
SALONICCO, LA GRECIA CHE TI FA INNAMORARE. SIGA’ SIGA’
Salonicco, Grecia
Riecheggiava nella mia testa Washington di Lucio Dalla (“Ma cosa vai a fare laggiù/è solo un sasso non si vede un casso/non è rimasto in piedi più niente/nemmeno là…”) mentre sul volo inaugurale della compagnia Ellinair arrivavo a Salonicco con un comodo volo diretto da Milano Malpensa. Mi chiedevo: come saranno messi adesso, i greci, dopo la tremenda crisi economica? E dopo l’austerità, come avranno fatto a superare anche l’emergenza profughi, che l’anno scorso ha riempito di disperati la Macedonia Centrale, regione che con le tre dita della penisola Calcidica (Kassandra, Sithonia, Athos) sventola come una bandiera sfilacciata dentro l’azzurro del mare Egeo? E invece: sigà sigà, come dicono loro, piano piano, con calma, la Grecia da Paese “in castigo” riemerge come paradiso non solo vicino e alla portata di tutti, ma soprattutto sicuro, dopo i recenti tragici eventi che hanno insanguinato la Francia, il Medioriente e la Turchia. E Salonicco? Salonicco ce la fa sempre: ce l’ha fatta a rinascere dopo cinque secoli di dominazione ottomana – dal 1430 al 1912 – e dopo il grande incendio del 1917, dopo la Catastrofe dell’Asia Minore che anche nel 1922 la riempì di profughi del conflitto greco-turco, dopo le deportazioni durante il nazismo (a quell’epoca la maggioranza della popolazione di Salonicco era ebrea) e dopo il terremoto del 1978: questa città di oltre un milione di abitanti con il suo incredibile passato – culla dei Macedoni ai tempi del Grande Alessandro Magno; sotto i Romani, Tessalonica città symproteoùsa, cioè co-capitale dell’Impero bizantino insieme con Costantinopoli; poi epicentro della diffusione del Cristianesimo con San Paolo – con un fermento che nasce dal melting pot di popoli e culture dell’Europa d’Oriente e con la sua vitalità presente emana un’incredibile energia positiva, e non si lascia spaventare dai fantasmi di ieri.
Il settantenne Yannis Boutaris, il sindaco più tatuato e creativo d’Europa (qui una sua interessante intervista a Public Radio International), è il miglior testimonial di una città che pensa al futuro: scava la prima linea della metropolitana e fa riemergere gli straordinari resti dell’antica via Egnatia, contrasta l’integralismo islamico e di Alba Dorata e abbatte ogni barriera (Salonicco è una delle città più gay-friendly d’Europa, al pari di Berlino e Barcellona). Questo spirito tollerante e un po’ levantino, di grande apertura e libertà, si respira ovunque: nel Porto, divenuto hub culturale con un interessante Museo della Fotografia e un Centro di Arte Contemporanea, così come nel vicino quartiere di Ladadika, quartiere risparmiato dal grande incendio del 1917, che conserva l’originale impronta ottomana e dopo il recupero urbanistico ogni sera con i suoi café, pub e ouzo-restaurants richiama come una calamita frotte di giovani – Salonicco ha varie e qualificate università, che attirano ed esportano studenti in tutti i continenti – e di turisti che, al prezzo (modesto) di una cena a base di insalata greca, gyro, saganaki (feta fritta) con gamberi, calamari e dolmates (involtini in foglie di vite) si godono come piacevole intrattimento un concerto di musica rebetika suonata “live” dagli artisti ingaggiati dai locali. Il cuore dei Ladadika è il Bit-Pazar, di notte un caleidoscopio di umanità, con gli antichi magazzini dei commercianti d’olio trasformati in localini molto cool che brulicano di vita e allegria. Offrono tutte le alternative enogastronomiche immaginabili: da bere, non solo le birre più note come la Mythos, l’Alpha e la Vergina ma anche tante nuove interessanti proposte dai birrifici locali, mentre dalle aziende vitivinicole della zona (lo tesso sindaco è un importante viticultore) arrivano insieme alla solita Retsina dei bianchi dal gusto raffinato, come un Livadioti secco che vi raccomandiamo. All’ouzo (il migliore? Il Plomarìou: lo trovate anche in confezioni-souvenir da 200 ml), molto alcolico ma che i greci accompagnano ai piatti di pesce, i palati esperti preferiscono lo tsipouro, che nei blend invecchiati non ha niente da invidiare alla nostre migliori grappe.
