
Castello che vai fantasma che trovi

Foto piccola in alto, Castello di Villalta, Udine.
Da Nord a Sud dello Stivale ci sono una infinità di manieri con storie da raccontare, molte da brivido o che sconfinano nel paranormale …… per rendere ancora più emozionante la visita.

Italia.
Le statistiche ci dicono che in Italia i Castelli ammontano a diverse migliaia. Se poi aggiungiamo fortezze, torri, rocche medievali e residenze nobiliari la cifra complessiva si irrobustisce di parecchio fino a superare le 40 mila unità. Ognuna con una storia, spesso millenaria, da raccontare. Una storia, che a volte sconfina nella leggenda, fatta di amori, tragedie e tradimenti e molto spesso anche ricolma di azioni eroiche, drammatiche battaglie ed epiche resistenze.
Molti di tali manieri sono arrivati pressoché integri ai nostri giorni con il loro patrimonio di indiscutibile bellezza, fascino senza tempo e tante storie da brivido da raccontare – alcune note, altre meno conosciute - che evocano spettri, fantasmi e strani accadimenti che rendono ancora più emozionante e suggestivo il percorso di visita.
Binomio castelli fantasmi
I bene informati sostengono che buona parte dei castelli del Belpaese sia “infestata” da presenze paranormali, anime disperate, molto spesso di dame e cavalieri in cerca di vendetta, che continuano a vagare senza pace tra stanze e corridoi delle loro antiche dimore. Stante la situazione si può tranquillamente affermare, parafrasando un detto famoso, “Castello che vai …… fantasma che trovi”.
Nel seguito per i lettori di Agenda Viaggi si propone un veloce “ghost tour” da nord a sud dello Stivale per visitare virtualmente alcuni dei castelli dove sono stati “segnalati” strani fenomeni da ricondursi a spettri e fantasmi.
Castello di Villalta di Fagagna: il fantasma di Ginevra di Strassoldo si aggira sugli spalti
Incominciamo dal Friuli con il Castello di Villalta di Fagagna (Ud) il più importante maniero medievale della regione. Si trova in una posizione dominante sulla piana friulana ed è una tappa importante per chi intende compiere un’escursione nella parte più bella e romantica dell’area collinare. La sua storia si perde nella notte dei tempi come è attestato dalle rinvenute fondamenta romane e dalle tracce di un castelliere, cioè un piccolo insediamento fortificato risalente all’età del bronzo. Varie volte assediato, distrutto e riedificato tra il 1200 e il 1400 ebbe la sua struttura monumentale ampliata nel 1500. La doppia cinta muraria, i camminamenti di ronda, il ponte levatoio, le torri di difesa ed i pittoreschi e romantici cortili interni ben riflettono un’epoca di grandezza e d’importanza strategica.
Ebbene anche questo castello ha il suo fantasma: quello della bella Ginevra di Strassoldo. La giovane venne rapita poco prima di convolare a nozze con Odorico di Villalta. Per non subire violenza da parte dei rapitori si trasformò in statua e ritornò umana solo quando l’amato Odorico abbracciò in lacrime la statua. I due giovani però vissero felici solo per un breve periodo in quanto, poco dopo le nozze, Odorico partì per la guerra dove morì in battaglia. Ginevra non smise mai di aspettarlo e leggenda vuole che ancora oggi, nelle notti di plenilunio il suo fantasma si aggiri per gli spalti del castello invocando il suo amato Odorico.
Castello di Zavattarello: sulle tracce del fantasma di Pietro Dal Verme
Dal Friuli alla Lombardia per visitare il Castello di Zavattarello che si trova in provincia di Pavia. Conosciuto anche come Castello Dal Verme, è un imponente maniero fortificato in pietra che ha resistito a numerosi assedi. Costruito nel periodo medievale sulla collina che domina l’omonimo e bellissimo borgo dell’Oltrepò Pavese, è composto da una quarantina di stanze distribuite su vari livelli separati, è dotato di ricetto fortificato, scuderie e cappella ed è circondato da un immenso parco di 78 ettari. Dalla terrazza e dalla torre si gode un panorama mozzafiato sul territorio circostante: le verdi campagne, i freschi boschi, le colline punteggiate dagli altri castelli della zona. Oggi il castello, sede di una ricca collezione di arte contemporanea in continua crescita, ospita manifestazioni culturali e rievocazioni storiche.
Ogni visita al castello, ritornato all’antico splendore dopo un lungo restauro, è un balzo al passato, all’epoca medievale. Con un po’ di immaginazione si riesce a “vivere” la quotidianità dell’epoca, sentire lo scalpiccio dei cavalli, i canti delle dame, i profumi delle cucine e dei forni per il pane con il sottofondo delle antiche melodie che accompagnavano le danze in onore di Pietro Dal Verme, il proprietario del maniero, avvelenato per vendetta da Chiara Sforza, la seconda moglie negli ultimi anni del XV secolo. Sembrerebbe che la presenza paranormale che da allora vaga nel maniero sia propria quella di Pietro Dal Verme. Alcuni dicono di essere stati testimoni di porte che si aprono e si chiudono all’improvviso, altri di avere udito strani rumori, altri ancora sono pronti a giurare di avere lasciato degli oggetti in un punto del castello e di averli trovati da tutt’altra parte. Tutto questo secondo gli studiosi del paranormale sarebbe da attribuire all’anima tormentata del conte Pietro II Dal Verme.

