Gres art 671 presenta a Bergamo FUORIPISTA, una mostra dedicata agli sport invernali, con uno sguardo che spazia tra l’arte, il design, l’architettura e la ricerca: opere contemporanee, dipinti, installazioni, fotografie, video, lavori storici e materiali d’archivio, volti a comprendere ancora di più la montagna come luogo di relazione, adattamento e immaginazione condivisa.
Bergamo, Italia.
Bergamo è una città vicina alle montagne, tema particolarmente caro, ancora più dominante con l’arrivo dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali Milano Cortina 2026. In questo contesto, gres art 671 presenta FUORIPISTA, una mostra dedicata agli sport invernali, con uno sguardo che spazia tra l’arte, il design, l’architettura e la ricerca. In scena dal 12 novembre 2025 all’8 febbraio 2026, opere contemporanee, alcune commissionate per questo progetto, per la prima volta, da gres art, si affiancano a dipinti, installazioni, fotografie, video, lavori storici e materiali d’archivio. Un’occasione per comprendere, attraverso storie e microstorie della neve, ancora di più la montagna come luogo di relazione, adattamento e immaginazione condivisa.
FUORIPISTA è resa possibile grazie al contributo di Fondazione Pesenti e Italmobiliare nell’ambito dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026.

Il progetto
Un progetto curato da 2050+ con gres art 671, con l’obiettivo di celebrare l’arte e lo sport insieme, a diverse altitudini e prospettive, dove gli artisti raccontano vette, neve, perseveranza, fatica, vittorie, sconfitte, geografie e molto altro.
Il mondo della montagna come luogo di desiderio, esplorazione e scoperta, ma anche campo di indagine tecnologica, sociale e ambientale.
FUORIPISTA riflette su come i paesaggi e i gesti dello sport invernale possano essere riletti attraverso una narrazione in movimento: sci, hockey, pattinaggio sul ghiaccio, bob vengono presentati al di là della pura performance, come indicatori di valori sociali ed estetici e come forme di espressione artistica.
Attraverso una lente interdisciplinare, FUORIPISTA indaga l’inverno come un campo in trasformazione, sospeso tra l’ambizione sportiva, il turismo, le mutazioni climatiche e le percezioni culturali del paesaggio alpino, e analizza come neve, competizione e gesto sportivo siano stati costruiti, reinventati e oggi ridefiniti dalle innovazioni tecnologiche e dalle nuove modalità di partecipazione, sempre più ampie e trasversali.

Il percorso della mostra
Organizzato in cinque capitoli– Olympics +, Sport Invernali, Micro-storie, Inverno, Artificiale e Criosfera– il percorso intreccia opere contemporanee e alcune storiche che ampliano l’orizzonte culturale ed emotivo degli sport invernali: dipinti, installazioni, lavori di ricerca, fotografie, sculture, immagini in movimento, videogiochi, materiali d’archivio e strumenti tecnologici provenienti da tempi e geografie differenti compongono un paesaggio in cui immaginazione e adattamento si intrecciano.In mostra alcuni capolavori, come il Trappola per uccelli di Pieter Brueghel il Giovane e una grande fotografia (2021) di Andreas Gursky, sono in dialogo con una costellazione di microstorie che ampliano la geografia della neve. Tra queste, le esperienze delle Cholitas Escaladoras (fotografate da Todd Anthony nel 2019), gruppo di donne indigene Aymara che riscrive il significato dell’alpinismo sulle vette delle Ande boliviane; la testimonianza di Zahra Lari, prima pattinatrice artistica emiratina a gareggiare con l’hijab, divenuta simbolo di emancipazione per le atlete musulmane; le fotografie (2007 – 2025) di Kari Medig, realizzate all’interno dell’Afriski Mountain Resort, stazione sciistica arroccata sui monti Maloti del Lesotho, che sovverte l’immaginario eurocentrico dello sci come pratica esclusivamente occidentale.

