Alla Basilica della Pietrasanta, la rassegna: “Picasso. Il linguaggio delle idee”. Dal 10 maggio a fine settembre oltre 100 opere tra ceramiche, incisioni, manifesti e fotografie.
Napoli, Italia.
La mostra “Picasso. Oltre i dipinti” presenta un’ampia panoramica sull’arte e sulla vita dell’artista andaluso, celebrando il talento e la creatività del rivoluzionario pittore, scultore e incisore nato a Malaga, abbracciando 50 anni della sua lunga vita, conclusasi nel 1973, a 92 anni. L’esposizione intende raccontare l’artista e l’uomo Picasso, la sua evoluzione artistica, le influenze, le collaborazioni, le amicizie e lo stile, i temi ricorrenti ei simbolismi, in un lungo percorso ricco di sperimentazioni e rivoluzioni.

L’esposizione
La rassegna, prodotta da Navigare srl, patrocinata da Regione Campania, Città di Napoli, Consolato di Spagna a Napoli, Instituto Cervantes Napoli e CIU Unionquadri, si compone di 8 sezioni, con un totale di 103 opere di collezioni private: Picasso, Arlecchino e i saltimbanchi ; Il Tricorno; Le incisioni; Le ceramiche; Paloma; manifesti; L’Amico vagabondo divertente; Le fotografie, con alcune opere originali uniche e delle riproduzioni realizzate in gran parte dopo le opere di Pablo Picasso ed Edition Madoura ceramiche.

Il rapporto tra Picasso e Napoli
La mostra riporta Picasso a Napoli, città che seppe conquistarlo e in cui soggiornò nel 1917, in occasione della messa in scena di Parade dei Balletti russi per i quali di insegnarono costumi e allestimento. A Napoli, e in genere durante i suoi viaggi in Italia, Picasso subì il fascino della commedia dell’arte e delle maschere tradizionali, come Pulcinella, che divenne, con i costumi di Picasso, un’opera dei Balletti russi, che portarono in scena anche Le Tricorne (1920) con le musiche di Manuel de Falla. Anche di questo celebre balletto, Picasso fu autore dei costumi per i personaggi popolari protagonisti del racconto ispirato al folklore andaluso. In mostra sono presenti 33 stampe di disegni realizzati dall’artista.
L’interesse per le maschere
Collegato all’interesse di Picasso per le maschere popolari e anche per il mondo del circo, a inizio ‘900 forma artistica e di intrattenimento molto in voga, la mostra dedica un piccolo ma significativo spazio anche alla figura di Arlecchino e ai saltimbanchi, molto amati da Picasso che, nel suo “Periodo blu”, li rappresenta spesso, esaltandone l’anima malinconica e delicata.

La sezione dedicata alla ceramica
Altra parte importante della mostra è la sezione dedicata alla ceramica. Picasso fu il primo a sdoganare l’artigianalità della ceramica al mondo dell’arte, plasmando e decorando numerosi oggetti. In mostra ne sono presenti 10 esemplari, realizzati negli anni ’50 a Vallauris, in Francia. Di quel periodo sono anche le fotografie della apposita sezione, con 15 scatti rappresentativi dell’amicizia e della stima che legò l’artista ai fotografi Edward Quinn e André Villers che immortalavano Picasso in diverse occasioni private. In esposizione si possono osservare momenti di vita quotidiana e familiare di Picasso, nella villa “La Californie” a Cannes, con la famiglia e la celebre capra Esmeralda, ea Vallauris. In particolare, spicca la famosa e ironica fotografia di Villers con Picasso in posa come Braccio di ferro (1957).

Le altre opere esposte
Tra le altre opere esposte, come i 10 manifesti realizzati da Picasso per le sue stesse mostre degli anni ’60, e le 10 acquetinte della serie Sable mouvante , va segnalata, infine, la presenza dell’unico dipinto ad olio in mostra: l’inedito Paesaggio lussureggiante (1930), un recente ritrovamento attribuito a Àngel Fernández de Soto, amico di Picasso che, nel 1903, lo ritrasse nel dipinto Il bevitore d’assenzio.
INFO
Per informazioni e dettagli, consultare www.navigaresrl.com.
Photo courtesy of Fabrizio Kuhne Comunicazione



