Ryanair festeggia 25 anni in Italia

Ryanair festeggia 25 anni in Italia

Scritto da Claudia Dagrada on . Postato in Travel Operator, Turismo

Mauro Bolla, Country Manager di Ryanair per l’Italia

DAL PRIMO AEREO ATTERRATO A TREVISO NEL 1998, RYANAIR HA SEMPRE PIÙ INVESTITO NEL NOSTRO PAESE, TANTO CHE LA BASE DI BERGAMO – ORIO AL SERIO È LA TERZA DEL NETWORK. PER FESTEGGIARE QUESTI 25 ANNI DI STORIA ITALIANA, ABBIAMO INTERVISTATO MAURO BOLLA, COUNTRY MANAGER DI RYANAIR PER L’ITALIA. E SI È PARLATO NON SOLO DEL PASSATO, MA ANCHE DEI PROGETTI FUTURI.

Milano, Italia.
C’è qualcuno che almeno una volta nella vita non ha volato con Ryanair? Da quando è nata negli anni ’80, la compagnia irlandese low cost si è espansa a macchia d’olio in tutta Europa e non solo (a oggi si può raggiungere anche Giordania, Israele, Marocco e Turchia). In particolare, l’Italia riveste un ruolo importante, tanto che la base operativa di Bergamo – Orio al Serio è la terza dopo Londra e Dublino.
Proprio quest’anno Ryanair festeggia il suo 25° compleanno nel nostro Paese, da quando il primo aereo è atterrato a Treviso nel 1998. Ne abbiamo parlato con Mauro Bolla, Country Manager di Ryanair per l’Italia, che ci ha raccontato quali sono la tappe salienti e i progetti in serbo per il prossimo futuro.

Facciamo prima un’introduzione a livello corporate: come nasce Ryanair?
«La storia Ryanair inizia nel 1985 quando Christopher e Tony Ryan fondano la compagnia, con una struttura molto diversa da quella che conosciamo oggi. Hanno cominciato con un aeromobile di soli 15 posti che volava fra Waterford in Irlanda e Londra. L’idea era di permettere a uomini d’affari di volare in giornata, partendo la mattina e tornando la sera evitando la spesa per l’albergo. Il tutto si evolve quando le autorità inglesi danno alla compagnia il permesso di entrare in concorrenza con Aer Lingus e British Airways. È così che si apre la tratta Dublino – Londra, e si passa ad aerei più grandi.
Il vero punto di svolta è all’inizio degli anni ’90: con le prime deregolamentazioni dell’industria aerea europea, Ryanair si espande in altri Paesi del continente. A quel tempo trasportava circa 600.000 passeggeri l’anno. La gestione dell’azienda viene affidata a Michael O’Leary, tuttora Group CEO: apporta una serie di cambiamenti storici che condurranno alla Ryanair moderna, fra i quali aerei monoflotta (quindi della stessa tipologia), servizi catering a bordo, tariffe basse. Nel 1993 l’azienda inizia a volare con aerei più capienti e trasporta 1 milione di passeggeri. Nel 1996 la Ue completa il percorso di deregolamentazione, sostanzialmente liberando la competizione in Europa e nel mercato, e Ryanair accetta la sfida. Il numero di passeggeri arriva a 3 milioni, e nel 1997 aggiunge nuove rotte da Londra. Ma è nel 1998 che finalmente sbarca in Italia, quando il 7 maggio atterra il primo aereo a Treviso. Seguiranno Pisa e Rimini.»

Quali sono stati i passaggi fondamentali in questi 25 anni italiani?
«Sicuramente il 1998 è un anno importante anche perché Ryanair comincia a volare coi Boeing 737-800, con cui tuttora operiamo. Sono aerei affidabili ed economici con 189 posti a bordo. A quel tempo, trasportavamo 200.000 passeggeri da e per l’Italia. Nel 1999 continuiamo a investire sul Belpaese arrivando a Genova, Ancona e Torino, e nel 2000 per la prima volta trasportiamo 1 milione di passeggeri. Su tutto il network erano 7 milioni, quindi l’Italia rivestiva già un ruolo importante. Nei primi anni del 2000 aggiungiamo le tratte di Roma e Bergamo – Orio al Serio. Ma l’anno della svolta in Italia è il 2003 quando Ryanair investe sull’aeroporto lombardo aprendo una base operativa, a oggi la più grande in Italia e, come detto, la terza in Europa.
Ma diamo un po’ di numeri: dal primo volo su Treviso, Ryanair arriva a operare nello stesso anno (1998) su ben 14 aeroporti italiani, passando da 200.000 passeggeri a 5 milioni nel 2003; nel 2006 passa a 10 milioni, e nel 2015 a 30 milioni con 29 aeroporti serviti. Ma soprattutto, Ryanair punta sul Centro e Sud Italia, per fornire ad aeroporti considerati regionali i collegamenti domestici internazionali che in quel momento non venivano garantiti. I passeggeri possono così arrivare direttamente alle loro destinazioni finali senza scali intermedi negli hub principali.»

