
ERIKA ON THE ROAD: VIAGGIARE IN SRI LANKA – PARTE II
La seconda parte del racconto di viaggio di erika on the road. Viaggiare in Sri lanka da Colombo a Kandy, da Dambulla a Trincomalee. Un viaggio, un racconto, alla scoperta di un paese dalla profonda natura mistica che ancora nasconde dei luoghi incontaminati dal turismo di massa.
Kandy, Sri Lanka.
TRIANGOLO CULTURALE
Dopo Kandy ci spostiamo a Dambulla, una piccola cittadina che ospita un tempio scavato nella roccia. Dambulla diventa la base per esplorare le tre città storiche di Sigiriya, Anuradhapura e Polannuwura con i loro templi e le loro rovine. Sigiriya, in particolare, ci toglie il fiato. È una maestosa formazione rocciosa circondata da macchie di giungla, laghi e giardini e ospita le rovine di un’antica fortezza. La leggenda narra che re Kasyapa, dopo aver ucciso il padre, per difendersi dal fratello che anelava la corona, fece costruire questa grande opera. Sulle pareti si ammirano affreschi risalenti al VI-VIII secolo. Sulla cima si può godere di un panorama mozzafiato. La fortezza è popolata famiglie di scimmie e cani randagi.
Nilaveli beach e mucche a passeggio
TRINCOMALEE
Dopo qualche giorno di full immersion nella storia, nella cultura e nella spiritualità di questo Paese ci spostiamo a Trincomalee, piccola città sulla costa nord orientale dell’isola. Nelle sue strade convivono uomini, cervi, scimmie, galline, mucche e corvi. Non sono pochi i militari armati. Eppure qualcosa sta cambiando. I turisti lentamente arrivano e i soldati sembrano diminuire di numero, per la gioia della gente del posto. Visitiamo le attrazioni principali, tra cui la Swami Rock, una grande roccia chiamata anche Lover’s Leap (salto degli amanti) su cui giace il tempio Koneswaran Kovil, uno dei siti induisti più importanti dello Sri Lanka. A Trincomalee abbiamo il piacere di conoscere dei simpatici pescatori locali che ci invitano a una grigliata: tra fiumi di Arrack, un liquore dolciastro tipico dello Sri Lanka, piatti piccanti e musica locale ascoltiamo storie di guerra, di pesca, di fughe verso paesi lontani e gloriosi ritorni.
NILAVELI
A Nilaveli, una spiaggia dalla sabbia bianca e farinosa a pochi chilometri dalla città, conosciamo Marvin, pescatore nato nell’entroterra e trasferitosi sul mare per lavoro. Marvin ci porta in barca a Pigeon Island, piccola isola paradisiaca vicina alla costa circondata dalla barriera corallina. Passiamo con lui l’intera giornata. Ci racconta di sua moglie, sposata non per amore ma per assecondare il volere dei genitori, una moglie che divenne un’amica, dalla quale ebbe anche dei figli. Ci parla dei suoi fratelli e sorelle uccisi dalla guerra. Ci racconta dei suoi genitori e di altri fratelli spazzati via dallo tsunami. Quanto è complicato rapportarsi con una persona che viene da un mondo così diverso dal mio. Eppure non posso non sorridere quando, appena incontratici, Marvin mi chiede se sono giapponese, oppure quando mi guarda confuso quando gli chiedo se abbia mai assaggiato una pizza. Questa persona, apparentemente ingenua e impreparata sulle cose del mondo, è stata troppo impegnata a ripararsi da una guerra, a cercare di procurare da mangiare per la sua famiglia in un paese dove la gente è magra e i panni si lavano al fiume, per tenersi informato sul resto del mondo. A fine giornata lo abbracciamo, lo ringraziamo, lui ci ringrazia, e furono forse i thank you più sentiti e sinceri che abbia mai pronunciato e sentito.
ARUGAM BAY E LA FINE DEL VIAGGIO
Ultima tappa prima di tornare a Colombo è Arugam Bay, cittadina costiera di gran lunga più turistica dei posti dove visitati finora, amata in particolare dai surfisti australiani. Prenotiamo un bungalow in spiaggia per una settimana, andiamo al mare ogni giorno e passiamo le nostre serate nei numerosi ristoranti e locali del lungomare dove conosciamo turisti e viaggiatori di ogni parte del mondo: una parentesi di relax e spensieratezza in cui sento già la mancanza dell’avventura e delle emozioni provate in questo viaggio.
Una sera ricevo una telefonata dal mio capo che mi disse che deve parlarmi urgentemente. L’azienda per cui lavoro ha perso un contratto e di conseguenza licenzieranno una grossa fetta del personale. Metto giù il telefono e penso: “io resto qua”. Ne parlo con Giulia, la mia compagna di viaggio, ma ancora non comprendo cosa sta succedendo. Eppure una parte di me è inebriata dalla voglia di continuare questo viaggio.
Tornata a Londra continuerò a pensare alla mia esperienza. Un viaggio che mi ha aperto gli occhi, la mente e la stessa vita. Attaccherò un post-it alla parete di casa: “non dimenticare che vuoi viaggiare”. Perché riabituarsi alla monotonia delle proprie giornate è troppo facile. Al lavoro licenzieranno molti colleghi, io rimarrò ancora qualche mese, poi a dicembre, dopo aver dato vestiti e scarpe in beneficienza, chiuderò il capitolo Londra. Destinazione Roma per passare il Natale con la famiglia. Poi sarà Indonesia è infine, finalmente, arriverò nella terra prescelta, quella dei canguri.
IL TACCUINO DI AGENDA VIAGGI
Come arrivare
SriLankan Airlines offre il diretto da Roma a Colombo a prezzi più che ragionevoli. Voli per Colombo anche da Milano, Bergamo e Bologna con Alitalia, Emirates e Qatar Airways.
Dove dormire
Per un viaggio On The Road il consiglio è di dormire negli ‘homestay’, stanze economiche all’interno di abitazioni che permettono d’interagire con la gente del posto e mangiare cibi tipici. Si trovano il giorno stesso, chiedendo a passanti o tassisti. A Kandy il consiglio è di soggiornare in uno degli homestay o hotel intorno al lago. Molto tranquilli e a soli 5-10 minuti dal centro.
Dove mangiare
A Trincomalee si mangia molto pesce, il consiglio è di assaggiare il pesce secco da uno dei baracchini. Da provare il kottu, piatto tipico dello Sri Lanka, fatto con verdure e un pane particolare. E’ anche interessante guardare come viene preparato.
A Nilaveli c’è il Nilaveli Beach Hotel: nonostante sia un hotel un po’ più di lusso rispetto alle baracche dove dormivamo noi, non si spende molto e si mangia bene. Da non perdere l’insalata di gamberi.
Erika Addessi
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Foto di Erika Addessi.