La proclamazione della Cucina Italiana come Patrimonio Unesco rappresenta un riconoscimento storico che va oltre il gusto e la tradizione. È un tributo alla straordinaria agrobiodiversità che caratterizza il nostro Paese e all’artigianalità di cuoche, cuochi, contadine e contadini che, con passione e creatività, hanno reso celebri nel mondo le ricette italiane. Slow Food, da quasi 40 anni impegnata nella tutela dei prodotti locali attraverso i Presìdi e l’Arca del Gusto, sottolinea come questo traguardo sia anche un invito a continuare a raccontare e valorizzare la ricchezza culturale e gastronomica italiana.
Milano, Italia.
La Cucina Italiana entra ufficialmente nella lista del Patrimonio Unesco, un traguardo che non solo celebra la nostra tradizione gastronomica, ma riconosce anche la straordinaria agrobiodiversità che ne costituisce le fondamenta.

«Una biodiversità su cui Slow Food lavora da quasi 40 anni – sottolinea Barbara Nappini (sopra nella foto), presidente di Slow Food Italia – attraverso progetti come i Presìdi e l’Arca del Gusto, strumenti che hanno permesso di valorizzare prodotti e saperi locali».
“Il riconoscimento va inoltre all’artigianalità di contadine e contadini, cuoche e cuochi che, con competenza e creatività, hanno reso celebri nel mondo le ricette italiane. «Un motivo di orgoglio che continueremo a raccontare, tutelare e valorizzare» conclude Nappini.
Photo dall’alto: Carlo Ingegno. Courtesy of Ufficio stampa Slow Food Italia