Sursum corda: si sale in alto, fino all’Akropoli che conserva la Cittadella fortificata e tre chilometri di mura risalenti al dominio veneziano del 15° secolo e alla dominazione ottomana, così come la sottostante Torre Trigoniou e la scenografica Torre Bianca, davanti al mare, commissionate dagli ottomani ad architetti della Serenissima. La discesa, all’ombra delle profumata vegetazione mediterranea che fiancheggia strade e sentieri (a Salonicco c’è tanto cemento, ma anche tantissimo verde), con un susseguirsi di taverne che invitano alla sosta sotto un pergolato di glicine o di vite, negozietti di bricabrac e il Golfo Termaico sullo sfondo, si interrompe davanti all’imponente Rotunda (Agios Georgios), voluta nel 300 d.C. dall’imperatore Galerio come il proprio Mausoleo, poi divenuta chiesa cristiana come testimoniano gli stupendi mosaici bizantini che ricordano quelli di Ravenna e infine moschea, come ricorda il minareto sorto accanto. A pochi passi, il trionfo sui Persiani dello stesso imperatore è ancor oggi celebrato sui fregi di un imponente Arco. Rimangono “solo” da vedere i resti del Foro e dell’Anfiteatro romano, l’intatta Bey Hamami che ci riporta al 1444 quando gli Ottomani vollero edificare quelli che vennero definiti i Bagni del Paradiso, un Museo archeologico che estasierà cultori di cose antiche e appassionati del bello, le chiese bizantine di Santa Sofia (gemella dell’Aghia Sofia di Costantinopoli, che si ammira a Istanbul), San Demetrio, Panagia Chalkeon, i mosaici bizantini di Panagia Acheiropiitou che lasciano a bocca aperta e poi…
Per non rischiare la sindrome di Stendhal da overdose del bello, prendetevi una… bella pausa. A mezz’ora dalla città, c’è ancora tanto da vedere e da godere: alle Terme di Loutrà Lagkadà per la modesta tariffa di 6 € provate l’esperienza di un bagno termale in un antico hammam del 900 d.C. A darvi l’arriverderci, all’uscita, troverete le cicogne. Con una rilassante traversata in barca del Golfo Termaico (Thessaloniki Waterways, costo: 3€) raggiungete la spiaggia di Perea, Bandiera Blu anche nel 2016. I vascelli della Klio Cruise Bar partono dalla Torre Bianca ogni mezz’ora (dalle 12 alle 2 del mattino) per una mini-crociera di trenta minuti nel Golfo; accompagnamento: musica reggae e rock a mille e un decibel. Ma vi basterà uno strappo in auto per ritornare in 30 minuti a 2.300 anni fa: il vasto sito archeologico dell’antica Pella, città natale di Alessandro Magno, ci ha restituito mosaici pavimentali di bellezza inaudita, oltre a una serie di sculture, corone d’oro e gioielli perfettamente conservati nell’ampliato e ben allestito Museo archeologico.
Da Salonicco potrete partire verso le meraviglie della penisola Calcidica, che scopriremo insieme nel prossimo reportage di AgendaViaggi.
TACCUINO DI AGENDAVIAGGI
Volo
Ogni sabato, Ellinair vola da Milano Malpensa e da Verona per Salonicco. Anche il ritorno è di sabato. Prenotazioni: da lunedi a domenica, h 8:00-24:00 al numero +30.2311.224700 (da cellulare).
E-mail: customer.service@ellinair.com
Dove mangiare
Kouzina by Kioupia, nel Pit Bazar; tel. +30.231.0553239. Cucina tipica greca e ottimi suonatori di rebetiko.
Sempre a Ladadika, Zithos, elegante restaurant-bar.
In pieno centro, Apistotelous y Metropoleos 9, la raffinata brasserie Plaisir, con rinomata pasticceria d’impronta italiana (tel +30.2310.277444).
Dove dormire
Strategicamente centrale e con un rinomato Wellness Center, il quattro stelle Egnatia Palace Hotel si affaccia sulle antiche terme Bey Hamami.
Informazioni e prenotazioni alberghiere
Ente Nazionale Ellenico per il Turismo; tel. 02.860470, o2.860477.
Ufficio del Turismo di Salonicco, tel. +30.2313.317777; +30.2310.877777.
Ermanno Lucchini