Non solo mare: è possibile esplorare il territorio di Lignano anche in bicicletta e in barca. Volendo, accompagnati gratuitamente dalle guide di Bike&Hike. La spiaggia dorata di Lignano, bagnata dalle tre acque del mare, del fiume e della laguna, e la zona circostante sono caratterizzate da un ecosistema estremamente ricco e interessante, che d’autunno si tinge di mille colori. Ma Lignano è anche storia, cultura, buon cibo e l’occasione per una pausa rigenerante all’insegna di ritmi slow
Lignano Sabbiadoro (UD), Italia.
Non solo mare ma anche natura, cultura, storia, sport ed enogastronomia. Il territorio di Lignano Sabbiadoro ha molto da offrire.
Il tratto di costa dell’alto Tirreno, bagnato dalle tre acque del mare, del fiume e della laguna, racchiude in sé molti tesori e il modo migliore per scoprirli è farseli raccontare attraversando a piedi o, perché no?, in bicicletta i vari percorsi turistici gratuiti proposti da giugno a settembre, accompagnati dalle guide di Bike&Hike. (Per informazioni: Escursioni gratuite in bicicletta).
Vari percorsi
Lignano Sabbiadoro è caratterizzata da una forte vocazione per la mobilità sostenibile su due ruote, con oltre 30 km di rete di ciclabili. (Tutti i percorsi in bicicletta tra la sua area e i dintorni, con una rete di hotel bike friendly, sono anche tracciati su Google Maps).
Su semplici sentieri adatti a tutti, si può scegliere se esplorare gli 8 km di costa dalla foce del Fiume Tagliamento fino alla laguna di Merano, dove la natura si fa selvaggia e i colori del cielo che si specchiano nel mare incantano, oppure addentrarsi nei numerosi parchi dalla ricchissima vegetazione, punteggiati di opere d’arte, o nelle zone residenziali di Lignano costruite negli anni Cinquanta con visione architettonica d’avanguardia.

Alla scoperta di Lignano in bicicletta (17 km)
Si parte seguendo la pista ciclabile sul lungomare fino all’inconfondibile Faro rosso, da dove si può ammirare il panorama che dà sul cordone di isole che separa l’Adriatico dalla laguna, come l’isola delle Conchiglie, base ideale per il kitesurf. Ci si inoltrerà poi tra i vicoletti della zona darsena per imboccare la ciclabile rialzata che costeggia la Laguna di Marano, ammirandola in tutto il suo splendore, e approdare infine a Lignano Pineta, per scoprirne le bellezze artistiche e architettoniche all’ombra dei pini.
Pedalata tra i due fiumi (45 km)
Un percorso che segue due fondamentali arterie, lungo i due fiumi che disegnano la penisola lignanese: il Tagliamento, con le sue dolci anse che segnano il confine occidentale della città e del Friuli Venezia Giulia e lo Stella, che sfocia nelle acque della laguna attraversando l’omonima riserva naturale. L’itinerario di questa escursione percorre la ciclabile che porta a Lignano Riviera, per costeggiare poi il Tagliamento sulla nuova ciclovia che raggiunge Gorgo di Latisana; da qui, attraversando una campagna rigogliosa, si arriva alla chiesetta di Santa Maria della Neve. Per il rientro, invece, si segue il fiume Stella dalle sue foci su una ciclovia sopraelevata vista laguna, per arrivare ad Aprilia Marittima e infine a Lignano.

Lignano Bike&Hike (12 km in bicicletta e 3 km a piedi)
Per chi ama le attività active ibride, questa proposta unisce alla bicicletta un secondo tratto a piedi, per uno slow tour tra pinete, dune fossili e la foce del fiume Tagliamento. Si parte percorrendo la pista ciclabile di BellaItalia, fermandosi ogni tanto ad ammirare le dune lungo la costa, e si procede verso Lignano Riviera passando per Pineta. Arrivati al Tagliamento, si lasciano le biciclette per un breve trekking nel bosco dunale di Pineda Sinistra, area verde di grande valore paesaggistico con dune alte fino a 6 metri, prima di rimettersi in sella per tornare indietro.
Tour guidati
Per una visita di Lignano Sabbiadoro e della zona limitrofa fuori dagli schemi suggerisco di farsi accompagnare dalla guida ambientale escursionistica Fabio Moro, lignanese e approfondito conoscitore della biodiversità e della storia del territorio. Oltre che piacevolissimo compagno di viaggio.
Perché è quella del viaggio e non della vacanza la modalità migliore per approcciare un luogo nuovo. Come disse lo scrittore John Ernst Steinbeck: “Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone”.