Castello di Gropparello ed il fantasma di Rosania Fulgosio
Anche l’Emilia Romagna è “terra di fantasmi” in numero tale da fare invidia a quelli che “popolano” i manieri scozzesi. Nei tanti castelli che da Piacenza a Rimini impreziosiscono il territorio, si registrano, da tempo immemore, presenze occulte e figure spettrali che molto spesso si fanno “vive” con singhiozzi e richieste di aiuto come accade con Rosania di Fulgosio, murata viva dal marito Pietrone da Cagnano in una stanza segreta, fatta costruire nei sotterranei del Castello di Gropparello (Pc). Il motivo di tale punizione orribile è presto detto: infatti sembra che Rosania in assenza del marito abbia ceduto alla passione del suo amore di gioventù Lancillotto Anguissola. Il marito al suo ritorno pazzo di gelosia fece rinchiudere la fanciulla che poi morì di stenti. In certe notti la sua bianca presenza è stata vista più volte spostarsi nel parco ed in varie parti del Castello manifestandosi con urla strazianti e disperate richieste di aiuto.

Castello di Bolsena e la Sala del fantasma
La storia del Castello di Bolsena, costruito nel cuore dell’omonimo borgo laziale, in provincia di Viterbo, è legata a Papa Adriano IV che verso la metà del XII secolo fece fortificare gli insediamenti collocati lungo la via Cassia tra cui quelli che si trovavano a Bolsena. Attualmente l’edificio, noto anche come Rocca Monaldeschi, è sede del Museo Territoriale del lago di Bolsena che illustra con particolare dettaglio ed utilizzo di pannelli e moderne tecnologie la formazione del bacino vulcanico del lago, la preistoria, la protostoria e la fase etrusca fino alla conquista romana. Inoltre il camminamento della Rocca offre un magnifico panorama che spazia sull’intero lago e sugli scavi della città etrusco – romana di Volsinii, a brevissima distanza dal museo.
Però anche questo bellissimo maniero non è però esente dalla sua dose di fantasmi. Infatti, secondo i bene informati, sugli spalti e nelle sale si aggirerebbe una presenza inquietante che avrebbe scelto, in particolare, la Sala cosiddetta “del fantasma” per apparire in maniera improvvisa e spaventare i visitatori. Altri ancora hanno affermato che durante la visita si sentivano osservati “da qualcosa o qualcuno che dava i brividi”. Non si sa di preciso a chi appartenga lo spirito tormentato. Secondo alcuni sarebbe quello di un signorotto del luogo imprigionato nelle carceri del castello e poi ucciso per infedeltà. Lui all’epoca continuò a professare la sua innocenza ….. inutilmente perché il boia pose fine alla sua vita. Da allora il suo spirito tormentato continua a “gridare” la propria innocenza e continuerà a farlo fino a quando qualcuno non gli crederà.

