Vienna: in viaggio con Belly senza esitazione

Vienna: a spasso con Belly, senza esitazione

Scritto da Carlo Ingegno on . Postato in Turismo, viaggi senza barriere

L’Ente per il turismo di Vienna presenta un cortometraggio surreale che parla di inclusività e accettazione per promuovere la destinazione.

Vienna, Austria.

Belly: una pancia in giro per Vienna

L’obbiettivo di Vienna è ricordare a tutti di viaggiare, di lasciarsi andare, soprattutto dopo i lunghi periodi difficili degli ultimi anni, così dopo una serie di campagne non convenzionali come “Vienna strips on OnlyFans” nel 2021, l’Ente per il turismo di Vienna torna a collaborare con Jung von Matt DONAU, stavolta con il regista Björn Rühmann, per realizzare “Belly”, un cortometraggio surrealista che ha come tematiche la spensieratezza e l’accettazione.

La pancia incomincia a esplorare le attrazioni culturali di Vienna

L’obiettivo di questa storia bizzarra, ma accattivante, è ricordare a tutti che viaggiare può essere un modo per coccolarsi e lasciarsi andare per qualche giorno, soprattutto dopo anni difficili. Vienna è una città che accoglie e incoraggia i viaggiatori ad abbracciare pienamente la sua offerta turistica senza alcuna esitazione.

Nel cortometraggio, la pancia diventa personaggio e si lascia alle spalle il suo proprietario, “Harry” che appare triste e indesiderato. La pancia incomincia a esplorare le attrazioni culturali di Vienna alla ricerca di una connessione, finendo per riunirsi a Harry davanti a una tavola di un ristorante della città. In “Belly” non mancano i tanti cenni ai numerosi musei, alle attrazioni, all’offerta culinaria, che rende Vienna una destinazione europea unica.

La colonna sonora è altrettanto viennese; la musica classica è curata dalla Wiener Symphoniker mentre la traccia elettronica è del compositore e dj Electric Indigo.

Norbert Kettner: puoi davvero lasciarti andare. Senza vergogna. Senza giudizio

“In questo periodo i veri momenti di piacere sono sempre meno; siamo piuttosto concentrati invece a parlare di amor proprio o di body positivity dichiara Norbert Kettner, direttore dell’Ente per il turismo di Vienna. “La cultura viennese ha messo in discussione gli ideali del corpo per centinaia di anni e ora sentiamo la necessità abbracciare le conseguenze dell’amor proprio. La pancia è una figura eroica che alla fine arriva a una realizzazione: solo se ami te stesso, puoi davvero lasciarti andare. Senza vergogna. Senza giudizio”.

La metafora gioca con molte delle offerte culturali di Vienna

La Venere di Willendorf, risalente a quasi 30.000 anni e fa e collocata al Museo di Storia Naturale di Vienna è spesso citata come il primo modello body-positive al mondo. E assaggiare torte, da abbinare con il caffè, mentre si chiacchiera con gli amici o si legge il giornale, è solo uno dei modi in cui sia i locali che i viaggiatori possono attingere al lato più piacevole della città.
Credit Vienna Tourist Board

INFO

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Carlo Ingegno

Il primo grande viaggio? Quasi 15 ore di aereo per attraversare il mondo, ed arrivare in fondo al Sud America, tappa la bella Buenos Aires, dove ci rimane per ben dodici anni. Qui la prima esperienza lavorativa, nell'editoriale Rizzoli, che aveva acquistato nella città tanto amata da Jorge Luis Borges una nota casa editrice. Negli anni ‘80 torna in Italia, a Milano, questa volta per lavoro in Rcs, dove si occupa di immagine e grafica. Inoltre viaggia, fotografa e scrive storie dal mondo con approccio esplorativo sempre attento ai dettagli. Oggi dirige Agenda Viaggi con un gruppo di persone molto speciali. Vive a Monza ma spesso si sposta a Verzimo, un paesino del XI sec. in provincia di Vercelli, in una casa piccola, soleggiata, per metà ristrutturata, un giardino incolto e mobili tutti diversi per epoche e stili, come la vecchia tavola da surf testimone di lunghe cavalcate sulle onde in California o come l'eccentrico menù del caffè Granola a Copenaghen, la foto scattata alla cisterna di vetro colorata da Dumbo, Brooklyn, dell'artista Tom Fruin, e le belle stampe che immortalano la piacevole solitudine sulla spiaggia di Margate nella contea del Kent in Inghilterra.