I fiumi sono paragonabili a strade che camminano e che ti portano dove si vuol andare. Ancora una volta la nostra amica Lara, ci spiazza e manda all’aria i nostri progetti: “Ragazze mi spiace non si va più al mare”, afferma con un tono deciso. Io e le mie amiche già intonavamo la canzone di Luca Carboni…Mare Mare, quando lei a sorpresa ci dice che all’ultimo momento ha deciso di proporci un bel week-end, indovinate dove? Nel Parco del delta del Po, a Pomposa, Comacchio e le sue valli.
Ma cosa ci sarà mai da vedere in quelle zone? Ed invece, si apre dinnanzi a noi, un mondo che non avevamo neanche lontanamente immaginato. Un viaggio all’insegna, non solo degli aspetti naturalistici ma anche di quelli storici e culturali.
Già ci vediamo, immerse nella verde vegetazione dove il Fiume Po si snoda in tanti rami secondari che incontrando il mare Adriatico formano paesaggi mozzafiato, il Po: di Goro, della Donzella, delle Tolle, della Pila, di Maistra e il Po di Levante!
Prima tappa, arriviamo al giardino botanico litoraneo di Porto Caleri, un ambiente dalle caratteristiche più uniche che rare, nell’ambito del paesaggio litoraneo dell’Adriatico.
Impressionante care amiche, lo sapevate che le zone del parco si estendono per ben oltre 23 ettari e sono caratterizzate da diversi ambienti naturali? Si passa dalla pineta con il sottobosco, agli stagni d’acqua, alle dune di sabbia naturali, alle zone palustri ricche di piante, possiamo incontrare svariati tipi di uccelli come: aironi, garzette, avocette e ciliegina sulla torta, il cavaliere d’Italia, simbolo stesso del parco! Per non parlare poi dei fenicotteri rosa.
La mattinata è piuttosto intensa ma il pomeriggio non è da meno! Visita al ramo centrale del Po, utilizzando la navigazione fluviale poi ci dirigiamo al Museo della bonifica dedicato alla bonifica ed alla sua attività secolare. La giornata si conclude con una tappa alle spiagge formate dal fiume nell’ incontro con il mare.
Ormai stanche ed affamate andiamo alla ricerca di un’ hospitality e di un tipico ristorante della zona dove assaggiare i tantissimi piatti tipici locali. La mattina dopo decidiamo di partire, seguendo l’itinerario di Lara, alla volta dell’Abbazia di Pomposa, che si trova nel comune di Codigoro, provincia di Ferrara che è una delle più importanti opere architettoniche religiose di tutto il nord d’Italia.
Poi è la volta di Comacchio, uno dei centri maggiori del delta del Po. Numerosi i monumenti da visitare: Il Duomo di Comacchio, Palazzo Bellini, i monasteri di Santa Maria in Padovetere (nella Valle Pega) e Santa Maria in Aula Regia (X secolo), la Torre dell’Orologio (risalente al Trecento) e la Loggia dei Mercanti.
Non ce la faremo mai a visitare tutto, in così poco tempo! Passano le ore ma noi vogliamo riuscire anche a vedere le famose valli di Comacchio ammirando la flora e la fauna del ricco ambiente palustre di cui sono popolate: i fenicotteri rosa e le numerose specie di uccelli.
Il nostro viaggio volge al termine e come sempre dopo aver riempito i nostri social network di foto e commenti, Lara, instancabile come al solito posta l’ultima foto dalla barca e pensa già alla prossima tappa canticchiando: “Ci vorrebbe il mare”… Masini a parte noi questa volta non demorderemo, sarà la volta buona, per un week end tutte insieme al mare? Intanto godiamoci gli ultimi splendidi panorami e la ricchezza di avifauna, dalla nostra imbarcazione che ci culla sulle acque del grande fiume Po.
Piatti tipici: anguilla in umido, bonissima, focaccia di vitello, gnocco fritto, mousse di mortadella, passatelli, salsa alla diavola, salama da tai, acqua delle marinate, ciambella ferrarese o “brazadela”.
Vini: Fortana, Merlot, Bianco del Bosco, Sauvignon.
Daniela Bonanno Conti
Foto piccola in alto: gabbiani a Pialassa della Baiona di Elisabetta Santolini.
Foto in basso: tramonto nella valle Bertuzzi di Milko Marchetti.
Tutte le foto sono di © Emilia Romagna Turismo.