Sudafrica : nella via dell'ecosostenibilità

Sudafrica: nella via dell’ecosostenibilità

Scritto da Giulia Mariani on . Postato in Sudafrica, Turismo

Il Sudafrica offre una grande varietà di ambienti naturali e paesaggi, che includono boschi, fiumi, lagune, zone desertiche e coste mozzafiato. Ecco quindi che diviene una destinazione adatta a chiunque abbia voglia di riconnettersi con l’ambiente. Tuttavia ciò che rende questo Paese così tanto amato dai turisti e viaggiatori di tutto il mondo è anche la sua attenzione nel preservare l’ambiente, attivando diverse pratiche di turismo responsabile.

Sudafrica.

Attività nel rispetto dell’ecosistema

C’è davvero una scelta molto ampia riguardo le attività a cui ci si può dedicare durante un soggiorno in Sudafrica  e alcune di esse sono ideali per rendere il soggiorno più etico. Fra queste ti suggerisco una visita al Whale Heritage Site nella Baia di Algoa. Si tratta di un luogo di osservazione in cui potrai scorgere balene, delfini e altri incredibili animali selvatici nel loro ambiente naturale, in modo autentico. L’area ospita diversi grandi predatori marini, alcuni dei quali sono elencati come minacciati o in via di estinzione nella lista rossa IUCN.

Anche nei vigneti sudafricani le attività vanno nella direzione del turismo sostenibile. Grazie al supporto di reti di produttori regionali, nel Western Cape le regioni vinicole stanno creando aree di conservazione e sviluppando attività di ecoturismo congiunte. Nella regione vinicola di Stellenbosch, a soli 50 chilometri da Città del Capo, in Sudafrica, alcuni proprietari terrieri hanno unito le forze e creato la Greater Simonsdberg Conservancy per proteggere la Regione floristica del Capo, simbolo mondiale di biodiversità. La Greater Simonsdberg Conservancy nacque sotto il nome di “Klapmutskop Conservancy” con cinque fattorie: Delheim, Elsenburg, East Hill, Le Bonheur e Warwick. Oggi sono 19 le aziende vinicole e hanno lo scopo di proteggere e conservare l’area attraverso pratiche sostenibili. Inoltre, nel centro agrituristico di Delvera, dove sorge la Greater Simonsberg Conservancy,  vengono anche proposte attività per bambini e passeggiate, escursioni, birdwatching e mountain bike.

Le riserve naturali sudafricane

Il Sudafrica regala un ampio ventaglio di attività immerse nella natura più selvaggia e incontaminata, sempre nel rispetto del territorio e delle risorse del Paese. Una delle esperienze che non potrai perderti riguarda il Kruger National Park. Situato all’estremità del continente africano, il Kruger Park è un parco che si estende per 20.000 km2 e che ti permette di entrare in contatto con gli animali, viverli nella loro quotidianità, osservare cacce e nascite. In questo parco così imponente si svolgono attività di sensibilizzazione verso i visitatori in merito alla necessità di tutelare l’area e le popolazioni locali. Nella direzione dell’ecoturismo anche iSimangaliso Wetland Park, un’enorme area protetta lungo la costa della provincia sudafricana di KwaZulu-Natal, un hotspot di biodiversità, dove quasi tutti gli animali storicamente presenti sono stati reintrodotti. Il fulcro del parco è il vasto lago St. Lucia, che ospita un gran numero di ippopotami, coccodrilli, pellicani e fenicotteri. Qui si organizzano safari e gite in barca con guide turistiche che vengono formate proprio all’interno del parco e il 90% dei posti di lavoro è occupato da abitanti del luogo. Anche altre riserve, come l’Addo Elephant National Park, l’UKhahlamba Drakensberg Park o la riserva dello Shamwari sono ben orientate al turismo sostenibile attraverso la creazione di eco-lodge, e campagne di sensibilizzazione del pubblico.

Strutture ricettive responsabili

Anche le strutture ricettive in Sudafrica sono orientate ad un turismo più sostenibile e responsabile. Ad esempio, il Grootbos, un B&B Immerso in 2.500 ettari di foresta offre la possibilità di un esperienza a contatto con 907 specie di piante, 118 specie di uccelli, 29 mammiferi e 21 anfibi, alcuni dei quali sono a rischio di estinzione.

Un’altra struttura ricettiva immersa nella natura selvaggia si trova nella riserva Tswalu, all’estremità meridionale del Kalahari. Tswalu è diventato famoso per i suoi safari che forniscono l’accesso esclusivo al più grande spazio privato protetto del Sudafrica. Il lodge può ospitare “solo” 30 persone e i safari sono condotti in condizioni ambientali rigorose per garantire il rispetto della fauna circostante.

