Alla scoperta del sottobosco, un’esperienza interattiva e sensoriale per i piccoli al Muse di Trento. Progettate da Dotdotdot, le due installazioni offrono un’esperienza ludica, coinvolgente ed emozionale, basata su informazioni scientifiche, per bambini e bambine da 0 a 5 anni.
Trento, Italia.
Dotdotdot ha rinnovato l’esperienza di visita all’interno delle due sfere multimediali dello spazio dedicato ai bambini e alle bambine ed alle persone adulte che li/e accompagnano del MUSE di Trento, il Maxi Ooh!, realizzando due installazioni, una interattiva e una immersiva.
Entrambe le installazioni sono state progettate per coinvolgere principalmente bambini e bambine da 0 a 5 anni offrendo loro un’esplorazione ludica e affascinante del sottobosco e dei suoi abitanti, ma con attenzione anche a promuovere un rapporto e un’interazione qualitativi bambino/a-adulto/a.
I contenuti delle installazioni – sviluppati mediante una motion graphic interattiva e un video a 360 in loop – sono stati ideati a partire da input forniti dai curatori e le curatrici del MUSE che li hanno anche successivamente validati per garantirne la solidità scientifica e la rilevanza per un pubblico di “babult” (bambini/e accompagnati da una persona adulta).

Sfera interattiva: il sottobosco
La prima sfera immerge i bambini in un ambiente che richiama l’atmosfera di un libro illustrato.
Grazie a proiezioni animate, una parete a 180° e il pavimento vengono percepite come un unico paesaggio continuo che riproduce l’ambiente di un bosco alpino, arricchito da “arredi” scenografici – un ponte in tessuto, una piccola grotta e dei tronchi in gommapiuma.
Spostandosi nell’ambiente e toccando alcuni punti della parte centrale, i bambini, le bambine e i loro accompagnatori adulti interagiscono con le diverse nicchie ecologiche, dal sottosuolo fino alla chioma dell’albero, attivando i personaggi – piante e animali – e vivendo così in prima persona le naturali evoluzioni del paesaggio naturale.

Alcune interazioni si attivano automaticamente, per prossimità.
Interagendo con i tronchi-cuscini, i visitatori e le visitatrici scoprono come le loro azioni influiscono sull’ambiente circostante: sollevandoli, animano il terriccio sottostante e osservano gli insetti fuggire, mentre l’erba ricresce gradualmente. Spostando i tronchi nel fiume, si può notare il corso d’acqua interrompersi e poi ripristinarsi una volta rimesso tutto al proprio posto.
Anche i contenuti proposti sulle pareti laterali si attivano per prossimità.
Avvicinandosi a una talpa, i bambini possono osservarla mentre si rifugia nella sua tana per poi riapparire altrove. Sempre lungo le pareti, un albero mostra il ciclo delle stagioni: dai germogli primaverili alle foglie estive che, cadendo in autunno, formano mucchietti ai piedi della pianta. Quando ci si avvicina, le foglie a terra cominciano a svolazzare, mentre nuove si formano sui rami in un ciclo continuo che simula la vita nel bosco.
Il secondo tipo di interazione avviene attraverso il tocco.
Sulla parete centrale, sfiorando una pianta, le farfalle prendono vita e iniziano a svolazzare. Dei funghi, se toccati, rilasciano una nuvola di spore, mentre un picchio interagisce con le persone: queste possono indicare un punto su un tronco e l’uccello andrà a picchettarlo, scovando degli insetti da mangiare.

Sfera immersiva: il bosco e le stagioni
La seconda sfera è stata progettata come uno spazio di decompressione, dove i visitatori e le visitatrici vivono un’esperienza immersiva dedicata al ciclo delle stagioni nel bosco.
Un video in loop di 8 minuti, proiettato a 360° sulle pareti, racconta l’evoluzione di un paesaggio naturale (realmente esistente in Trentino, Lac dal Vedes in Val di Cembra) attraverso primavera, estate, autunno e inverno.
Per realizzare lo sfondo, Dotdotdot ha scattato fotografie ad altissima definizione poi accostate per comporre una vista panoramica a 360°. Utilizzando l’intelligenza artificiale, il paesaggio è stato animato seguendo le indicazioni scientifiche del team curatoriale: le stagioni influenzano flora e fauna, fenomeni come pioggia, neve, fioriture, e cicli giorno-notte cambiano i colori, i movimenti, le posizioni e i suoni di foglie, piante, fiori, cielo.
Gli animali tipici del luogo – come rospi, picchi, lupi, scoiattoli, orsi, lepri, camosci, volpi e un gallo cedrone – si muovono in modo realistico e interagiscono con l’ambiente. Ingranditi come sotto una lente, essi mostrano i loro comportamenti attraverso animazioni dettagliate che appaiono, in riquadri a sé stanti, all’interno del paesaggio.
Gli effetti proposti dall’intelligenza artificiale sono stati affinati manualmente con il supporto dei curatori, per garantire che ogni dettaglio, dai cambiamenti nelle foglie ai comportamenti degli insetti, rispettasse criteri scientifici.
Un soundscape, composto dai suoni del bosco e dai canti degli animali, guida i visitatori e le visitatrici lungo il percorso, arricchendo ulteriormente l’esperienza immersiva.
Credit Photo dall’alto: Archivio MUSE – Museo delle Scienze, Michele Purin. Archivio MUSE – Museo delle Scienze, Matteo De Stefano. Archivio MUSE – Museo delle Scienze, Matteo De Stefano. Archivio MUSE – Museo delle Scienze, Matteo De Stefano.