Boa Vista, parte dell’arcipelago di Capo Verde, è un’isola da scoprire, che incanta con la sua bellezza naturale, la cultura affascinante e l’ospitalità calorosa (prima parte).
Boa Vista, Capo Verde.
Dove il deserto incontra l’oceano
Forse a Boa Vista è il mare, l’essere isola – sono cresciuta su un’isola e l’energia della terra isolana te la porti dentro per sempre – ma un’energia particolare, qui, in questa visione di deserti rossi e dune color dell’oro, è in realtà riconosciuta e “sentita” anche da molti visitatori. Alcuni parlano di un particolare magnetismo dai poteri guaritori, magnetismo che avrebbe attirato contro le coste dell’isola navi i cui resti, ancora oggi, sono ben visibili in alcune zone. Forse il misterioso potere taumaturgico di Boa Vista proviene dalla sua origine: l’isola è il risultato di intense primordiali attività vulcaniche sottomarine.
La formazione vulcanica è comune a tutte le terre emerse dell’arcipelago di Capo Verde ma quella di Boa Vista risale a circa 15 milioni di anni fa, durante il periodo Neogene, questo la rende una delle isole più antiche dell’arcipelago. Nel corso dei millenni, l’attività vulcanica si è placata e l’erosione ha iniziato a modellare il paesaggio. I processi erosivi e la sedimentazione hanno contribuito a creare le sue caratteristiche dune di sabbia e le vaste pianure.
I paesaggi stupiscono e meravigliano per la loro affascinante alternanza di rocce rosse (quasi sembra di trovarsi su Marte), dune dalla sabbia finissima che ricordano quelle del Sahara e un mare di azzurri lucenti. In questo viaggio ho attraversato i suoi deserti, mi sono incantata osservando la sabbia dorata del deserto de Viana e la potenza dell’Oceano Atlantico. Ho ascoltato il suono del silenzio sulla cima della collina dove si erge il faro del Morro Negro, il punto più orientale dell’arcipelago e quindi più vicino al continente africano- tra la terra rossa e l’azzurro del mare – baluardo di Capo Verde: da quassù la vista sull’Oceano Atlantico è una visione di luce e potenza racchiusa tra il contrasto ruvido della terra vulcanica e quello morbido e dorato della sabbia finissima.
Questo incantato scorcio oceanico è anche il luogo scelto dalle balene, tra i mesi di febbraio e maggio, per riprodursi e svezzare i piccoli.
Una storia che inizia con la natura, dunque: l’isola di Boa Vista è infatti definita uno degli ultimi paradisi terrestri. Il luogo dove si incontrano il deserto e l’Oceano, dove le dune di fine sabbia bianca degradano e si annullano nel verde smeraldo delle acque. Natura ma non solo. Boa Vista è anche uno scrigno di cultura, tra antiche architetture coloniali, piatti tipici e musica tradizionale (la morna è il genere musicale che identifica il popolo capoverdiano, simbolo nazionale come il tango in Argentina, diventato Patrimonio immateriale dell’Umanità), tutta da scoprire.
Itinerari: villaggi tipici, tra cultura e natura
L’arcipelago di Capo Verde si trova a sud delle Isole Canarie, quindi in pieno Oceano Atlantico, e dista circa 500 km dalle coste del Senegal. Le isole che compongono questo arcipelago sono tutte diverse una dall’altra, e vengono suddivise in due gruppi: Sopravento e Sottovento. Sal e Boa Vista sono entrambe isole di Sopravento e godono di un clima secco per gran parte dell’anno, grazie al vento proveniente dal Sahara.
A nord il paesaggio è impervio, rocce vulcaniche e acacie sparse offrono riparo alle capre solitarie o agli asinelli alla ricerca di ombra e cibo. Non è raro che gli animali attraversino tranquillamente la strada assolata e deserta.
Da Sal Rei, il capoluogo, dirigendosi a est, si imbocca la strada principale, verso l’interno, direzione paesini del “Norte”. È Chiamata la “Route 66”, e in effetti la strada, circondata da panorami desertici, ricorda la più famosa americana: la magia del luogo è soprannaturale. La caldera dell’antico vulcano accoglie nel silenzio, le coltivazioni degli agricoltori dei villaggi di João Galego, Fundo das Figueiras e Cabeça dos Tarafes.
