Parla di «primato degli affetti» Donatella Trotta, nel saggio introduttivo a “L’anima dei fiori. Per amarvi, o fiori!”, primo di più libri in cui è stato suddiviso il testo originale di Matilde Serao, pubblicato nel 1903. Da luglio in tutte le librerie e bookshop online.
Milano, Italia.
Viene oggi riproposto come una chicca letteraria, “L’anima dei fiori. Per amarvi, o fiori!”, in edizione pregiata, con un acquerello dipinto ad hoc dall’artista Angelo Maisto su ciascuna copertina. «Un “misterioso calendario floreale dell’anima”. Che intreccia vita e arte, natura e cultura, immaginazione e realtà, radici locali e orizzonti internazionali, città e provincia, luoghi del cuore e topoi letterari». Così lo definisce la curatrice, un testo che non tradisce lo stile seraiano, laddove i fiori sono un pretesto per parlare di tanto altro: «Ogni anima, anche la più umile, anche la più oscura, ha nei suoi inesplorati abissi un fiore che spunta, una gemma che s’irradia, una luce che rifulge».
IL LIBRO
Una violetta appuntata all’occhiello di una giacca maschile. Un mazzolino tra esili mani di fanciulla. Una mentuccia con le radici avvolte in una foglia di cavolo che il contadinello vende dando voce per la piazza. Le rose esibite dall’aristocrazia. La penna di Matilde Serao trasforma il fascino dei fiori in prosa lirica, acquerelli dai colori delicati. E svela ancora una volta l’anima di una città, Napoli, dove l’indifferenza di una signora davanti alla vetrina di un fioraio stride di fronte ai versi che uno studente dedica alla giovinetta dirimpettaia, mentre innaffia le piantine nei cocci sul balcone. Ma la prospettiva è più ampia, lo sguardo rivolto alle grandi città italiane ed europee, alle case ingentilite anche solo da un fascio profumato, sapientemente assortito, che non sia né costretto né mortificato dall’odioso fil di ferro. Le stagioni sono così scandite da colori brillanti, aromi suadenti, emozioni affidate ai petali nascosti tra le pagine di un libro.
LA SCRITTRICE
Matilde Serao (Patrasso 1856 – Napoli 1927), scrittrice, giornalista, poligrafa ed epistolografa coraggiosa e intraprendente, è stata protagonista e testimone del suo tempo, pioniera del giornalismo moderno e imprenditrice culturale dai molti primati.
LA CURATRICE
Donatella Trotta, giornalista, autrice, traduttrice e curatrice di libri di narrativa e di saggi. Tra i più recenti riconoscimenti, il Premio di giornalismo Matilde Serao a Carinola, nell’ambito del quale ha ricevuto anche una targa d’argento del Presidente della Repubblica per i suoi studi sulla «madre fondatrice» del “Mattino”.