Castello di Trani ed il fantasma della bella Armidia
Dal Lazio alla Puglia, terra meravigliosa caratterizzata da mare, paesaggi straordinari e buon cibo. Ci sono anche tanti castelli, molti dei quali con storie spaventose da raccontare. Uno di questi è il Castello Svevo di Trani. Uno dei più importanti e meglio conservati tra quelli fatti che l’imperatore Federico II di Svevia fece costruire a tutela del suo prediletto Regno di Sicilia, ereditato dalla madre, la principessa normanna Costanza di Altavilla. Fondamentale caposaldo sulla costa pugliese sorge a breve distanza dalla celebre cattedrale ed è strategicamente collocato al centro di una rada, i cui bassi fondali si sarebbero sempre rivelati un’ottima difesa naturale, dalla furia delle onde che da eventuali attacchi sul fronte settentrionale.
Il castello però ha anche una storia spaventosa da raccontare. Riguarda Armida la moglie del castellano, che venne segregata nelle carceri del maniero per volere del marito, dopo che quest’ultimo scoprì la relazione tra la moglie ed un cavaliere. Dapprima il castellano fece uccidere il cavaliere e poi incarcerare la dama che morì di stenti nelle segrete del maniero. Da allora la sua diafana presenza vaga per le stanze del castello alla vana ricerca del suo amore perduto. Chi è riuscito a scorgerla parla di una donna bellissima con capelli nerissimi ed occhi azzurri.

Castello di Milazzo ed il fantasma della suora murata viva
La penultima tappa di questo veloce tour del mistero è la Sicilia e precisamente il Castello di Milazzo. Conosciuto anche come Cittadella Fortificata di Milazzo, sovrasta dall’alto dell’antico borgo il paesaggio della città in provincia di Messina. L’intera cittadella fortificata, contenuta all’interno delle mura spagnole, copre un’area di circa sette ettari ed è la più estesa della Sicilia ed una delle più significative in Europa.
Risulta però che il maniero sia anche teatro di inquietanti apparizioni paranormali. Secondo la leggenda infatti gli spiriti di coloro che sono stati qui torturati ed uccisi continuano a manifestarsi, di tanto in tanto, con gemiti disumani. Però il fantasma più famoso è quello di una giovane costretta dalla nobile famiglia a prendere i voti ed alla clausura per impedirle di frequentare il suo grande amore, un soldato di ventura. La religiosa, secondo antichi racconti dove la realtà si mescola con la fantasia, sarebbe stata poi murata viva in un’ala del Monastero delle Benedettine che si trovava all’interno della fortezza. Sembra che da allora il suo spirito tormentato passi di stanza in stanza nella vana ricerca del suo perduto amore e si manifesti con urla strazianti e vane richieste di aiuto.
Castello di San Michele a Cagliari ed il fantasma di Violante Carroz
Ultima tappa del nostro viaggio è la Sardegna e precisamente il Castello di San Michele a Cagliari. Il maniero sorge sul colle di San Michele, uno dei sette sui quali è stato costruito il capoluogo sardo. La fortezza, di chiara impronta medievale, è stata per lungo tempo la residenza della casata spagnola dei Carroz. Dalla vetta lo sguardo si allarga sull’intero capoluogo: dalle fortificazioni del quartiere Castello, fino alla laguna di Santa Gilla. Le sue caratteristiche architettoniche ne testimoniano l’evoluzione da ruolo militare a lussuosa residenza. L’ultima esponente della famiglia a vivere come castellana fu la contessa Violante Carroz una donna dura e spietata, che mandò a morte un prelato che si era opposto all’annullamento del suo matrimonio. Questa azione le valse la scomunica e la contessa si ritirò pentita all’interno del suo castello dove rimase fino alla morte. Da allora, si dice, che lo spirito infelice della “sanguinaria”, come era conosciuta la nobile Violante, torni ad aggirarsi, di tanto in tanto, nelle stanze della sua amata dimora per confessare i crimini commessi e chiedere con forza il perdono di quello sfortunato sacerdote la cui unica “colpa” è stata quella di contrastare le aspirazioni della crudele castellana.
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