durante il periodo di Pesach, la Pasqua ebraica, i momenti conviviali assumono un ruolo molto importante. La ricorrenza si celebra con una forte componente culinaria: piatti simbolici, ingredienti antichi e sapori di casa che raccontano la storia dell’Esodo e l’importanza del ricordo. Le ricette variano da famiglia a famiglia, riflettendo le tante tradizioni della diaspora ebraica, ma si uniscono in un unico filo conduttore: il cibo come strumento di memoria collettiva, ponte tra passato e presente.
La tavola del primo e del secondo Seder, i pasti rituali dei primi due giorni di festa, è ricca di significati e tradizioni, ma anche i giorni seguenti si riempiono di ricette che uniscono gusto e spiritualità.
Le ricette preparate in Israele nel periodo della Pasqua ebraica, come da tradizione prive di lievito e cereali fermentati, sono gustose e al tempo stesso molto semplici.
Tra tutte ricordiamo il Charoset, che rimanda alla malta usata dagli ebrei durante la schiavitù in Egitto per costruire granai e le piramidi.
Abu Dhabi: esperienze da non perdere Sole, cultura e avventure indimenticabili per tutta la famiglia

La Pasqua ad Abu Dhabi offre la combinazione perfetta di relax e divertimento, grazie anche al sole perenne che illumina le giornate emiratine. Con una vasta gamma di attività e offerte speciali a tema pasquale, Abu Dhabi si conferma infatti la meta ideale per la pausa primaverile, offrendo spiagge incontaminate, una cultura affascinante e infinite opzioni di svago per tutta la famiglia.
Ad esempio puoi incontrare il Coniglio di Pasqua al Khalidiya Palace Rayhaan by Rotana: qui potrai gustare un delizioso brunch con piatti primaverili, una “Lazy Breakfast” servita dalle 7:00 alle 21:00, e torte, pasticcini e coniglietti di cioccolato al The Lounge Lobby Café. I più piccoli possono incontrare il Coniglio di Pasqua e partecipare alla Golden Egg Hunt per vincere emozionanti premi.
E la festa della cultura pop più grande della regione, il MEFCC torna ad Abu Dhabi dal 18 al 20 aprile. Celebra film, giochi, anime, cosplay e tanto altro, con la possibilità di incontrare celebrità, esplorare l’Artist Alley e godersi il divertimento per tutta la famiglia.
La Pasqua in Carinzia: tesori artistici e deliziose merende

Gli abitanti della Carinzia mantengono vive le tradizioni di questa festa amatissima, tramandate di generazione in generazione. Oltre ai vari rituali, anche la cucina gioca un ruolo centrale: dopo il periodo di digiuno, si riscoprono antiche ricette e si assaporano delizie dolci e salate, anche contemporaneamente, come succede con l’insolito abbinamento tra il Reindling e il prosciutto pasquale.
Il piatto tipico del Giovedì Santo è costituito da spinaci con uova al tegamino e patate arrostite, dopodiché, fino alla domenica di Pasqua, si osserva un periodo di digiuno, silenzio e raccoglimento. Le campane delle chiese tacciono e vengono sostituite, durante le processioni del Venerdì Santo, dai tradizionali strumenti in legno chiamati “Ratschen”. L’importanza di questa tradizione è confermata dal fatto che i “Ratschen” sono stati inseriti nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO.
Per la Pasqua carinziana si preparano decorazioni, tante pietanze si cuociono al forno e si festeggia insieme, soprattutto durante la Settimana Santa.
Il Venerdì Santo è impegnativo: da un lato, è un giorno di stretto digiuno, dall’altro, in cucina si lavora già intensamente per preparare i piatti della Pasqua. Si cucinano prosciutti e salsicce, si colorano le uova e, naturalmente, si inforna il celebre “Reindling”, il dolce tradizionale carinziano immancabile a Pasqua. Questo dolce è preparato con pasta lievitata, arricchita con burro, zucchero, cannella, nocciole, uvetta e un goccio di rum. Un vero classico carinziano, ancora più goloso se servito con il tipico burro al papavero.
Credit photo dall’alto: Courtesy of Pizzini Scolari Ufficio Stampa. Nadia Pasqual Ufficio Stampa. Alessendra Amati Ufficio Stampa. Jan Záliš. © Innsbruck Tourismus_Gemeinde Patsch. Ufficio Stampa Israele. Abu Dhabi Ufficio Stampa. ©Steinthaler_KW ostern_in_kaernten-original.