E dopo anni di crescita costante, è arrivata la pandemia.
«Sono stati anni estremamente difficili, contando che per Ryanair il 2019 è stato da record con 41 milioni di passeggeri da e per l’Italia e 14 basi operative. Ma dal 2022 ci siamo fatti trovare pronti. Negli anni più duri infatti abbiamo optato per scelte coraggiose, mantenendo gli equipaggi attivi e ordinando 210 nuovi aeromobili Boeing 737-8200. Fanno parte sia del rinnovamento della flotta con maggiore attenzione per l’aspetto ambientale (meno emissioni di CO2 e il 40% di rumore in meno), sia della strategia di crescita continua. Per il 2023 (inteso come anno fiscale, che va da aprile 2023 a marzo 2024) si prevede di trasportare 56 milioni di passeggeri da e per l’Italia, operando con 98 aeromobili sul nostro territorio, con più di 700 rotte e 3.000 voli giornalieri.»

Parliamo di grandi investimenti per il futuro quindi.
«Ma c’è dell’altro. A maggio Ryanair ha fatto un ulteriore ordine: 300 addizionali Boeing 737-MAX-10, col primo arrivo in flotta previsto nel 2027. Da 540 aeromobili odierni vogliamo passare a 800 entro il 2035. Potremo così aggiungere ulteriori posti a bordo, perché queste nuove macchine trasportano 225 passeggeri contro gli attuali 189. Il tutto sempre con attenzione alla sostenibilità, grazie all’evoluzione tecnologica che aumenta sempre più la silenziosità e diminuisce l’impatto di CO2. Possiamo contare anche su un altissimo “riempimento” degli aeromobili: il 92% dei posti occupati a bordo a febbraio, salito al 95% a giugno.»

L’estate scorsa praticamente quasi tutte le compagnie aeree hanno registrato ritardi e cancellazioni: cosa devono aspettarsi quest’anno i viaggiatori?
«Nel 2022 c’è stato un grosso impatto per via della ripresa del traffico: soprattutto gli aeroporti nord europei non erano pronti e sono stati registrati ritardi significativi in effetti. Nel settore dell’aviazione purtroppo tutto è interconnesso, e un ritardo ne genera altri a catena. Fermo restando che quello dello sciopero è un diritto del lavoratore, i controllori del traffico aereo dell’ATC francese (acronimo di “Air Traffic Control”) da gennaio hanno scioperato per la riforma pensionistica per molti giorni, a maggio praticamente per tutto il mese. Il problema è che tocca di riflesso anche il sorvolo di tutti gli aerei, e visto che la Francia si trova nel cuore dell’Europa, questo ha creato continui ritardi e cancellazioni. Il 31 maggio Michael O’Leary ha presentato alla Commissione europea una petizione firmata da oltre 1 milione di persone: richiede, nel rispetto del diritto allo sciopero, di proteggere il diritto di sorvolo dei cittadini europei applicando il servizio minimo ai sorvoli. Al netto degli scioperi di ATC France, gli aeroporti sono pronti. In questo ultimo anno per fortuna il turismo ha avuto il tempo necessario per riprendere il pieno ritmo, e di questo possiamo solo essere felici.»

Claudia Dagrada

Claudia Dagrada

Viaggiatrice compulsiva zaino in spalla, ama esplorare il mondo in compagnia di se stessa, della macchina fotografica e di un buon libro. Forse per il fatto di essere noiosamente milanese purosangue, appena può prende un volo aereo per raggiungere un paese possibilmente oltreoceano, e senza prenotare nulla. Con una predilezione per il Sud-Est asiatico, ha lasciato il cuore a New York e aspetta con ansia di approdare in Sud America. Tutte queste passioni le riversa nel suo blog dedicato alle marziane che, come lei, amano viaggiare in solitaria. Autrice di Prontechesiviaggia.com