Arturo Cirillo in scena al Manzoni di Monza con Cyrano de Bergerac

Arturo Cirillo in scena al Manzoni di Monza con Cyrano de Bergerac

Scritto da Elena Borravicchio on . Postato in cinema

Inizia con il Cyrano de Bergerac di Arturo Cirillo la stagione 2023 del Teatro Manzoni, poeta spadaccino e visionario, che preferisce sognare l’amore che viverlo realmente. In scena dal 14 al 16 gennaio

Monza. Italia.
Inizia in compagnia di Arturo Cirillo la stagione 2023 del Teatro Manzoni di Monza, con la sua personalissima versione del Cyrano de Bergerac. Prodotta da Marche Teatro.

Pubblico stregato dalla bravura degli interpreti

Pubblico stregato dalla bravura e dalla simpatia di Cirillo e degli altri interpreti, che finito lo spettacolo sono irrotti in platea correndo come matti lungo i corridoi e “battendo il cinque” con gli spettatori come star del piccolo schermo.

La pièce strizza l’occhio alla tv, con riferimenti (inconsci?) al grande Totò, al varietà anni Sessanta fatto di piume e bel canto e anche all’intrattenimento del decennio successivo, tutto paiettes e trovate sceniche. In effetti l’istrionico Cirillo ha ideato questa sceneggiatura traendo ispirazione proprio dal musical Cyrano interpretato da Domenico Modugno e Catherine Spaak, visto a Napoli quando era ragazzo.

La canzone è grande protagonista del Cyrano di Cirillo

La canzone è grande protagonista del Cyrano di Cirillo ma a differenza dello spettacolo musicato da Modugno in questo allestimento si coniugano fedeltà al testo originale di Edmond Rostand, con le battute in versi e la medesima trama (è accentuato l’aspetto poetico del personaggio e messo in ombra quello di abilissimo spadaccino), un repertorio musicale più ampio e l’ironia. Scappa più di una risata nel corso della “commedia tragedia”, con personaggi come il poeta pasticciere e pasticcione (Rosario Giglio), la dama di compagnia Lumachina (Giulia Trippetta) della signorina Rossana (Valentina Picello), non a caso, dai capelli azzurri come la Fata Turchina di Pinocchio e il divertentissimo cantante/damerino (ancora Giulia Trippetta) che invita a gran voce il pubblico allo spettacolo, quasi come in un circo.

Il circo metafora della vita

Il palco rotante dove si susseguono scene e personaggi ricorda proprio una giostra, il circo della vita, dove scorrono vicende e persone e alla fine, quando la verità finalmente viene a galla, come nel caso dello sfortunato amore di Cyrano per la bella Rossana, talvolta purtroppo è troppo tardi.
Foto Tommaso Le Pera

INFO

Teatro Manzoni Monza

Elena Borravicchio

Torinese di nascita e monzese di adozione, avendo vissuto, nel mezzo, un pezzo di vita a Milano e uno ad Abu Dhabi, prende la vita con filosofia, come la sua laurea. Appassionata di sociale, educazione, teatro, danza e viaggi, non esce mai di casa senza penna e taccuino e pensa di non aver vissuto fino in fondo un’emozione se prima non l’ha trasferita sulla carta. Circondata di amici monzesi, ma soprattutto stranieri, si dedica con gioia alla sua famiglia e al mestiere di freelance.