Per la prima volta a teatro, Il Sorpasso: uno dei capolavori del cinema italiano. Al Teatro Manzoni di Milano fino al 21 maggio. Nell’adattamento teatrale di Micaela Miano per la regia di Guglielmo Ferro. Con Giuseppe Zeno, Luca Di Giovanni e la partecipazione di Cristiana Vaccaro.
Milano, Italia
Il Sorpasso, film capolavoro di Dino Risi, diventa una pièce teatrale e arriva al Teatro Manzoni di Milano, dove è in scena fino al 21 maggio. Basta il titolo per far tornare alla mente la strombazzante Lancia Aurelia e i volti di Vittorio Gassman e Jean-Louis Trintignant, rispettivamente Bruno e Roberto, oggi interpretati sul palco da Giuseppe Zeno e Luca Di Giovanni.
Intervistato nel 2012 per il cinquantenario del film, Jean-Louis Trintignant dichiarò che fu scelto perché assomigliava alla controfigura. In effetti Dino Risi, in un testo per L’Unità, aveva raccontato così la scelta: “Cominciai il film (…) senza sapere chi sarebbe stato il compagno di Bruno Cortona: sapevo solo che doveva essere di piccola statura, biondo e, naturalmente, giovane.” Quindi fu scelta una controfigura con queste caratteristiche. Poi il regista fece arrivare da Parigi l’attore francese, “per me sconosciuto, Jean-Louis Trintignant. Lo vidi e dissi subito: è lui. Gentile, timido, educato, era il perfetto antagonista di Gassman.”
La pellicola, del 1962, costituisce uno degli affreschi cinematografici più rappresentativi dell’Italia del benessere e del miracolo economico di quegli anni. Nota la trama. A Roma, la mattina del Ferragosto 1962 la città è deserta. Bruno Cortona, quarantaduenne vigoroso ma nullafacente e cialtrone, amante della guida sportiva e delle belle donne, al volante di una Lancia Aurelia B24 convertibile vaga alla ricerca di un pacchetto di sigarette e di un telefono pubblico. Lo accoglie in casa Roberto Mariani, studente di legge rimasto in città per preparare gli esami. Dopo la telefonata, Bruno chiede a Roberto di fargli compagnia: i due, sulla spinta dell’esuberanza e dell’invadenza di Bruno, intraprendono un viaggio in auto lungo la via Aurelia, a velocità sostenuta, che li porterà in direzione della Toscana, a Castiglioncello, raggiungendo mete occasionali sempre più distanti. Durante il viaggio verso il nord e verso il mare, arriveranno anche a far visita ad alcuni parenti di Roberto, prima, e alla figlia e all’ex-moglie di Bruno, poi.
Il giovane Roberto sarà più volte sul punto di abbandonare Bruno, ma sia il caso, sia una sorta di inconfessabile attrazione, mascherata da una certa arrendevolezza, terranno unita l’assortita coppia di amici occasionali, che significherà per Roberto anche un percorso di iniziazione alla vita. Roberto, infatti, si allontana dai miti e dai timori adolescenziali e inizia la rilettura delle sue relazioni familiari, dell’amore e dei rapporti sociali, sino alla tragica conclusione che si materializza durante l’ennesimo sorpasso avventato: l’auto si scontra con un camion e precipita in un burrone. Bruno si getta fuori dall’auto riuscendo così a salvarsi, mentre Roberto perde la vita. Agli agenti intervenuti Bruno confesserà di non conoscere neppure il cognome del suo passeggero.
A più di cinquant’anni dall’uscita del film, per la prima volta la celebre sceneggiatura, scritta dallo stesso Risi insieme a Ettore Scola e Ruggero Maccari, approda a teatro con la regia di Guglielmo Ferro e l’adattamento di Micaela Miano. Accanto a Giuseppe Zeno e Luca Di Giovanni, la pièce vede la partecipazione di Cristiana Vaccaro, l’esplosiva Maddalena nella fortunata serie Un medico in Famiglia 10, che questa volta incarna l’immaginario femminile nel doppio ruolo della moglie di Bruno e della zia di Roberto. Fanno parte del cast anche Marco Prosperini, Simone Pieroni, Pietro Casella, Francesco Lattarulo e Marial Bajma Riva.
Manifesto dell’Italia del boom economico, Il Sorpasso è un grande road movie psicologico, aspetto che lo rende un testo senza tempo. Spogliato della connotazione storico-sociale, il film è costruito su una drammaturgia destrutturata, scatola aperta ideale per una riscrittura teatrale focalizzata sui personaggi. In questa dinamica la trasposizione teatrale mette al centro della vicenda i due protagonisti, e il loro incontro/scontro come puro conflitto caratteriale e psicologico. Tra Bruno e Roberto si stabilisce sin dalle prime scene un giocoforza di prevaricazione, rivendicazione, ambizioni, fughe, rinascite, silenzi e violenza. Il loro sarà un viaggio all’interno dei conflitti che ognuno ha provato a cancellare e a nascondere, allontanandosene fisicamente il più possibile, e che solo in compagnia dell’altro, estraneo e non giudicante, pensa di poter affrontare e risolvere. Le musiche originali sono di Massimiliano Pace, le scenografie di Alessandro Chiti, i costumi di Françoise Raybaud. Produzione Bananas srl con ABC Produzioni, Teatro Arte e Marche Teatro.
Un’ora e quarantacinque minuti che volano, tra battute, introspezione e la bravura degli attori. Imperdibile Giuseppe Zeno, perfetto nei panni che furono di Vittorio Gassman e con la stessa voce.
Dove: Teatro Manzoni – via Manzoni 42 Milano
Quando: dal 4 al 21 maggio 2017
Orari: feriali ore 20,45 – domenica ore 15,30
Biglietti: Poltronissima Prestige € 35,00 – Poltronissima € 32,00 – Poltrona € 23,00 – Poltronissima under26 € 15,00
Info: www.teatromanzoni.it
Francesca Vespignani
fra.vespignani@agendaviaggi.com