Ernest Hemingway
Anche Ernest Hemingway cadde vittima del fascino di questi luoghi visitati su invito degli amici friulani i conti Kechler, conosciuti a Cortina a fine anni Quaranta, e non solo: fu folgorato anche dal fascino della giovane Adriana Ivancich, discendete di una famiglia amica dei Kechler, che possedeva la splendida Villa Mocenigo Biaggini, sulle rive del fiume Tagliamento, dimora cinquecentesca purtroppo distrutta dalla guerra. La loro storia d’amore fece scalpore all’epoca, data la grande differenza d’età, ma divenne immortale tra le righe del romanzo Di là dal fiume e tra gli alberi di Hemingway, così come la descrizione del paesaggio della Bassa Udinese ammirato dalle residenze dei Kechler, che tanto gli ricordava i boschi della sua infanzia intorno al Lago Walloon.
Lignano Pineta
Fu in quegli anni che Alberto Kechler, intuendo la potenzialità turistica del territorio, si rivolse all’amico architetto Marcello D’Olivo per la progettazione di una zona residenziale. Questi disegnò una pianta a chiocciola, ispirata alla sezione circolare di una pigna, in cui le case avrebbero dovuto integrarsi nella pineta con forme anch’esse circolari di uno o due piani e avere ciascuna la stessa distanza dal mare. Fu in una delle visite in quella che sarebbe diventata “Pineta”, nel 1954, che Hemingway sentenziò: “Questo posto diventerà la Florida d’Italia“.
Lignano Pineta è rimasta (quasi) intatta ma purtroppo in larga parte abbandonata. Conserva tuttavia il fascino del tempo in cui era meta del jet set degli anni Sessanta: attori, cantanti, calciatori. Anche Alberto Sordi si fece costruire una villa qui, durante le riprese in Friuli del suo film La grande guerra. La frequentò poco, fu abitata soprattutto dalle sue sorelle e venduta nel 1975. Le guide turistiche di Lignano Sabbiadoro sanno qual è.

Lignano Riviera
Riviera è un’altra zona residenziale di Lignano Sabbiadoro, progettata dall’architetto Luigi Piccinato, su un presupposto completamente diverso da Pineta, che lo stesso Piccinato criticò senza mezzi termini: “Qui anelli concentrici di strade a spirale, parabole di arterie, parcheggi, slarghi e piazzali sono tracciati obbedendo a un formalismo purtroppo distaccato dal quadro urbanistico […] Questo insieme non raffigura un piano”.
Il progetto Riviera del 1957, più legato alla conformazione naturale del luogo, si caratterizza per una rete di sentieri pedonali perpendicolari all’arenile, con piazzole per le auto qua e là, che attraversano il bosco e permettono ai villeggianti di spostarsi a piedi o in bicicletta per tutta la durata della loro vacanza a Lignano.
All’ombra dei cinque tipi di pino che – insieme a molti altri esemplari – popolano la flora di Lignano (il pino domestico, il pino marittimo, il pino silvestre, il pino nero, il pino d’Aleppo) è possibile godere il fresco e la pace anche d’estate, quando è facile incontrare mamme con bambini in carrozzina o persone che leggono un libro su una panchina che qui vengono a riposare.

