“Irrequieto di nascita, parigino per forza, incisore per professione, pittore per passione, soldato per entusiasmo, scrittore per vocazione, viaggiatore instancabile e, naturalmente, monzese d’adozione, Anselmo Bucci da Fossombrone è stato personaggio focale del secolo scorso”, così il curatore Alberto Crispi presenta l’artista protagonista della mostra “Anselmo Bucci, Monza e il Novecento”, da sabato 22 novembre 2025 a lunedì 6 aprile 2026, ai Musei Civici di Monza
Monza, Italia.
A settant’anni dalla morte di Anselmo Bucci, i Musei Civici di Monza celebrano l’artista, che scelse il capoluogo della Brianza come luogo del cuore, con una bella mostra che ne tratteggia tutto il variegato percorso artistico.

Il percorso
Piano terra e parte del primo piano del museo monzese propongono una accurata selezione di tele e incisioni, che rendono l’idea del genio poliedrico di Bucci, talvolta accostandolo ad autori a lui vicini e contemporanei. Arricchiscono il percorso numerosi documenti del Fondo Bucci del Museo Etnologico Monza e Brianza: fotografie, lettere autografe e atti notarili, che ricostruiscono un quadro più ampio della vicenda dell’artista.
Bellissime per esempio le foto dei suoi atelier di Parigi, a Montmartre, negli anni Venti e di Monza, in piazza Garibaldi, a inizio anni Cinquanta, stipati di oggetti, libri e dipinti.
Bucci nacque e a Fossombrone, nelle Marche, nel 1887 e visse tra Veneto, Parigi, Milano e Monza, dove morì nel 1955.
Attraversò il densissimo periodo storico e artistico tra le due guerre da protagonista, fu volontario nel Battaglione lombardo Volontari Ciclisti Automobilisti, nel 1915, e giornalista nel corso della seconda guerra mondiale. Come il suo contemporaneo Cesare Andreoni, sul quale si è da poco conclusa una mostra alla LeoGalleries di Monza, e i più noti Boccioni, Marinetti e Sironi, Bucci tracciò decine e decine di disegni e bozzetti che “fotografarono” la guerra: furono moltissimi infatti gli artisti al fronte incaricati di documentare il conflitto.

Coenobium
La mostra offre un interessantissimo sguardo anche sul gruppo del Coenobium monzese, una cerchia di artisti e letterati tra cui Leonardo Dudreville, Guido Caprotti, Eugenio Bajoni e Carmelo Fantauzzo, i fratelli Volonterio Alfredo e Amatore, che si riunivano in una dépendance di casa Archinto Arrigoni in via Frisi, che si vede in un bozzetto di Eugenio Bajoni del 1908.
Davvero suggestivo il carboncino di Bajoni, Nel mio studio gli amici Bucci, Dudreville e Caprotti a lume di candela la sera del 9 ottobre 1907.
Le incisioni
La puntesecche su zinco di Bucci sono piccoli capolavori; dagli Studi di vecchi del 1908, per i quali prende spunto dagli ospiti dell’Ospizio di Padre Ottaviano, a Fossombrone, negli anni giovanili (alcune stampe portano invece la dicitura “I vecchi” o “Le vecchie della Ca’ d’Industria” di Monza) fino alle incisioni di scorci parigini del 1909, Hie !… (Cavalli da tiro e carri), Pont Neuf, Les bourgeoises du dimanche, On aligne (I selciatori): tutte dimostrano una rara capacità di cogliere i caratteri e rappresentare il movimento.

