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Trieste, Italia.
La città di Trieste è stata, tra l’Ottocento e il Novecento, uno speciale luogo d’incontro per artisti e scrittori che erano soliti ritrovarsi da soli o in compagnia nei caffè storici della bella città. Infatti, il binomio caffè- Trieste è decisamente indissolubile. Per i triestini il caffè costituisce un immancabile rito, tanto da avere uno speciale vocabolario per definire le più comuni bevande da bar: il nero è l’espresso, il capo equivale al macchiato e se “in b” vuol dire che lo si preferisce in vetro. Le prime Botteghe da caffè vennero aperte a Trieste nella seconda metà del Settecento, probabilmente seguendo l’esempio di molti locali veneziani alla moda, ma assumendo immediatamente un’inconfondibile impronta viennese negli arredi e nei servizi offerti. Fu poi nel 1768, in via San Nicolò, che a Benedetto Capano venne concessa l’esclusiva della vendita di “acque fredde e calde, the, caffè, cioccolata, limonate, sorbetti ed acque sciroppate”. Da quel momento in poi, le botteghe di caffè si moltiplicarono assumendo caratterizzazioni molto differenti che rispecchiavano lo spirito cosmopolita della città; vi erano dunque Caffè spiccatamente politici, quelli per ufficiali e alti funzionari austriaci, quelli della borghesia, degli uomini d’affari e, sempre più numerosi, i Caffè letterari, frequentati da James Joyce, Umberto Saba e Italo Svevo.
Passeggiando al giorno d’oggi per le strade del centro storico di Trieste, si possono trovare ai tavolini dei Caffè ragazzi che studiano, signore che sorseggiano i loro caffè, universitari che ricopiano gli appunti delle lezioni, e ovviamente i turisti, che si lasciano immediatamente ammaliare dai ritmi lenti e rilassati.
Quindi, chi è in viaggio a Trieste può seguire un itinerario attraverso i suoi Caffè letterari. Si può partire da Piazza dell’Unità d’Italia, il salotto buono della città. In questa piazza che affaccia sul mare si trova il Caffè degli Specchi, aperto fin dal 1839. In questo locale si sono fermati artisti, letterati, politici e uomini d’affari. Il Caffè dispone anche di tavolini all’aperto, dai quali si scorge uno scenario sorprendente.
Proseguendo il percorso, si segue la strada che costeggia il mare e accanto al Teatro Lirico Giuseppe Verdi, c’è lo storico Caffè Tommaseo. Questo locale fu aperto nel 1830 e divenne subito un ritrovo privilegiato per gli artisti e un punto di incontro per politici e uomini d’affari. All’inizio del secolo divenne famoso per aver introdotto una novità come il gelato.
Altro Caffè storico è lo Stella Polare, nel cuore del borgo teresiano vicinissimo a Piazza della Repubblica e a Piazza Sant’Antonio. Questo era uno dei Caffè preferiti da Joyce che amava i dolci e si recava abitualmente in un altro Caffè storico, la Pasticceria Pirona, in Largo Barriera Vecchia, dove amava consumare il tradizionale Prestnitz, un dolce tortiglionese di pasta sfoglia ripieno di frutta secca.
Un po’ più recenti sono infine il Caffè San Marco (1914), in via Battisti, che divenne immediatamente un luogo di ritrovo di lettori di quotidiani e fu amato da Saba e Svevo. Infine, tra i caffè storici vanno annoverati anche il Caffè Torinese, il Bar ex Urbanis , il Tergesteo e la Portizza.
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Maria Rosaria Matrone
rosaria@agendaviaggi.com