Lignano Sabbiadoro
Lignano Sabbiadoro è la terza “anima” di Lignano, la più conosciuta. Meta dei giovani per eccellenza, la popolazione in agosto passa da 6.000 a 180.000 abitanti: offre divertimento, sport, animazione in spiaggia e shopping lungo via Udine, l’arteria pedonale della città, costellata di negozi e caffè aperti dal mattino fino a tarda sera.
Da Via Udine si scorge anche la chiesa parrocchiale di Lignano, dedicata a San Giovanni Bosco, che con la caratteristica forma del tetto sembra una grande vela sormontata dal campanile, che svetta come l’albero di una nave.
Tra i simboli della città spicca Terrazza a Mare, attualmente in fase di rinnovo, con la particolare forma a conchiglia, e la suggestiva passeggiata ciclopedonale sul lungomare che dal Faro rosso conduce agli alberghi e ai palazzi storici di Lignano.
A Lignano si svolge anche il tradizionale Presepe di sabbia, giunto alla 22esima edizione, che richiama artisti da tutto il mondo.

Sport per tutti
Animazione, miniclub, attività per diverse fasce di età, giochi, campi da beach volley, beach volley in acqua, basket, padel e beach tennis animano le giornate estive di Lignano Sabbiadoro.
Presso il Wind Village istruttori professionisti organizzano corsi di vela, sup, canoa, windsurf e kitesurf. Nell’area fitness a cielo aperto dell’Ufficio 10 si può sperimentare un circuito completo di cardiofitness con attrezzature, a due passi dal mare.
In spiaggia si può anche praticare il nordic walking e water nordic walking. Anche fuori stagione. Così come la camminata metabolica, lo yoga e lo odaka yoga.
Divertenti anche le uscite di prima mattina con le fat sand bikes, le bici con i copertoni giganti che permettono di pedalare su sabbia e bagnasciuga. Per gli amanti del golf c’è anche il Golf Club Lignano da 18 buche (consigliatissimo il ristorante Al Golf).
Una chicca di Lignano Sabbiadoro sono le numerose spiagge, libere e attrezzate, per cani.

Birdwatching
Chi ama il birdwatching nella Riserva Naturale Valle Canal Novo può avvistare oltre 300 specie di volatili: dall’airone rosso, che si riproduce tra i canneti del delta del Fiume Stella, al falco di palude e diversi passeriformi, tra cui il basettino, la salciaiola, il cannareccione e la cannaiola, dai fenicotteri rosa ai numerosi anatidi, come le alzavole e i moriglioni. Anche la flora è molto variegata: dalle canne di palude alle rose canine e le tamerici. Che in autunno donano al paesaggio colori davvero sorprendenti.
I parchi tematici
Lignano offre numerosi parchi divertimenti: il Parco Zoo Punta Verde, progetto inserito in una rete internazionale dedita alla salvaguardia delle specie in via di estinzione; l’Aquasplash, il primo parco acquatico d’Italia; il Parco Junior, 25.000 metri quadrati di giochi e aree verdi; il Parco Termale Riviera Resort con le ampie piscine di acqua di mare all’aperto e le aree acquatiche per i bambini (ottimo anche il ristorante Riviera Resort Beach Club); i Gommosi, con giochi gonfiabili di tutte le dimensioni e lo Strabilia Luna Park, tra i principali parchi divertimento itineranti.
X-River
Chi è in vena di esplorazioni può usufruire del servizio X-River, alla simbolica cifra di 1 euro. Si tratta di un passo barca che, ogni quarto d’ora, collega Lignano a Bibione, in regione Veneto, lungo il fiume Tagliamento. Il collegamento è disponibile nei mesi di aprile, maggio, giugno, luglio, agosto, settembre, ottobre e fino al 2 novembre: è possibile salire a piedi o caricare a bordo anche la bicicletta o l’e-bike.

