Dallas, Stati Uniti d’America.
A very american urban trip. Dove? Non a Los Angeles, nè a San Francisco, nè a Miami e neanche a New York ma a Dallas!
Ebbene sì. E di motivi ce n’è più d’uno. Tanti per cominciare, Dallas, che in tanti, affettuosamente, chiamano la big D, è la città degli Stati Uniti che vanta il più grande «art district» del paese con ben cinque progetti architettonici premiati con il premio Pritzker (è il più importante premio internazionale per l’architettura. Fu creato dal miliardario Jay A. Pritzker noto in tutto il mondo anche per aver creato la catena alberghiera Hyatt Hotels).
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Business & Arte
Dallas è anche famosa per la squadra di football Americano i Dallas Cowboys, e per la serie televisiva Dallas. E purtroppo deve anche la sua fama per essere stata la location dell’omicidio di John F. Kennedy nel 1963 (una lapide, in città, indica il luogo in cui fu assassinato).
Ma la metropoli americana, capoluogo dello stato del Texas, è anche un attivo centro culturale e artistico e rappresenta oggi una delle più interessanti destinazioni al mondo grazie a un nuovo progetto architettonico che permetterà di collegare il centro città a tutta l’area circostante, prima isolata. Non a caso è anche uno dei maggiori centri del business dato che qui ben 18 grandi aziende commerciali hanno il loro centro d’affari mentre l’aeroporto è il quarto al mondo per flusso di traffico. Nonostante l’attenzione al mondo degli affari qui c’è anche una grande sensibilità verso i nuovi movimenti artistici e al loro sviluppo.
A Dallas ha sede infatti il più grande quartiere di arte urbana degli Stati Uniti e la città vanta tra i suoi tesori più di 115 monumenti artistici. Moltissimi gli showroom di arte, arredamento e gallerie ospitati nel Dallas Design District, quartiere in costante espansione.
Nel cuore di Dallas c’è un cuore italiano
Nel cuore della città, vicino al Dallas Museum of Art, c’è un cuore italiano, qui infatti si trova anche il Nasher Sculpture Center, progettato da Renzo Piano e realizzato nel 1998, che ospita una delle più importanti collezioni di scultura contemporanea del XX secolo, fra le quali spiccano Constantin Brancusi, Raymond Duchamp-Villon, Paul Gauguin, Willem de Kooning, Alberto Giacometti, Henri Matisse, Joan Mirò, Pablo Picasso e August Rodin.
Il complesso si trova a pochi passi dal Meyerson Symphony Center, progettato dallo studio I.M. Pei, che nel 2012 ha ospitato il direttore d’orchestra Jaap van Zweden e la sua Dallas Symphony Orchestra.
Dal verde ai pistoleri famosi
Ma non è finita. Il più grande centro culturale di Dallas, il Fair Park, è stato inaugurato nel 1880 e ospita il più grande spazio verde cittadino (più di 2 ettari sulla Woodall Rodgers Freeway) otto musei, una music hall, un planetario, due anfiteatri e un acquario. Qui si svolgono diverse manifestazioni ed eventi durante tutto l’arco dell’anno.
Da visitare la Texas Rangers Hall of Fame, presso il Texas Rangers Museum, espone un vasto assortimento delle armi da fuoco utilizzate in passato dal corpo di polizia della città di Dallas.
Una curiosità: qui sono conservati anche importanti cimeli e fotografie d’epoca, tra cui la pistola usata da Pat Garrett per uccidere Billy the Kid.
I quartieri più «in» della città
Infine il Bishop Arts District è uno dei quartieri più alla moda grazie ai numerosi ristoranti, bar, negozi e gallerie. A breve prenderanno vita altri due progetti a Oak Cliff che ospiteranno i migliori negozi, chef e artisti.
Nel marzo del 2012 è stato inoltre inaugurato il Margaret Hunt Hill Bridge, progettato da Santiago Calatrava, che connette il centro città al Bishop Arts District e la parte ovest di Dallas e sostiene la crescita di uno dei più importanti quartieri dedicati alla gastronomia e ai ristoranti di alta cucina.
Infine shopping
Voglia di shopping? Puntate verso l’Highland Park Village, il primo shopping center all’aperto del paese oppure visitate il North Park Center, uno dei più importanti centri commerciali del Texas e la Galleria Dallas, un vero e proprio luogo di culto per gli amanti dello shopping.
Pronti per un nuovo “american dream”?
Per maggiori informazioni sulla città guarda VisitDallas.com
Anna Consilia Alemanno