Viaggi, turismo, hotellerie, food & beverage e organizzazione eventi: spesso il fruitore sottovaluta l’enorme macchina organizzativa che sta dietro al settore dell’ospitalità e cosa significhi davvero lavorare nel turismo. La globalizzazione ha portato a una competizione sempre più serrata tra i brand del settore. Pensiamo all’hotellerie: qualche decennio fa per gestire alberghi di alta gamma era sufficiente l’esperienza accumulata nel tempo dai direttori che, nel corso degli anni, iniziavano loro carriere con la gavetta e spesso senza un percorso formativo ben definito. Una cultura d’impresa generalista veniva plasmata dall’esperienza diretta sul campo o da una tradizione d’impresa di tipo familiare.
L’avvento della rete inizia a smuovere le acque. Informazioni condivise, forum d’opinione e diffusione delle recensioni online spingono i brand a cercare soluzioni nuove per evidenziare la propria singolarità. La competizione si fa sempre più serrata. Si creano nuovi format, s’intrecciano vecchie e nuove professioni, sempre più importante diventa l’acquisizione di una formazione specifica. Esperti di comunicazione, enti del turismo, università e aziende cercano e trovano sinergie. La rete alimenta la diffusione di una nuova consapevolezza. Si fa pressante la richiesta d’innovazione da parte dei viaggiatori globali.
L’allargamento della platea dei consumatori a livello mondiale, trainata soprattutto dai BRICS, e l’aumentata domanda di servizi di alto livello connessi all’hospitality conducono ad una crescente domanda di alta formazione nel settore. Le università rispondono creando e progettando percorsi di studio che offrono alle imprese nuove professionalità. Tra queste il Glion Institute of Higher Education, istituto privato con sedi a Montreaux (Svizzera) e a Londra, si distingue per la profonda attenzione dedicata alla qualità dei servizi offerti. Il Glion offre formazione d’eccellenza ad un corpo di oltre 1600 allievi di 90 diverse nazionalità. Varcano le sue porte neodiplomati, laureati e professionisti di tutto il mondo, desiderosi di laurearsi o specializzarsi in uno dei più prestigiosi atenei del pianeta. Ciò che colpisce sono i numeri: il giorno della laurea quasi 9 studenti su 10 ha già un lavoro o una proposta di lavoro; i due terzi degli ex-alunni ricoprono posizioni di alto livello. Il World Travel & Tourism Council (WTTC) sostiene che nel prossimo decennio il settore hospitality crescerà del 4% annuo: l’occasione è ghiotta, soprattutto per i tanti giovani che si trovano, in tempi di crisi, a dover delineare il proprio futuro proprio a partire dalla scelta del percorso di studio.
Ivan Burroni
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