Tre nuove opere
Accanto ai lavori storici e alle narrazioni d’archivio, gres art 671 presenta tre nuove opere nate, per la prima volta, da tre committenze dirette. Questo da un lato arricchisce l’esperienza del centro culturale bergamasco e la sua collezione, dall’altro amplia la prospettiva contemporanea della mostra. Protagonisti di questo importante capitolo sono: MASBEDO, con una video installazione che racconta la figura di Andrea Lanfri (ex atleta paralimpico della nazionale italiana di atletica leggera, oggi avventuriero e alpinista, detentore del Guinness World Record per il miglio corso in quota più veloce e primo pluriamputato al mondo a salire in autonomia su Everest) e affronta il tema dell’inclusione nello sport; Studio Folder, con un progetto di ricerca che reinterpreta e permette di visualizzare, attraverso una coreografia di pattinaggio di figura, dati spaziali, ambientali e statistici dei Giochi Olimpici Invernali; Numechi.studio (Giulia Bertolazzi e Cosimo Maffione), con due opere dedicate a IceLab Bergamo– centro di eccellenza internazionale per il pattinaggio di figura, situato accanto allo spazio espositivo – che trasformano il gesto atletico della campionessa Carolina Kostner in un’esperienza immersiva tra lo spazio e il corpo.
La scenografia
Aspetto di particolare rilevanza all’interno di tutti i progetti gres art, la scenografia della mostra, progettata da 2050+, che vede una serie di muri di mattoni prefabbricati in cemento, lascito della mostra precedente, modificati in ottica di sostenibilità e utilizzo circolare degli allestimenti, insieme a elementi tratti dalla cultura materiale dell’alpinismo – corde, moschettoni e ganci –per evocare l’intreccio tra corpo, tecnica e immaginazione che lega l’essere umano al paesaggio montano.

Le cinque sezioni di FUORIPISTA
Olympics + apre il percorso indagando l’evoluzione dei Giochi Olimpici Invernali come specchio del proprio tempo. Dalle prime edizioni di Chamonix e Garmisch-Partenkirchen fino a Milano Cortina 2026, la sezione riflette su come il grande evento sportivo abbia trasformato i territori alpini in scenari mediatici, simbolici e geopolitici. Tra le opere, il nuovo progetto di Studio Folder che analizza l’impatto delle infrastrutture e delle narrazioni visive legate ai Giochi.
Sport Invernali esplora il parallelismo tra gesto atletico e gesto artistico. Le discipline – dal pattinaggio al bob, dal curling al salto con gli sci – diventano metafore di equilibrio, rischio e grazia. Le due opere commissionate a Numechi.studio si concentrano sull’IceLab di Bergamo, indagando le relazioni tra corpo, movimento e temperatura.
Micro-storie prosegue il viaggio attraverso geografie e narrazioni inaspettate, dove lo sport invernale diventa strumento di emancipazione. La sezione racconta, per esempio, il debutto della squadra giamaicana di bob alle Olimpiadi di Calgary del 1988, simbolo della sfida ai confini climatici e culturali, o la vicenda degli sciatori hazara dell’Afghanistan, che trasformano la neve in terreno di libertà e resistenza. Queste storie tracciano un atlante alternativo dell’inverno, dove le latitudini si mescolano e la neve diventa spazio di possibilità.
Inverno artificiale: la trasformazione del freddo in tecnologia. Dalle prime macchine per la neve artificiale alle infrastrutture per sci indoor costruite nel deserto, la sezione analizza come l’uomo abbia riprodotto e simulato l’esperienza della neve, fino alle sue versioni virtuali e digitali. Una storia di infrastrutture, energia e desiderio che svela l’altra faccia del paesaggio invernale contemporaneo e che permette anche a chi non vive in luoghi con neve e ghiaccio di praticare gli sport invernali.
Criosfera è la conclusione del percorso in cui la neve e il ghiaccio diventano tracce di un mondo in trasformazione: frammenti di ghiacciai, suoni glaciali e dipinti compongono un paesaggio sospeso tra presenza e scomparsa, un luogo di riflessione sull’impermanenza del freddo e sulla persistenza del suo immaginario.

Programma pubblico
A completare il percorso espositivo e in collaborazione con Fondazione Pesenti Ets, gres art 671 propone un programma pubblico di incontri e attività collaterali. Il Public Program coinvolgerà artisti e atleti olimpici e paralimpici, protagonisti di discipline legate alla neve e al ghiaccio, che condivideranno le proprie esperienze di competizione, sfida e trasformazione personale. Le loro testimonianze dialogheranno con le opere in mostra, restituendo una dimensione viva e contemporanea dello sport invernale come spazio di valori, inclusione e innovazione. Il calendario prevede talk e proiezioni, visite e una serie di incontri aperti al pubblico dedicati ai temi della montagna, della sostenibilità e della cultura sportiva.
Gres art 671
Un centro per l’arte e la cultura, nato a Bergamo nel 2023 con l’intento di riattivare e restituire alla cittadinanza un’area ex industriale di oltre 3.000 mq per conservare e trasmettere la memoria della storia del luogo, creando uno spazio di produzione culturale: mostre e incontri, attività performative e laboratoriali diventano occasioni per accogliere e ispirare il pubblico, invitato a un’interazione libera e costante.
Gres art coniuga bellezza e impatto sociale, sviluppando modelli sostenibili che promuovano il benessere della comunità. Un luogo dove andare, scoprire, sperimentare, stare, nato con un ambizioso progetto di rigenerazione urbana promosso dal Gruppo Italmobiliare con Fondazione Pesenti.
INFO
Per informazioni e dettagli, consultare www.gresart671.org
Photo courtesy of gres art 671