Grazie al programma di riforestazione “South African Reforestation Trust” le persone e le aziende attive nel settore turistico del Sud Africa si sono unite per migliorare e creare ecosistemi forestali incontaminati in diverse parti del Capo Occidentale. E’ il caso della foresta di Platbos, una delle poche foreste indigene sopravvissute in Sudafrica e nascosta nella valle di Uikraal, dove i proprietari stanno lavorando per riportare l’area al suo stato naturale. Questo avviene attraverso i due progetti Trees for Tomorrow e Trees for Tourism. La piantumazione di alberi autoctoni contribuisce cosi a salvaguardare la ricchezza della biodiversità sudafricana e a creare un habitat sicuro per la fauna naturale, sostenere interi ecosistemi e immagazzinare ulteriore C02.

Cape Town e le sue iniziative

Cape Town, la città più amata dai turisti e viaggiatori di tutto il mondo ha sviluppato una serie di iniziative sul territorio che coniugano in maniera eccellente turismo e sviluppo sostenibile.

Il V&A Waterfront, ha messo in atto diverse proposte, come lo sviluppo delle piccole imprese o la gestione responsabile dei rifiuti, con l’obiettivo di migliorare l’impatto economico, sociale e ambientale a livello locale e internazionale.

Nella cornice del V&A Waterfront si trova il Two Oceans Aquarium, una finestra sugli spettacolari oceani che circondano la costa sudafricana. Qui si entra in contatto con la vita marina degli oceani e si imparano tante cose sulle diverse specie animali e di come queste convivano nell’ecosistema acquatico. Il Two Oceans Aquarium è anche un’organizzazione senza scopo di lucro focalizzata sull’ispirazione delle persone ad agire per l’oceano e sulla costruzione di connessioni tra le comunità e l’ecosistema marino. Al suo interno troviamo anche il Turtle Conservation Centre, un centro per la riabilitazione delle tartarughe ferite che hanno bisogno di cure. 

Tante sono le attività che offre questa regione e una di queste in particolare è divenuta l’icona per eccellenza del Sudafrica. Table Mountain è l’attrazione più fotografata del paese e la sua famosa funivia ha portato milioni di persone a visitare la cima. Potrai camminare o prendere la funivia, ad ogni modo potrai godere di un panorama mozzafiato.

Per i buongustai, la regione offre anche una serie di ristoranti eco-friendy. Tra i vigneti di Stellenbosch si trova il ristorante The Table at de Meye, dove il menù cambia settimanalmente (e talvolta giornalmente) a seconda dei prodotti freschi disponibili.

Un altro ristorante che nasce questa volta dalla passione per la pesca, è l’Ocean Jewels , nel quartiere di Woodstock. Qui il menu varia secondo il pescato del giorno.

La nascita del turismo responsabile

Nel 1996 nasce in Sud Africa il turismo responsabile, fu infatti il primo paese ad incorporarlo nella sua politica nazionale rappresentando un  modello per i World’s Responsible Tourism Awards. Oggi è diventato una caratteristica imprescindibile dell’esperienza turistica sudafricana.

Anche il marchio Fair Trade Tourism South Africa è impegnato in attività di promozione di applicazione di salari a beneficio delle comunità locali e della tutela ambientale.

Nel Paese tante sono le iniziative che riguardano il settore del turismo, tra cui i Lilizela Tourism Awards, i prestigiosi premi assegnati da South African Tourism agli attori e alle imprese del turismo che lavorando con passione e con orgoglio si sono distinti per i prodotti e i servizi turistici di alta qualità aumentando così la competitività della destinazione globale del Sudafrica.

Tags: ,

Giulia Mariani

She’s not the same having seen the moonshine on the other side of the world. Dopo gli studi in Scienze della comunicazione è partita per l’Australia, paese di cui si è follemente innamorata e in cui ha vissuto per un anno scoprendo una grande passione per i viaggi zaino in spalla e per la natura selvaggia. Lasciata l’Australia ha girovagato per un po´ di tempo in sud est asiatico tra Vietnam, Laos e Thailandia prima di fare rientro in Italia. Oggi le lingue inglese e francese l’accompagnano nel ruolo di export manager per un gruppo di aziende nella provincia di Pesaro-Urbino e le consentono di abbinare ai viaggi avventura una miriade di viaggi di lavoro fra Europa, Maghreb e golfo arabo. I viaggi hanno sollevato in lei la passione per la scrittura, per raccontare quello che i suoi occhi hanno visto e continuano a vedere.