Un intenso viaggio nel labirinto di successo e fallimento. Silvio Orlando torna sul palco del Teatro Manzoni di Monza con la satira amara e geniale di Pablo Remón, offrendo una riflessione tagliente sul mondo dello spettacolo. Tra attori in stallo e registi in crisi, Ciarlatani è un caleidoscopio di personaggi e situazioni che interrogano il pubblico sulla vera natura dei ruoli che indossiamo, svelando le fragilità che si nascondono dietro ogni maschera, anche quella della celebrità.
Monza, Italia.
La meraviglia della finzione e la crudeltà del vero: “Ciarlatani” di Pablo Remón con un magnetico Silvio Orlando
Il Teatro Manzoni di Monza accoglie uno degli appuntamenti più attesi della sua “Grande Prosa 2025/2026”. Torna sul palco un attore amatissimo dal pubblico, un maestro della sfumatura capace di graffiare e commuovere con la stessa, disarmante onestà: Silvio Orlando. Dopo aver lasciato il segno, qualche stagione fa, con La vita davanti a sé, l’artista napoletano è ora il cuore pulsante di “Ciarlatani”, una commedia acuta e poliedrica firmata dal drammaturgo madrileno Pablo Remón, che ne cura anche la regia.
L’arte della trasformazione: un gioco di specchi tra scena e vita
“Ciarlatani” non è solo uno spettacolo, ma una satira brillante che disseziona con feroce ironia il mondo del teatro e dell’audiovisivo. È una riflessione a tutto tondo sul successo, sulla caduta, sui compromessi e, soprattutto, sui molteplici ruoli che siamo costretti a interpretare ogni giorno, dentro e fuori la luce dei riflettori.
La forza dello spettacolo risiede nella sua struttura drammaturgica, che è essa stessa un atto di ciarlataneria teatrale: una narrazione che aspira al respiro romanzesco e alla velocità cinematografica, pur rimanendo eminentemente teatrale.
In scena, quattro magnifici attori – Silvio Orlando, Francesca Botti, Davide Cirri e Blu Yoshimi – si sdoppiano, si moltiplicano e viaggiano attraverso decine di personaggi, spazi e tempi. È un turbinio virtuosistico che lega tra loro storie diverse ma speculari, alimentandosi a vicenda sui medesimi temi universali.
Due destini, un solo palcoscenico della vita
Il fil rouge della storia è teso tra le vicende di due personaggi emblematici, entrambi legati al mondo dello spettacolo, ma su versanti opposti della medaglia.
Anna Velasco: la ricerca del grande ruolo
Anna Velasco è l’immagine della dignità artistica in stallo. Un’attrice con un solido passato nel teatro classico che, nell’attesa del “grande personaggio” che la farà trionfare, si destreggia tra la calma apparente di insegnante di pilates e l’energia frenetica del teatro per bambini, con qualche incursione tra soap opera e spettacoli underground. Anna incarna la lotta per la pertinenza in un sistema che spesso dimentica il vero talento.

Diego Fontana: il vuoto dietro il successo
Dall’altra parte c’è Diego Fontana, il regista di successo. Un uomo abituato ai blockbuster commerciali, ora impegnato in una serie internazionale ambiziosissima. La sua ascesa, tuttavia, non lo mette al riparo da una crisi personale inattesa, causata da un incidente che lo costringe a ripensare l’intera impalcatura della sua carriera. Diego è la metafora di come la gloria e i budget stellari possano nascondere un profondo vuoto creativo ed esistenziale.
A legare queste due traiettorie di vita e carriera è la figura misteriosa di Eusebio Velasco, padre di Anna e un tempo regista di culto negli anni ’80, ora scomparso e isolato dal mondo.
Il tocco inconfondibile di Silvio Orlando
È in questo caleidoscopio di personaggi e registri che la presenza di Silvio Orlando diventa essenziale. L’attore, con la sua maestria nel dare profondità anche al gesto più piccolo, non si limita a interpretare, ma abita i personaggi, restituendo al pubblico tutte le loro fragilità e le loro umane contraddizioni.
Orlando e i suoi colleghi danno vita a una narrazione non convenzionale, dove il dramma si fonde con la leggerezza e l’amara riflessione sulla condizione umana. “Ciarlatani” è dunque un invito a guardare oltre il sipario, a riconoscere l’artista che si nasconde dietro l’insegnante di pilates e il malessere che si cela dietro il mito della telecamera. Un appuntamento imperdibile per chi ama il teatro che fa pensare e per chi vuole essere toccato dalla grande arte attoriale.
INFO
Date: Venerdì 14 e Sabato 15 novembre, Domenica 16 dicembre 2025
Biglietti: Disponibili presso la biglietteria del teatro e su www.teatromanzonimonza.it
CIARLATANI di Pablo Remón Traduzione italiana di Davide Carnevali da Los Farsantes Con Silvio Orlando e con Francesca Botti, Davide Cirri, Blu Yoshimi
- Regia: Pablo Remón
- Aiuto Regia: Raquel Alarcón
- Scene: Roberto Crea
- Luci: Luigi Biondi
- Costumi: Ornella e Marina Campanale
- Direzione Tecnica: Luigi Flammia
- Datore Luci: Christian Pizzingrilli
- Macchinista: Filippo Canfori
- Fonico: Gianrocco Bruno
- Sarta: Piera Mura
- Assistente alla Regia: Sonia Mingo
- Assistente Costumista: Daria Latini
- Management: Vittorio Stasi
- Direzione Generale: Maria Laura Rondanini
Una produzione Cardellino srl in coproduzione con Spoleto Festival dei Due Mondi – Teatro di Roma / Teatro Nazionale.
Photo courtesy of Teatro Manzoni Monza




