A Fabriano una mostra celebra il centenario di Mario Giacomelli con un dialogo visivo tra le sue fotografie e i disegni di Simone Massi, due grandi artisti marchigiani uniti da un’intensa visione del paesaggio e dell’anima del territorio
Fabriano (AN), Italia
Negli spazi suggestivi di Zona Conce, dal 21 giugno al 19 ottobre 2025, Fabriano rende omaggio a due straordinari artisti marchigiani con la mostra “Passaggi: Mario Giacomelli – Simone Massi”.
L’esposizione celebra il centenario della nascita di Mario Giacomelli, uno dei grandi maestri della fotografia del Novecento, mettendolo in dialogo con il mondo visionario di Simone Massi, illustratore, autore, regista e riferimento internazionale nel campo dell’animazione d’autore.

Sopra, Simone Massi, Attesa, 2017.
Foto grande in alto, Mario Giacomelli, Storie di terra, 1959-1969
Due sguardi, un’anima marchigiana: la poesia del paesaggio tra fotografia e animazione
In mostra 35 immagini di Mario Giacomelli e altrettanti disegni di Simone Massi che, come raccontano i curatori Gianluigi Colin e Galliano Crinella danno vita ad una poetica del paesaggio: “come in un racconto di Borges, ad un ipotetico Giardino dei sentieri che si biforcano: un giardino stratificato, volutamente senza confini, un giardino indistinto e vorticoso che ci parla di colline con terrazze abitate da papaveri, temporali e sudore. Un giardino incantato chiamato Marche, che è anche metafora di un mondo senza tempo e carico di spiritualità. In questo prodigioso giardino due grandi artisti si parlano e costruiscono nuovi racconti, affascinanti labirinti e potenti memorie. Uniti da un valore fondante: lo stesso sentire di fronte alla fragilità dell’esistenza”.
In mostra anche alcune tra le serie fotografiche più iconiche di Giacomelli, come Storie di terra, Io non ho mani che mi accarezzino il volto, La buona terra, Scanno e Lourdes.
“Prima di ogni scatto c’è uno scambio silenzioso fra oggetto e anima, c’è un accordo perché la realtà non esca come da una fotocopiatrice ma venga bloccata in un tempo senza tempo per sviluppare all’infinito la poesia dello sguardo che è per me forma e segno dell’inconscio”. Scrive Mario Giacomelli.
Simone Massi sembra continuare il suo pensiero con queste parole: “Le mie animazioni raccontano cose solide, “pesanti”, persone immobili e salde, che hanno forti radici piantate nella terra. Eppure, sono anche aeree. Sono sospese e fluttuanti, come sogni, nuvole, richiami, prive di spazio e senza tempo, se non quello “eterno”, che scorre circolare sempre uguale”.

Mario Giacomelli, Storie di terra, 1959-1969
La mostra, curata da Gianluigi Colin e Galliano Crinella, è promossa dal Premio nazionale Gentile da Fabriano e dall’Associazione Gentile Premio, con il contributo di Diatech Pharmacogenetics e in collaborazione con l’Archivio Mario Giacomelli, Carifac’Arte e Zona Conce. Ha il patrocinio del Consiglio Regionale delle Marche e del Comune di Fabriano, Città Creativa UNESCO.
Una tappa imperdibile per chi ama l’arte e la bellezza autentica delle Marche, in una città – Fabriano – che sa unire cultura, creatività e memoria in uno scenario tutto da esplorare.
La vita dei due artisti
Mario Giacomelli nacque nel 1925 a Senigallia, città dalla quale non si allontanerà quasi mai. Inizia a fotografare nel 1953. Sin dagli esordi, si fa creatore di un linguaggio originalissimo, fatto di forti contrasti. Dopo la scoperta di Paolo Monti, che nel 1955 lo definì “l’uomo nuovo della fotografia italiana”, divenne ben presto fonte di ispirazione per i fotografi di tutto il mondo. Nel 1964 entrò al MoMA di New York. Poi vi fu un’ascesa inarrestabile che lo vide protagonista di grandi Mostre internazionali insieme con la progressiva presenza, delle sue opere fotografiche, nei più importanti Musei d’arte. Non abbandonò mai la ricerca di innovazione, ben al di là dell’estetismo fotografico e in costante dialogo interiore con l’esperienza cinematografica, la pittura e l’arte grafica. Si spense a Senigallia nel 2000.

Simone Massi, Fiumi, 2021
Simone Massi è nato il 23 maggio 1970 a Pergola, dove vive, tra le colline marchigiane. I suoi disegni si caratterizzano per la tecnica dei graffi, “fatta di pastelli a olio stesi su carta e poi graffiati con puntesecche e altri strumenti incisori”. È vincitore di un “David di Donatello”, quattro “Nastri d’Argento” e un Premio “Ennio Flaiano”, oltre che autore della sigla di tre edizioni della “Mostra internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia”. È considerato oggi, dalla critica cinematografica, uno dei principali autori di cortometraggi di animazione italiani nel mondo e uno degli ultimi pionieri dell’animazione “a passo uno”. Nel 2023 realizza il suo primo lungometraggio, Invelle. Il film racconta la storia d’Italia attraverso tre generazioni e tre eventi drammatici, la Prima guerra mondiale, il nazifascismo e gli anni del terrorismo, ottiene, con esso, un grande successo di pubblico ed amplissimi consensi della critica.
INFO
Per qualsiasi informazione contattare il numero 0732 880883 o il 328 1030132
Photo courtesy of Maria Chiara Salvanelli | Press Office & Communication