Ci fermiamo a Cabeça dos Tarafes, la più piccola delle tre località della zona nord-est, con la sua gente ospitale e le sue casette tinteggiate d’azzurro cielo, arancio brillante, giallo limone e rosso amaranto, tipiche dell’architettura, di memoria portoghese, del luogo. Il paese è noto per le celebrazioni in onore di São Joãozinho nel mese giugno. Passeggiando tra le sue stradine o visitando una delle piccole fattorie locali dove viene prodotto il latte e il formaggio di capra, uno dei prodotti tipici dell’isola, ci si immerge nell’atmosfera della comunità locale.
Se si vuole si può vivere una giornata insieme ai Cabrer, provando a fare il formaggio.
Gli alisei portano la voce di Mama Africa, e soffiano mitigando il caldo dell’isola. Al rientro campi di terra rossa appaiono improvvisamente mutando il paesaggio arido. Cavalli liberi o coppie di asinelli corrono lontano dal pick-up. La polvere rossa si alza ad avvolgere ogni cosa rendendo la situazione irreale, come se fossi su un altro pianeta, Marte.
Da Cabeça dos Tarafes, si continua a seguire la strada principale verso sud-est in direzione di Ervatão. Il percorso ci conduce attraverso paesaggi quasi irreali disegnando, nelle vicinanze del faro del Morro Negro, contrasti inaspettati tra la potenza della terra rossa e la morbidezza dorata della sabbia finissima ad allungarsi verso il blu lucente della costa.
Il Faro del Morro Negro è luogo davvero unico, un deserto rosso avvolto da un silenzio irreale, e sulla cima del piccolo monte sul quale è incastonato un faro bianco. Il paesaggio è sorprendente, un incontro inaspettato tra la terra vulcanica e l’oceano è una visione che non si dimentica.
Riprendiamo la “Route 66” fino a raggiungere Ervatão, una spiaggia meravigliosa e isolata sulla costa orientale di Boa Vista, famosa per la sua bellezza naturale e come luogo di nidificazione delle tartarughe marine Caretta-caretta. Ancora un po’ più a sud consiglio di esplorare Curral Velho, (da qui partivano le imbarcazioni che trasportavano il prezioso sale utilizzato dalla Regina d’Inghilterra, a cui deve il nome Sal Rei) un villaggio di pescatori e pastori abbandonato nel corso degli anni a causa delle difficili condizioni di vita e della scarsità di risorse. Il nome “Curral Velho” significa “vecchio recinto” in portoghese, proprio per la tradizionale attività di allevamento che si svolgeva nella zona.
Oggi, Curral Velho è un villaggio fantasma, con i resti delle case in pietra e delle capanne che offrono una finestra sul passato. Circondato da un paesaggio arido e desertico, con dune di sabbia e formazioni rocciose che contribuiscono al suo fascino unico e remoto, nonostante l’abbandono, il sito ha conservato un’atmosfera autentica e suggestiva che attrae i visitatori in cerca di luoghi fuori dai sentieri battuti. Una piccola casa riporta la scritta Chateau de mon pere: è una delle poche strutture ancora in piedi, restaurata da Abel Lima un cantante ormai morto che l’aveva dedicata al padre.
Sullo sfondo delle antiche rovine la laguna salmastra ricca di fauna è un habitat importante per numerose specie di uccelli, tra cui fenicotteri, aironi, cavalieri e spatole È un luogo perfetto per l’osservazione degli uccelli e la fotografia naturalistica. Per i percorsi consiglio di utilizzare una mappa offline o un GPS, poiché la copertura di rete in alcune aree dell’isola può essere limitata.
Turismo sostenibile ed eco-lodge
Se si ha più tempo a disposizione, prima di imboccare la strada verso Fundo das Figueiras all’incrocio per Bofareira, si può risalire verso nord, direzione Espingueira: un villaggio remoto e pittoresco ora eco-lodge (è incluso anche un bar/ristorante con prodotti locali) dall’atmosfera intima e familiare ricavato dal restauro in chiave sostenibile di un gruppo di vecchie case, lentamente abbandonate tra gli anni ’70 e ’80, dove vivevano pescatori, agricoltori e allevatori di capre.
Ogni dettaglio è stato pensato in funzione della conservazione dell’ambiente e della valorizzazione delle culture e delle tradizioni locali riducendo al minimo l’impatto ambientale. Questo villaggio, conosciuto per la sua tranquillità, le bellezze naturali e l’atmosfera rilassata, è perfetto per chi cerca un’esperienza autentica lontano dal turismo di massa. L’eco-lodge Spingueira è un bell’esempio di turismo sostenibile. I visitatori sono incoraggiati a rispettare l’ambiente, evitando di lasciare rifiuti e seguendo le indicazioni di pratiche ecologiche.