La Laguna di Marano
Un’escursione che vale il viaggio è quella ai cosiddetti Casoni, antiche capanne di pescatori su palafitte, nella laguna di Marano.
Con i catamarani di Somewhere Tours, partendo dalla darsena di Lignano, si solcano le acque dove il mare incontra la laguna e il fiume Stella creando una zona con una flora e una fauna uniche, ricche di biodiversità.
Nel porto si noteranno le Batele, tipiche barche da pesca di laguna, lunghe 4 metri e dal fondo piatto, studiate per navigare in acque dal fondo non particolarmente profondo.
Ammirando il paesaggio dal catamarano, spettinati dal vento, i racconti della guida Stefano Baldo portano a spasso nel tempo, da quando, nel 300, Venezia appariva proprio come il villaggio dei Casoni di Marano, fino ai ritrovamenti di una antica villa romana e ai resti di un cavaliere medievale sepolto qui con la sua spada.
Quando si raggiunge il “suo” Casone, che Stefano gestisce con un amico pescatore maranese (i Casoni sono beni demaniali, non possono essere venduti ma soltanto tramandati di padre in figlio, purché strettamente maranesi), il tempo sembra essersi fermato. Alcuni Casoni sono stati ristrutturati ma sempre seguendo le rigide regole finalizzate alla conservazione del patrimonio storico culturale del luogo, ovvero soltanto con l’utilizzo di canne e legni locali, e mai di materiali sintetici.

I Casoni
In origine erano un rifugio utilizzato da cacciatori e pescatori tutto l’anno, tranne i mesi più rigidi dell’inverno. Erano composti da un unico spazio interno, il pavimento in terra battuta e una sola apertura, la porta, che veniva costruita sul lato utile perché il vento, proveniente dall’esterno, non spegnesse il focolare (el fugher) posto al centro. Diventato inutile ai fini della pesca, il Casone maranese è stato riscoperto alla fine degli anni Sessanta e utilizzato come “buon ritiro” nei weekend e luogo di lavoro per gli operatori turistici maranesi.
Nel patio del Casone di Stefano, di cui si può visitare anche l’interno, tra i cigni che lui riconosce (Poldo lo aspetta come un animale domestico, nella speranza di ricevere un po’ di pane) si possono degustare anche ottimi assaggi di cucina locale, come le tartine al baccalà, e calici di Prosecco e Tocai.
Il Casone maranese è un esempio di rispetto della tradizione architettonica ma anche della natura; la metà di essi è infatti inserita nella Riserva Naturale Regionale delle Foci dello Stella, che i cacciatori stessi hanno promosso. La sensibilità dei casoneri ha permesso la preservazione e promozione di un’area dalla biodiversità unica, pur essendo quotidianamente a contatto con l’uomo.
Tappa obbligata dell’escursione il ristorante Bilancia di Bepi, dove il pesce viene pescato in giornata con il metodo caratteristico chiamato della bilancia, una tipologia di rete a due motori elettrici, molto suggestivo anche da vedere, e poi viene cucinato nel foodtruck posizionato nel parco antistante la palafitta sul fiume.

L’enogatronomia
Tra i piatti tipici di Lignano ci sono il frico, a base di formaggio stagionato, Montasio, latteria o malga e patate, spesso servito con la polenta e specialità a base di pesce e crostacei della Laguna, come la zuppa di pesce alla maranese, una minestra al pomodoro servita con crostini di pane da gustare soprattutto nel periodo invernale. Da non perdere anche i sievoli sotto sal, cefali dorati conservati sotto sale e il bisato in speo, piatto a base di anguilla allo spiedo e foglie di alloro, fatta cuocere lentamente sul calore della brace viva.
Quest’ultimo piatto, così come la zuppa alla maranese, ben si abbina a una fresca Malvasia del Collio, dai sentori tipici di erbe aromatiche, oppure a un Merlot o al locale Refosco del Peduncolo rosso. Abbinamento più complesso è invece quello dei sievoli sotto sal, che richiedono un vino in grado di bilanciare l’alta sapidità del piatto: una Ribolla Gialla o un Pinot Bianco possono rappresentare la scelta ideale.
Per celebrare i piatti della tradizione sono state ideate molteplici manifestazioni enogastronomiche. Una fra tutte la Festa delle Cape, storica iniziativa nata da un’idea di pescatori locali per far conoscere le specialità culinarie e le particolarità ittiche dell’Alto Adriatico, nei primi due fine settimana di marzo, a Lignano Pineta.
INFO
Per informazioni:
www.lignanosabbiadoro.it
tel. 0431 71821
Photo Elena Borravicchio