Se vi piace camminare, se vi piace mangiar bene e sano, insomma se siete amanti del turismo slow la Via Francigena Piemontese è quello che fa per voi. «La coscienza d’Europa è nata sulle vie di pellegrinaggio perché proprio questo paesaggio ha permesso alle diverse culture europee di comunicare e venire a contatto…» così scriveva J.W. Goethe e ne aveva, come si dice, ben donde, visto che l’Europa tutta era attraversata da un fascio di vie percorse da migliaia di pellegrini, che conducevano dall’Europa Centrale, in particolare dalla Francia (da cui il nome Francigena) a Roma, cuore della Cristianità.
Oggi questi cammini sono stati riscoperti e pur conservando la loro matrice spirituale sono aperti a chiunque ami camminare all’aria aperta e vivere un’ esperienza intensa piena di suggestioni. La Via Francigena Piemontese, che si inserisce in questa dinamica di riscoperta, è stata oggetto di un forte lavoro di valorizzazione. Un progetto impegnativo, basta leggere i numeri: è costituita da un percorso che copre ben 650 km, coinvolge 107 comuni e 5 province (Torino, Vercelli, Asti, Biella e Alessandria) e 4 parchi naturali. Gli operatori aderenti sono 368.
Il progetto affidato dalla Regione Piemonte curato dall’ATL Turismo Torino e Provincia è iniziato nel 2010 con il tratto Via Francigena di Sigerico che entra in Piemonte dalla Valle d’Aosta, seguito dal tratto della Valle di Susa (che con il tratto Monginevro/Arles si collega con il Cammino di Santiago de Compostela) il tratto Torno Vercelli e infine il percorso da Torino alla Liguria.
I “camminatori” potranno poi deliziarsi con le ricette di un’antichissima cucina che sono state rielaborate e inserite nel «Menu del Pellegrino» che potrete assaporare nei 23 ristoranti aderenti al progetto della Via Fracigena.
Nello specifico il menu si compone di un piatto del pellegrino composto da due antipasti ed un assaggio di primo, “pane della penitenza” e acqua con prezzi che partono da 10 euro. Un esempio? Bignette verdi, frittatine di cipolle e risotto del Viandante oppure Tagliere di salumi freschi con miele e noci, zuppa con fave e castagne da alternare alla zuppa l’adrej con cereali ed erbette di stagione «E’ sorprendente notare» dice Barbara Ronchi della Rocca esperta di tradizioni enogastronomiche «come la cucina del MedioEvo sia moderna, attuale. E’ fondata infatti su cardini che sembrano dettati dai nostri medici nutrizionisti: è legata alla stagionalità, non ci sono salse nè grassi pesanti…i cuochi di allora conoscevano bene i prodotti locali e stagionali e il risultato si concretizzava i piatti mai banali ma gustosi e nutrienti: sapori antichi di erbe selvatiche e frutti spontanei che si sposavano con le verdure dell’orto e con le carni che si avevano in fattoria.
Chi percorre la via francigena verrà a contato con cucina arte paesaggi sempre diversi. E l’esperienza gastronomica sarà un tuffo nella storia locale…» E domenica 4 maggio maggio si celebrerà la 6° giornata nazionale dei cammini francigeni.
Per scoprire il programma completo di escursioni , eventi e passeggiate: TurismoViaFrancigena oppure ReteCamminiFrancigeni.eu
Alfredo Verdicchio
alfredo@agendaviaggi.com