
Viaggio in Sassonia: da Dresda al parco nazionale per una vacanza green

UNA FORTEZZA CHE DOMINA PAESAGGI DA FIABA NEL PARCO NAZIONALE. UN VILLAGGIO DI PESCATORI DIVENTATO ALBERGO DIFFUSO. DRESDA, UNA CITTÀ A MISURA D’UOMO, RICCA DI ARTE E CULTURA. E IL FIUME ELBA CHE DISEGNA IL TERRITORIO. SCOPRIAMO QUESTO DELIZIOSO ANGOLO DELLA SASSONIA, META TEDESCA FUORI DAI SOLITI PERCORSI TURISTICI. E FACCIAMOLO IN MODO GREEN.

Sassonia, Germania.
Quando si pensa alla Germania, vengono sempre in mente le solite mete: Berlino, Monaco di Baviera, la Foresta Nera. Eppure ci sono molte altre bellezze sottovalutate, in grado di offrire esperienze memorabili, soprattutto per chi ama il turismo sostenibile.
Una di queste destinazioni ancora fuori dal turismo di massa è la Sassonia, uno Stato Federato nella Germania centro orientale, al confine con Polonia e Repubblica Ceca. Fra parchi nazionali, arte e cultura, la vacanza è a tutto tondo.
Dresda, città a misura d’uomo
Capitale della Sassonia, Dresda è una città piena di vita con solo mezzo milione di abitanti. E che ha saputo risorgere dalle ceneri: pesantemente bombardata durante la seconda guerra mondiale, ha visto la distruzione di molte aree del centro storico. Nel tempo gli edifici più rappresentativi sono stati ricostruiti come erano prima della guerra, o in chiave moderna.
Il simbolo di Dresda è la “nuova vecchia” chiesa, Frauenkirche (Chiesa di Nostra Signora), che domina orgogliosa la piazza centrale, Neumarkt. È una delle chiese luterane più belle del Paese. Riaperta al pubblico agli inizi del 2000, è stata ricostruita fedelmente nel suo meraviglioso Barocco. E intorno alla chiesa sono stati riportati in vita i vecchi palazzi color pastello.
Per avere un’idea di come doveva essere il centro di Dresda, basta guardare i quadri di Bernardo Bellotto, detto il Canaletto in onore del suo famoso zio. Il pittore ha immortalato il panorama visto dalla riva del fiume Elba che attraversa la città. Oggi questo spazio è goduto da cittadini e turisti per rilassarsi, partecipare a eventi, fare picnic e pedalare in bicicletta.
Le due ruote ecologiche sono molto amate dagli abitanti di Dresda. In questo sono aiutati non solo dalle piste ciclabili, ma anche da realtà come Frieda & Friedrich-Bikes, che permette di noleggiare gratuitamente bici da carico. Una valida alternativa alla macchina per fare shopping, traslochi o per trasportare bambini. Il noleggio è gratuito, ma le donazioni sono ben accette.
Un’architettura sostenibile
Girando in bici si può raggiungere facilmente una delle tappe più cool di Dresda, il Kraftwerk Mitte nel quartiere di Wilsdruffer Vorstadt. La vecchia centrale elettrica del 1800 è stata recuperata in chiave culturale. Dal 2012 gli edifici industriali sono stati ristrutturati con particolare attenzione alla sostenibilità, seguendo concetti di fornitura e smaltimento efficienti. All’interno del complesso ci sono la Staatsoperette (il teatro dell’operetta) e il tjg (“theater junge generation”, il teatro di bambini e adolescenti), insieme a club e bistrot.
Un altro esempio di architettura sostenibile è la Fabbrica Trasparente del gruppo Volkswagen. Lo stabilimento in vetro di 83.000 metri quadri nel centro di Dresda è dedicato alle auto elettriche, ed è stato il primo del brand a diventare “carbon neutral” per la produzione di veicoli e componenti nel 2018. Sono stati piantati ben 350 alberi e nelle aree esterne un particolare sistema di illuminazione non disturba gli insetti dei vicini Giardini Botanici. Infine all’e-Vitrum, il ristorante della fabbrica, si può gustare il miele prodotto dagli alveari con 450.000 api, di cui si prendono cura i dipendenti.
Arte, zero packaging e community garden
Andiamo ora dall’altra parte della città. Attraversiamo l’Elba per visitare il quartiere più vivace, Neudstadt, la parte moderna di Dresda con una forte passione creativa. Un esempio è il Kunsthof- Passage, nato oltre venti anni fa per rivitalizzare cinque cortili fatiscenti, ora abbelliti da negozi, locali e ristoranti. Tutti collegati fra loro, i cortili hanno ognuno il proprio tema ripreso dalla facciate dei palazzi. Uno dei più noti è realizzato in modo da amplificare il suono della pioggia attraverso un sistema di tubi e imbuti in alluminio.
A Dresda molti cortili sono vissuti in modo alternativo dai propri abitanti. E capita di imbattersi in realtà molto particolari, come una il cui indirizzo è top secret per non richiamare i turisti. Qui i condomini hanno creato una comunità contro la gentifricazione. Una sorta di associazione raccoglie le quote libere di chi vuole diventare membro. Col denaro raccolto si comprano cibo e altri prodotti messi poi a disposizione in un’area nel cortile. Un’alternativa in più rispetto alla grande distribuzione.