Il villaggio è circondato da spiagge incontaminate e selvagge, ideali per chi cerca tranquillità e contatto diretto con la natura. L’eco-lodge Spingueira è anche un ottimo punto di partenza per escursioni e trekking. Gli appassionati di avventura possono esplorare le dune, le scogliere e i paesaggi desertici della zona. Inoltre la posizione remota di questo piccolo villaggio la rende ideale per l’osservazione delle stelle. Le notti limpide e l’assenza di inquinamento luminoso offrono condizioni perfette per il cielo notturno.
Le grotte di Varandinha
Partendo sempre da Sal Rei, a circa 10 km a sud, Praia de Chaves, lunga circa 5 km, è una delle tante splendide spiagge dell’isola. Passeggiando si può arrivare a piedi fino alle rovine della vecchia fabbrica di mattoni, Cerâmica de Chaves e la sera, si può assistere a un meraviglioso tramonto sulla spiaggia.
Si prosegue per Varandinha, una delle gemme nascoste di Boa Vista, situata lungo la costa sud-occidentale dell’isola. Questa spiaggia è conosciuta per le sue affascinanti grotte, formazioni rocciose e l’ambiente selvaggio e incontaminato. È un luogo ideale per gli amanti della natura e gli avventurieri che desiderano esplorare paesaggi unici.
Nell’immediato entroterra ci sono orti e coltivazioni strappati all’abbandono e oggi rigogliosi grazie all’innovativo impianto di dissalazione solare ideato dall’azienda italiana Genius Watter, impegnata anche con altri progetti sull’isola e nell’arcipelago. Procedendo ancora più a sud si arriva alla Praia de Santa Monica, una delle spiagge più belle di Capo Verde. Qui lo sguardo si perde lungo gli undici chilometri di sabbia dorata e natura selvaggia, tra granchi e uccelli acquatici e l’azzurro verde delle acque atlantiche.
Continuando lungo la costa sud-orientale si arriva a Praia de Lacacão, proprio accanto alla famosa spiaggia di Santa Monica, così chiamata perché ricorda la più famosa californiana (Praia Curralinho in realtà), è una lunga striscia di sabbia abbagliante e soffice. Questa spiaggia è conosciuta per la sua bellezza e tranquillità, rendendola una destinazione ideale per chi cerca relax e contatto con la natura. La spiaggia è raggiungibile tramite strade sterrate. Essendo meno frequentata rispetto ad altre spiagge offre un’atmosfera di pace e isolamento. Continuando lungo la costa sud-orientale si arriva a Praia de Lacacão, dove sorge un grande villaggio turistico. Il viaggio da Sal Rei può richiedere circa 1-1,5 ore, a seconda delle condizioni della strada
Deserto di Viana: È un piccolo deserto di sabbia bianca simile a un deserto sahariano in miniatura dove si possono fare escursioni a piedi. Auto e quad sono tenuti a evitare le dune.
Per arrivarci puoi noleggiare un’auto o un pick-up da una delle agenzie di noleggio di Sal Rei o affidarsi a un aluguer, macchina con autista (un pick-up è preferibile, poiché alcune strade possono essere sterrate e sabbiose). Partendo quindi da Sal Rei si imbocca la strada principale, verso sud-est in direzione di Rabil. Attraversato il villaggio di Rabil si seguono le indicazioni per il Deserto di Viana.
La strada è chiaramente segnalata. Oltre alle dune, il deserto ospita anche alcune piante resistenti e formazioni rocciose che aggiungono varietà al paesaggio. Camminare sulle dune e godersi il silenzio e la vastità del deserto è un’esperienza unica, specialmente all’alba e al tramonto, quando le ombre lunghe e la luce dorata creano effetti spettacolari. Un’opportunità veramente speciale è quella di osservare da qui, il cielo notturno. Naturalia Eco tours propone una attività notturna nel Deserto di Viana per osservare le stelle con telescopi professionali e con guide esperte. A seconda della fase lunare, dell’orario e del periodo dell’anno si potranno osservare pianeti, stelle e corpi celesti differenti.
Per info: naturaliaecotours.com
La seconda parte del mio viaggio a Capo Verde, con indirizzi e suggerimenti su dove dormire e dove mangiare, sarà on line la prossima settimana.
Anna Alemanno
Photo dall’alto: Anna Alemanno (3). Courtesy of Fusion Guest House. Anna Alemanno.