Parigi
La sequenza di 50 tavole incise del 1909, Paris qui Bouge, pubblicata dalla nota Maison Devambez, parigina, fu subito notata dalla critica, da Apollinaire a Kahn, che diede grande notorietà a Bucci. Esporrà le 50 puntesecche per la prima volta in Italia nella mostra del 1915, alla Famiglia Artistica di Milano.
A Parigi visse anni di grande fermento: incrociò artisti come Picasso, Viani, Severini e Modigliani.
Il Ritratto di Anselmo Bucci (Lo scugnizzo), una scultura in bronzo dell’amico Eugenio Bajoni, del 1908, coglie bene lo spirito bohémien del pittore nei suoi anni parigini.
La guerra
Torna in Italia nel 1915 per arruolarsi volontario. Degli anni della guerra la mostra presso la Casa degli Umiliati propone tele molto intense, in cui l’abilità pittorica si fonde con l’intensità espressiva: in particolare Il prigioniero croato del 1916, dono dell’Associazione Nazionale Combattenti, Sezione di Monza, dal formato particolare (esposto nel 1917 a Genova nella Mostra di guerra del pittore Anselmo Bucci a Palazzo San Giorgio e a Milano nella mostra L’arte di guerra del pittore Anselmo Bucci alla celebre Galleria Pesaro, che consoliderà la fama dell’artista e successivamente ospiterà il gruppo Novecento); e La visita dei riformati del 1918, dove il contrasto tra le figure scure degli ufficiali medici e i nudi dei soldati esposti alle visite di controllo creano una forte tensione simbolica oltre che cromatica.

Novecento
“Momento saliente è stato il battesimo del gruppo d’artisti raccolti intorno a Margherita Sarfatti e alla milanese Galleria Pesaro, col nome di “Novecento” da Bucci proposto nel 1922, per aderire all’inizio alle mostre di gruppo e in seguito sfilarsi per divergenze con la direzione del movimento, restando però in contatto con i colleghi” – spiega il curatore Alberto Crispi.
Del gruppo fecero parte anche Mario Sironi, Achille Funi, Leonardo Dudreville, Emilio Malerba, Pietro Marussig e Ubaldo Oppi.

Milano e Monza
Negli anni Trenta e Quaranta del Novecento Anselmo Bucci visse a Milano in un appartamento di cui la mostra propone una bella tela: La terrazza di via Montenapoleone, del 1933.
Alcuni ritratti significativi di Monza, dove vivevano le due amate sorelle di Bucci, e dove lui stesso si trasferì nel 1943, sono l’incisone Portale del Duomo di Monza, del 1920, e la grande tela a olio Monza, mercato d’estate, del 1911, con un taglio molto particolare che esclude il cielo.
Futurismo
In esposizione anche due tele che si avvicinano decisamente al Futurismo al quale però Bucci non aderirà mai, Volo di guerra, Bimotore RS 14 e Interno di sommergibile, Messina, entrambe del 1942.

I ritratti
Nonostante il “ritorno all’ordine”, perseguito in pittura dal gruppo Novecento, “Bucci non monumentalizza le sue figure, piuttosto le stilizza, principiando una sequenza di ritratti di sicuro mestiere ed eleganza: la tavolozza è ricca, a volte sontuosa“, sottolinea Crespi. Ne sono perfetti esempi Ritratto della signora Rapuzzi Guelta, del 1928 e Intimità, del 1932: spaccati di un’epoca.
Una stagione ricchissima
La stagione artistica di Bucci fu davvero ricchissima e la mostra in commemorazione dei 70 anni dalla morte ha il merito di rendere l’idea della inesausta curiosità del pittore naturalizzato monzese, che ha spaziato con libertà tra stili e soggetti molto diversi tra loro.

Orari Musei Civici Monza, Casa degli Umiliati
Via Teodolinda 4
Giugno – Settembre
Mercoledì: 15:00-18:00
Giovedì: 15:00-18:00 / 20:00-23:00
Venerdì, Sabato e Domenica: 10:00-13:00 / 15:00-18:00
Ottobre – Maggio
Mercoledì: 10:00-13:00 / 15:00-18:00
Giovedì: 15:00-18:00
Venerdì, Sabato e Domenica: 10:00-13:00 / 15:00-18:00
Photo Elena Borravicchio. Courtesy of Musei Civici Monza, Casa degli Umiliati




