Dallo scorso 9 febbraio la mostra permette di conoscere Ambrogio da Fossano, detto Bergognone. L’iniziativa promossa dal Comune di Lodi, dalla Fondazione Maria Cosway e dalla Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi

Lodi, Italia.
La città di Lodi, fondata il 3 agosto 1158 da Federico Barbarossa, a seguito della distruzione dell’antico borgo di Laus Pompeia, già municipium romano, sede vescovile e libero comune, che, lo ricordiamo, è anche capoluogo della omonima provincia lombarda è ricca di tante cose da vedere.
Lodi, che sorge sulla riva destra del Fiume Adda, si sviluppa attorno a Piazza della Vittoria (nota anche come piazza Maggiore), che conserva la pavimentazione del 700, realizzata con ciottoli di fiume, ed è il vero cuore del suo centro storico.
Le opere del Bergognone si svelano al pubblico
La città, ospita, fino al 14 aprile, la mostra RELIGIOSO AMORE. BERGOGNONE A LODI, per celebrare il pittore Ambrogio da Fossano detto Bergognone (documentato a Milano dal 1472 al 1523).
La mostra fa parte di un progetto corale curato dalla Fondazione Maria Cosway, dal Comune di Lodi e dalla Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi Onlus, con il supporto di Fondazione Cariplo, finalizzato alla valorizzazione del patrimonio storico-artistico lodigiano
L’esposizione si articola su due sedi: la Fondazione Maria Cosway ed il Tempio civico dell’Incoronata, dove, nella Cappella di San Paolo, sono custodite le quattro tavole con le Storie della Vergine di Bergognone, che, per ragioni conservative, non possono essere movimentate.
Alberto Cottino e Monja Faraoni i due curatori della mostra RELIGIOSO AMORE. BERGOGNONE A LODI (visitabile su prenotazione, ma ad ingresso libero) hanno creato una mostra unica, che illustra la prima fase decorativa del Tempio civico dell’Incoronata, celebrando, in questo modo, il pittore Ambrogio da Fossano detto Bergognone, che, a Lodi, ha lasciato quattro suoi capolavori: l’Annunciazione, la Visitazione, l’Adorazione dei Magi e la Presentazione al tempio.
Presso il polo espositivo della Fondazione Maria Cosway (via Paolo Gorini, 10), nella restaurata cappella, si possono ammirare il piccolo capolavoro (49,8 x 35,7 cm), raffigurante Cristo di Pietà con angeli e un monaco inginocchiato, della collezione Cagnola a Gazzada Schianno, che illustra la fase giovanile dell’artista, tre disegni (di particolare originalità e tecnica sopraffina) denominati “Altare dell’Incoronata”, che le ricerche recenti attribuiscono a Filippo Juvarra, provenienti dal Fondo Incoronata presso la Biblioteca Comunale Laudense e tre formelle (Sogno di Gioacchino, Incontro alla Porta Aurea e Nascita della Vergine), intagliate e dipinte nel 1497 dai fratelli Giovanni Ambrogio e Giovanni Pietro De Donati, che facevano parte dell’ancona lignea dell’altare centrale, rimosso nel 1729 per adeguare l’altare al gusto del tempo.
Lasciata la Fondazione Maria Cosway, dopo un breve percorso nel centro di Lodi, si arriva al Tempio civico dell’Incoronata (via Incoronata 23), passando, così dalla giovinezza alla maturità dell’artista.
Il Tempio civico dell’Incoronata, considerato un capolavoro del Rinascimento lombardo, si trova in una via molto stretta nei pressi di piazza della Vittoria, progettato nel 1488 da Giovanni Battagio, fu costruito a spese del comune come espressione della religiosità popolare sul luogo di un postribolo.
Il tempio si presenta come una piccola costruzione a pianta ottagonale, coperta da una cupola a otto spicchi (affrescati nel XIX secolo da Enrico Scuri), sormontata da una lanterna. L’interno, impreziosito da decorazioni in oro, ospita numerosi affreschi, tavole e tele realizzati tra la fine del Quattrocento e gli inizi dell’Ottocento non solo dal Bergognone, ma anche dalla bottega dei Piazza e da Stefano Maria Legnani
Precisiamo che la decorazione della cappella centrale del Tempio civico dell’Incoronata ci è stata restituita, anche graficamente, grazie al lavoro condotto dalle studentesse Rebecca Grignani e Gaia Tanferri della classe 5B indirizzo di Architettura del Liceo artistico Callisto Piazza di Lodi con la guida del professore Gianluca Carcagnì.
Con la realizzazione di questa mostra i due curatori hanno precisato: Rendiamo, così, un omaggio al professore Gianni Carlo Sciolla, docente ordinario di Storia dell’arte moderna sia presso l’Università degli Studi di Pavia sia presso l’Università degli Studi di Torino. … Abbiamo avuto la fortuna di assistere alle magistrali lezioni del professore e di laurearci con lui. …
La mostra RELIGIOSO AMORE. BERGOGNONE A LODI è arricchita da un catalogo (che si può avere a fronte di una donazione), che propone alcuni saggi che approfondiscono la conoscenza e lo studio dell’arte rinascimentale lodigiana e lombarda.
Facendo il percorso a piedi si passa davanti al Il Duomo: il monumento più antico ed importante di Lodi ed anche una delle chiese più vaste della Lombardia. La sua costruzione venne simbolicamente intrapresa il 3 agosto 1158, giorno stesso della fondazione della città, ed ebbe termine nel 1284. La facciata asimmetrica in cotto è tipicamente romanica, pur essendo caratterizzata da un alto protiro gotico e da un grande rosone rinascimentale; il campanile, realizzato fra il 1538 e il 1554 su progetto del lodigiano Callisto Piazza. L’interno, a tre navate coperte da volte a crociera, custodisce notevoli opere d’arte, tra cui segnaliamo, in particolare, un polittico di Callisto Piazza. Nella cripta, la parte più antica dell’edificio, conservate le spoglie del patrono san Bassiano.
Visitare Lodi città
Per visitare Lodi città in un giorno, il consiglio degli operatori turistici è quello di partire da Piazza della Vittoria Tra i principali edifici che vi si affacciano ci sono la Cattedrale e il Municipio.
Il Municipio, che una facciata in stile neoclassico, con tanto di portici e di loggiato. Sui due lati spiccano i busti dei fondatori: Pompeo e Federico Barbarossa. All’interno c’è il Broletto, un cortile al cui centro sorge un’antica fontana. Subito dietro sorge la piazza Mercato, dove per due giorni a settimana si svolge appunto il mercato cittadino.
Nel visitare Lodi non si può non fare una sosta in qualche locale tipicoa trattoria, per assaggiare le tipicità del territorio, che si basa su tre ingredienti fondamentali; gli insccati di maiale, il formaggio e il burro. Sicuramente sono da assaggiare il Grana Padano Dop, alcuni dolci tipici, come, ad esempio la Tortionata Pat, torta a base di mandorle, gli Amaretti Fanfullini, nonché i Baciotti di Lodi, ossia biscotti alla nocciola con panna e cacao. Moltissimi sono i ristoranti dove gustare le specialità lodigiane.
INFO
Prenotazione orari visite guidate, giorni di apertura, orari mostra: www.bergognonealodi.it – cell 3336931811 (Martina).
Photo courtesy of Ufficio Stampa Giovanna de Michelis