Dal 7 all’11 Novembre 2025, Chieri (TO) celebra la sua identità con la storica Fiera di San Martino. Un appuntamento che, partendo dalla sua vocazione agricola (con macchinari e fattorie didattiche), si trasforma in un cruciale volano economico e turistico. L’edizione 2025 si concentra sulla valorizzazione delle quattro eccellenze locali – il Galucio, la Focaccia Dolce, il Grissino Rubatà e il vino Freisa – guidando il visitatore in un percorso che svela la storia tessile e spirituale di Chieri (da San Giovanni Bosco al Duomo), fino all’incontro gustoso con la tradizione piemontese del “Caffè della Stazione” e le creazioni gluten-free e senza lattosio della pasticceria “Dolci & dolci”.
Chieri (TO), Italia.

Un ponte tra storia e futuro: Chieri si prepara per l’edizione 2025
La 47ª edizione della Fiera di San Martino si preannuncia come un appuntamento imperdibile. Dal 7 all’11 Novembre 2025, la città di Chieri, a pochi chilometri da Torino, si trasformerà in un vivace crocevia di sapori, cultura e innovazione. L’evento, presentato presso la Città Metropolitana di Torino, è molto più di una semplice kermesse: è un laboratorio vivo che celebra l’identità profonda del territorio.

Le Voci Istituzionali: L’Orgoglio e la Visione del Territorio
Le istituzioni locali e camerali hanno subito messo in luce il valore strategico della manifestazione, vedendola come un cruciale momento di coesione e sviluppo.
Il sindaco di Chieri, Alessandro Sicchiero, ha sottolineato l’importanza della Fiera non solo come tradizione, ma come momento identitario di incontro e scambio:
“La Fiera di San Martino rappresenta, da sempre, uno degli appuntamenti più sentiti e identitari per la nostra comunità. È un momento di incontro, di scambio e di riscoperta delle nostre radici… ma anche un’occasione per guardare al futuro con spirito di innovazione e condivisione. Vogliamo rinnovare questo legame profondo tra la città di Chieri, il suo territorio e le persone che lo animano ogni giorno: agricoltori, artigiani, commercianti, associazioni, famiglie e giovani. Quest’anno in particolare non sarà soltanto un evento di tradizione, ma un laboratorio vivo di valorizzazione del territorio.”
Sonia Cambursano, Consigliera della Città metropolitana di Torino delegata al turismo, evidenzia il potenziale attrattivo: “Un’occasione di promozione di un Territorio che ha saputo sfruttare le sue potenzialità e ha imparato come raccontarsi nel modo giusto per una vera valorizzazione anche a fini turistici.”

La Camera di Commercio: Volano per l’Economia
Bruno Mecca Cici, Membro della Giunta Camerale, ha rimarcato che l’iniziativa è un fondamentale sostegno all’economia locale: “La Fiera di San Martino non è solo una celebrazione del nostro passato rurale, ma un importante volano per l’economia del presente. Questa iniziativa valorizza un territorio, il Chierese, che insieme al Carmagnolese conta circa 7.300 imprese, il 3,3% di tutto il tessuto economico torinese. Qui la tradizione si fonde con l’imprenditorialità, creando valore e lavoro per tutta la comunità.”
Anche Roberto Ghio, presidente del distretto del cibo del Chierese e Carmagnolese, ha ribadito l’importanza del storytelling territoriale per riscoprire l’autenticità delle fiere: “È fondamentale che queste storie vengano narrate e tramandate, farle tornare alla loro essenza originaria: al motivo per cui, nei tempi antichi, venivano organizzate, ovvero raccontare la stagione agraria.”

Obiettivo 2025: Il Rilancio con i Quattro “Must-Have” del Gusto
Stefano Pelliciardi di SGP Grandi Eventi, organizzatore della kermesse, ha spiegato in dettaglio l’intento di rafforzare l’identità della Fiera e dare un’impronta più riconoscibile all’evento: “L’intento è quello di rafforzare l’identità della kermesse, selezionando in modo più strutturato le aree commerciali ed espositive. Andremo a celebrare i quattro prodotti che identificano il territorio: il Galucio di Chieri, la Focaccia Dolce, il Grissino Rubatà e il vino Freisa. L’obiettivo è quello di dare alla manifestazione un’identità più forte e riconoscibile, valorizzandola con testimonial di rilievo e grandi eventi pop capaci di coinvolgere il pubblico e celebrare le tradizioni locali.”
Immancabile l’appuntamento con la storica esposizione di macchinari agricoli, la fattoria e i laboratori didattici, che caratterizza la Fiera fin dalle sue origini.

