Dal 21 ottobre al 28 gennaio in anteprima nazionale a Milano (Sesto San Giovanni), Klimt, la produzione internazionale targata Next Exhibition che inaugura la nuova location del Next Museum in uno spazio completamente multimediale, immersivo e tecnologico.
Milano, Italia.
In anteprima nazionale a Milano la produzione internazionale targata Next Exhibition che inaugura la nuova location del Next Museum, spazio completamente multimediale, immersivo e tecnologico, dove la cultura gioca con la tecnologia. Klimt, è uno dei maggiori esponenti della corrente pittorica della secessione.
Austriaco, nasce a Baumgarten all’epoca frazione di Vienna, nel 14 luglio 1862. Percorrere la sua carriera artistica è un gioco di specchi che rimanda a mondi musicali, incontri con teatro e letteratura, dispute filosofiche e vicende della grande storia. Soprattutto storia delle scoperte, dei fermenti sicuramente anche tragici che aprono al mondo così come lo conosciamo. L’esperienza che propone la mostra è sicuramente di gran fascino ed attrattiva.
UN LINGUAGGIO SICURAMENTE DIALOGANTE
Quattro spazi: una presentazione introduttiva, utile ad orientarsi per chi ne avesse bisogno; una galleria video immersiva che vi coinvolgerà nei volti e nei simboli della sua età dell’oro con musiche ed effetti (una forma di linguaggio sicuramente dialogante con le nuove generazioni); una narrativa (video) che richiama l’attenzione sull’Artista, il connubio storico e musicale che lo coinvolge; una legata al visore dì realtà aumentata, ben realizzata e coinvolgente. L’idea che ne ho ricavato è un buon connubio tra conoscenza, piacevolezza e coinvolgimento. Il dubbio che mi rimane riguarda l’approccio all’opera in sé. il suo attraversare le generazioni, la sua unicità fisica dove spessore e tratto hanno valore espressivo.
Avendo avuto la fortuna di vedere dal vivo l’esposizione alla Pinacoteque di Parigi del 2015 ho trovato l’appuntamento in oggetto una buona chiave di lettura, lasciandomi tuttavia il dubbio che l’approccio diventi una Walt Disney dell’arte.
INFO: Next Museum
Foto courtesy by Next Museum
Pippo Biassoni