Un’altra opzione è Lose, piccolo negozio di alimentari a poca distanza, che vende prodotti senza packaging. Si porta la propria borsa da casa, e la spesa è fatta. Quando è stato aperto, era il quarto negozio a vendere al peso in tutta la Germania. Un piccolo ma grande gesto per vivere in modo sostenibile all’interno della propria comunità.
Un senso di appartenenza che si vede anche nei community garden. Basta andare all’Alaunpark dalle parti di Görlitzer Strasse per trovare un piccolo giardino. Chi vuole può partecipare alla cura di piante e fiori durante il tempo libero, o facendo donazioni grazie a un apposito network.
Il Parco Nazionale della Svizzera Sassone
Per un’immersione totale nel verde, da Dresda si può raggiungere questo splendido parco in treno, o in bici sulla Elberadweg, la pista ciclabile lungo il fiume Elba che parte dalla Repubblica Ceca e prosegue per quasi 1300 chilometri fino al Mare del Nord. Fondato nel 1990, il parco protegge 90 chilometri quadrati nella zona delle montagne di arenaria dell’Elba a nord e a est del fiume.
E perché Svizzera Sassone visto che con questo Paese la Sassonia non confina nemmeno? Perché due pittori elvetici nel 1700 si innamorarono di questi luoghi tanto da inventarsi il neologismo. Ma fu soprattutto il tedesco Caspar David Friedrich durante il periodo dell’arte romantica a immortalare la bellezza di queste cime frastagliate, con gole profonde e vasti altipiani.
Il parco è fra le aree escursionistiche più belle d’Europa. Per visitarlo al meglio consigliamo BrotZeitTour, che combina la scoperta del territorio con un picnic di ingredienti 100% locali, forniti da piccole imprese e aziende agricole nel raggio di 20 chilometri.
Dal parco si ammira un panorama che lascia a bocca aperta. Da un lato c’è il Bastei, una formazione rocciosa dalle splendide cime frastagliate. Dall’altro la fortezza di Königstein, diventata museo, che catapulta in un’altra epoca. Nel 1200 per l’esattezza, quando venne costruita per difendere Dresda. Si staglia maestosa sulla cima della collina e occupa ben 9 ettari. Le sue mura difensive lunghe un paio di chilometri proteggono una cinquantina di edifici di epoche diverse. E c’è chi ancora fra queste mura ci vive: delle 11 unità abitative, metà sono abitate da persone che lavorano per il museo.
Un albergo diffuso sul fiume
Nel mezzo del parco, Schmilka è l’ultimo villaggio prima del confine ceco. Un tempo abitato dai pescatori, vede una manciata di case in cui non ci sono numeri ma solo nomi. In parte sono affacciate sull’Elba, in parte lungo l’unica strada che si inerpica fino all’ingresso nel parco. Schmilka è diventato un albergo diffuso grazie all’imprenditore Sven-Herik Hitzer, che nei primi anni ’90 ha deciso di riportare il villaggio alla vita. All’epoca della DDR infatti era una zona soggetta a restrizioni, e dopo la riunificazione in molti si sono trasferiti abbandonando le case.
Hitzer ha ristrutturato il vecchio mulino e alcune residenze, trasformate in hotel e appartamenti. Il tutto con un approccio 100% organico. L’albergo diffuso dal lunghissimo nome tedesco (Bio- und Nationalpark-Refugium Schmilka) include anche un panificio e un birrificio.
In una posizione davvero speciale lungo l’Elba è il BioHotel Helvetia. I BioHotels sono nati anni fa per volere di una ventina di albergatori col pallino del turismo sostenibile. Arredi, biancheria da letto e cosmetici naturali, energia verde e cibo biologico da assaggiare al ristorante StrandGut. Il tutto godendosi la quiete infinita di quel panorama fiabesco, col fiume che scorre e le vette del parco a fare da cornice.

Il Taccuino di Agenda Viaggi
Per alloggiare
Steigenberger Hotel de Saxe a Dresda, albergo di lusso nella piazza centrale dove spicca la Frauenkirche
BioHotel Helvetia a Schmilka, per godersi la quiete lungo il fiume nel Parco Nazionale della Svizzera Sassone
Per mangiare
brennNessel Dresden, uno dei primi ristoranti vegetariani di Dresda, una tappa culinaria fissa in città dal sapore tradizionale
Lila Sosse a Dresda, per assaggiare piatti creativi in una location altrettanto creativa all’interno del Kunsthof-Passage
Heiderand a Dresda, in un tipico edificio di inizio ‘900, cucina tedesco-slesiana interpretata in chiave moderna
StrandGut a Schmilka, serve piatti rigorosamente organici realizzati con ingredienti locali e stagionali provenienti dal proprio orto
Info: Germany Travel