Viaggio a Chieri: Storia di Fustagno, Santi e Grandi Maestri
Lasciamo l’area metropolitana torinese e ci dirigiamo a Sud-Est del Po per immergerci in Chieri, un borgo medievale oggi città di quasi 40mila abitanti, la cui storia è indissolubilmente legata al comparto tessile.
La Città del Fustagno e l’Eredità Storica
Nel Medioevo, Chieri emerse come centro manifatturiero di primaria importanza. La sua fama crebbe in particolare nell’Ottocento, quando divenne nota in tutta Europa per la produzione del fustagno – un tessuto robusto e versatile – arrivando a impiegare fino a un abitante su due. Sebbene il settore abbia subito un netto ridimensionamento negli ultimi trent’anni, la città è diventata un importante avamposto residenziale che ha saputo “coltivare” e valorizzare alcune tipicità enogastronomiche come il grissino rubatà, il vino freisa e la focaccia dolce.
Chieri è anche la culla di un’importante storia imprenditoriale: nel 1882, proprio qui, la famiglia Vergnano fondò quella che sarebbe diventata la più antica torrefazione italiana.

Sulle Orme di Don Bosco
Ma Chieri non è solo stoffa e caffè. È un luogo denso di spiritualità: fu la città in cui a metà del XIX secolo studiò e divenne sacerdote San Giovanni Bosco, fondatore delle congregazioni dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice e canonizzato da papa Pio XI nel 1934. La sua presenza ha lasciato un segno indelebile sulla comunità e sulla sua storia.

Il Cuore del Centro Storico
La visita al centro storico è un viaggio nel tempo. Partite dall’imponente Arco di piazza Umberto I, edificato nel 1580 in onore di Emanuele Filiberto, per poi proseguire verso il simbolo della città: il Duomo. La cattedrale, costruita secondo i canoni della scuola romanica-gotica, presenta forti e affascinanti influenze fiamminghe, testimoniando gli antichi e vasti scambi culturali e commerciali della città.
Le Tappe del Gusto: Tradizione e Innovazione a Tavola
L’anima di Chieri si esprime appieno nella sua offerta enogastronomica, che spazia dalla cucina piemontese più classica alle dolci rivisitazioni per ogni palato.

Il Ristorante Enoteca Caffè della Stazione: La Tradizione Autentica
Proprio di fronte alla stazione ferroviaria, il Caffè della Stazione è un punto di riferimento da oltre venticinque anni per gli amanti della cucina piemontese.
Lo chef, con lunga esperienza, propone un menù che celebra le ricette di una volta, utilizzando esclusivamente materie prime di eccellente qualità e rigorosamente stagionali. Qui si possono gustare:
- Carne di Fassona
- Agnolotti del Plin
- Tajarin al sugo piemontese
- Ottimi formaggi del territorio con l’mperdibile vino Freisa
Il locale non è solo un ristorante, ma un luogo accogliente dove il sorriso e il consiglio sull’abbinamento vino-cibo fanno parte del servizio, pronto ad accogliere ogni esigenza.

Pasticceria “Dolci & dolci”: Un Piacere per Tutti
Tra le tappe obbligate del gusto c’è la pasticceria “Dolci & dolci” dei coniugi Mariella Droetto e Fabrizio Martella. La loro filosofia è inclusiva: il dolce è un piacere che tutti devono godere, anche chi ha intolleranze. La pasticceria è specializzata in prodotti senza lattosio, senza glutine e anche vegani. Il segreto sta nella ricerca maniacale delle materie prime: Non si tratta di imitare il gusto, ma di “reinterpretare le ricette tradizionali con prodotti diversi e tutti naturali,” come spiega Martella.
Un approccio innovativo che dimostra come l’imprenditoria chierese sappia guardare al futuro senza dimenticare la qualità.
Photo dall’alto: Carlo Ingegno. Courtesy of Testori Comunicazione. Carlo Ingegno (7).
 
			 
		


