Sabato 13 settembre è stata una giornata storica per la piccola comunità di Villadeati, nel cuore del Monferrato. La via principale del paese, infatti, è stata intitolata alla sua cittadina più illustre, Inge Feltrinelli, a 70 anni dalla fondazione della casa editrice. Nella stessa giornata anche la presentazione della biografia Ingemaus, di Marco Meier, l’incontro con il giovane artista Simone Giuliana (in residenza d’artista in occasione del festival di arte contemporanea “Germinale”), la performance di Alessandro Sciaraffa, artista di “Germinale”, la mostra pittorica di Luigi Allovio e la mostra La Storia della stampa, presso Palazzo Labar.
Villadeati (AL), Italia.
Cambia nome la via principale di Villadeati, comune in provincia di Alessandria, in Piemonte. Da via Novara a via Inge Feltrinelli – Editore.
La signora dell’editoria, già fotoreporter e giornalista, si “rifugiava” tra le dolci colline del Basso Monferrato fin dal 1959, anno in cui il marito, Giangiacomo Feltrinelli si innamorò del cosiddetto castello di Villadeati. Qui arrivava con decine di libri stranieri da leggere e selezionare per la pubblicazione, imprimendo alla casa editrice del marito il segno dell’internazionalità. Inge Schönthal Feltrinelli, infatti, nata e cresciuta in Germania e residente a Milano dagli anni Sessanta, dopo la morte del fondatore, nel 1972, si è impegnata soprattutto nella diffusione di scrittori italiani all’estero e di scrittori stranieri in Italia.
Amava di Villadeati la pace e il paesaggio, le colline a perdita d’occhio.

Il ricordo del sindaco Angelo Ferro
“Arrivava in Comune con le borse piene di libri – ricorda il sindaco Angelo Ferro – negli anni ha donato migliaia di romanzi, da lì l’idea di aprire la biblioteca”. Di Inge anche l’idea di fare un cinema all’aperto, giunto alla nona edizione.
La villa del Settecento che domina Villadeati è stato teatro di importanti consessi culturali e mitiche feste, nella riservatezza assoluta: sono passati tra quelle mura Alberto Arbasino, Umberto Eco, Alen Ginsberg, Giorgio Bocca, che lì ha festeggiato i 90 anni.
Visagi
Il paese onora la sua prestigiosa cittadina anche con la mostra fotografica Visagi, storie di un paese che vive (progetto culturale volto a valorizzare le comunità locali), dell’artista Claudio Cravero, che, tra le sue gigantografie di abitanti di Villadeati e di altri comuni del Monferrato, include quest’anno anche le foto di Inge con i Premi Nobel Nadine Gordimer e Günter Grass, che soggiornarono al castello.

Carlo Feltrinelli
Visibilmente commosso, il figlio Carlo, Presidente della società Librerie Feltrinelli e Ceo della Giangiacomo Feltrinelli Editore, ricorda così la madre durante la cerimonia di intitolazione della via: “Mamma amava di Villadeati la vista e la visione: quella sterminata campagna senza ostacoli davanti allo sguardo. Vengo spesso anch’io qui, a camminare nei boschi, in bici o con i miei cani”.
Simonetta Fiori e Giulia Maldifassi
L’amica e giornalista Simonetta Fiori ha raccontato gli incontri di Inge con Hemingway e Picasso, tratteggiando spassosi tratti della personalità dell’editrice. Sono intervenuti anche Gad Lerner, assiduo frequentatore delle feste in casa Feltrinelli, e la storica assistente Giulia Maldifassi che – ha dichiarato – si augura che l’iniziativa sia d’ispirazione anche a Milano dove una via Inge Feltrinelli non c’è.

Ingemaus, di Marco Meier
Nel Cortiletto di San Remigio, all’interno del programma Aperitivo d’autore, si è tenuta inoltre la presentazione del volume Ingemaus, (il soprannome di Inge, topolino in tedesco), di Marco Meier, edito Feltrinelli, che racconta i primi 30 anni della sua vita, dalla Germania nazista alla carriera, i viaggi e i mitici incontri. Molte le persone accorse all’appuntamento culturale, alcune sul territorio per il festival di arte contemporanea Germinale, una importante rassegna giunta alla seconda edizione che vede coinvolti 22 comuni e 49 artisti (di cui 7 in residenza).

Germinale
Anche Villadeati è quest’anno residenza d’artista: proprio nella chiesa di San Remigio infatti ospita l’atelier di Simone Giuliana, giovane artista genovese laureato in scultura e attualmente dedito alla grafica e all’incisione che dal 12 settembre al 12 ottobre (le date in cui si apre e si chiude Germinale) lavorerà e accoglierà i visitatori tra le mura della chiesa del ‘500.
Nella chiesa della SS. Trinità, invece, nella stessa giornata, 13 settembre, si è tenuta la suggestiva performance di Alessandro Sciaraffa, Harmonic room, con una selezione di opere che indagano il rapporto tra la sonorità, lo spazio e la nostra percezione. L’installazione Le Ombre del Mare, grazie alla manipolazione delle ombre, trasforma la luce in onde sonore simili al rumore del mare; Totem è una scultura sonora interattiva che utilizza gong, subwoofer e sensori, le cui vibrazioni attivate dall’energia elettromagnetica del corpo umano, evocano stati meditativi e creano una connessione tra l’umano e il cosmo.

Luigi Allovio
A cura dell’associazione locale Madreselva si è tenuta anche la mostra del pittore monferrino Luigi Allovio, originario di Murisengo, un pittore delicato, amante dei paesaggi, che nel corso della carriera ha esplorato stili diversi e ultimamente realizza per lo più acquerelli, nel segno dell’essenzialità.
La Storia della stampa, dalle sue origini ai giorni nostri
Nella stessa giornata di sabato ha infine aperto le porte Palazzo Labar, con il suo interessante museo di antichi strumenti di stampa, a cura di Pietro La Barbiera, in arte Labar, artista messinese che si è trasferito a Villadeati e ha trasformato la casa settecentesca nella sua casa/studio e museo permanente.
Photo Elena Borravicchio