Un paradiso caraibico poco noto: mare cristallino, parchi naturali, resort da sogno in un’isola ex colonia danese, oggi territorio americano.
St. John, Isole Vergini Americane.
Il National Geographic aveva ragione: Trunk Bay è davvero “una delle 10 spiagge più belle del mondo”. È una mezzaluna candida e impalpabile come borotalco, con una foresta di mangrovie alle spalle, un mare di assoluta purezza e un piccolo atollo corallino al centro della baia. Qui l’isola di St. John fa innamorare: natura opulenta, tranquillità, pochi bagnanti sulla spiaggia libera, animali che non hanno paura dell’uomo (come il pellicano che mi osserva imperturbabile mentre nuoto vicino). Non c’è da stupirsi che le coppie romantiche scelgano questo luogo per sposarsi. Poco prima del tramonto arrivano gli sposi e gli invitati: eleganti e disinvolti a piedi nudi sulla sabbia, dopo la cerimonia in spiaggia si tuffano in acqua tutti insieme.
Un angolo dei Caraibi poco noto agli italiani
St. John fa parte dell’arcipelago delle Isole Vergini Americane, o Usvi (United States Virgin Islands) come abbreviano qui. Poco lontana da Portorico, nel mar delle Antille, St. John è uno splendido angolo dei Caraibi ancora semi-sconosciuto a noi italiani. I turisti alle Usvi sono infatti soprattutto americani e…danesi. La ragione è nella storia di queste isole: scoperte da Cristoforo Colombo, contese per secoli da vari paesi europei, furono per 250 anni una colonia della Danimarca. In varie città dell’arcipelago rimangono infatti deliziosi edifici danesi e nelle foreste vediamo oggi i resti delle piantagioni coloniali. Fra i coloni più celebri c’era un’intraprendente contessa danese, Anne Margrethe Frijs, che venne a St. John per aprire una piantagione proprio quando sua cugina, la famosa scrittrice danese Karen Blixen, viveva le sue avventure in Africa (narrate nel celebre romanzo La mia Africa). Soltanto nel 1911 l’arcipelago diventò territorio americano, perché gli Usa lo acquistarono dalla Danimarca pagandolo 25 milioni di dollari in oro. Oggi le navi da crociera americane raggiungono l’isola-capitale dell’arcipelago, St. Thomas, vivace e affascinante ma ovviamente molto improntata al turismo crocieristico; niente navi da crociera ma solo piccoli traghetti invece per St. John, che vive una vita appartata, mantenendo un ecosistema intatto e un’atmosfera di un’eleganza aristocratica. E anche in questo caso la ragione di ciò è nella storia.
Un’isola-parco dall’atmosfera raffinata
Da sempre poco abitata, l’isola di St. John è ancora oggi un paradiso naturale. La sua fortuna si deve a un miliardario illuminato, membro della più celebre dinastia finanziaria d’America: i Rockfeller. Verso la metà del secolo scorso Laurance Rockfeller si invaghì di St. John e ne comprò una gran parte, preservandone l’ambiente e costruendo solo un celebre eco-resort nella graziosa Caneel Bay. Animato da ideali ecologisti e liberal, Laurance Rockfeller decise poi di regalare le proprie terre allo stato americano, ma a una condizione: che diventassero parco nazionale. Così, grazie a lui St. John è rimasta quel che è oggi, un giardino nel cuore dei Caraibi. A Caneel Bay l’ex club dei Rockfeller è aperto a tutti: da Honeymoon Beach si organizzano tour in kayak, snorkeling e trekking negli atolli vicini, mentre il vecchio mulino al centro del club ospita un raffinato ristorante gestito da italoamericani, ZoZo’s. L’isola non ha palazzi o mega-alberghi bensì pochi eco-resort nascosti nel verde: magnifico il Gallows Point Resort a Cruz Bay fatto di villette a due piani immerse nella natura tropicale. Nei golfi incantati di St. John, come Maho Bay, nulla turba la pace dei solitari bagnanti, mentre l’acqua turchese della baia è punteggiata appena da qualche barca a vela. Impossibile resistere al desiderio di tuffarsi.
IL TACCUINO DI AGENDA VIAGGI
Arrivare a St. John (Isole Vergini Americane)
Da Milano Malpensa via Miami e da Roma Fiumicino via New York all’ isola di St. Croix o a quella di St. Thomas con American Airlines. Da St. Croix o da St. Thomas si raggiunge poi l’isola di St. John in traghetto.
Dormire a St. John
– Gallows Point Resort Cruz Bay, St. John. Un raffinato resort composto da eleganti villette immerse nel verde tropicale, vista mare. Atmosfera di charme, tranquillità, ristorante eccellente (vedi: Mangiare a St. John). Per regalarsi qualche giorno da sogno. Non si accettano bambini di età inferiore ai 5 anni. Prezzo: €€€€
– Concordia Ecoresort Salt Pond Bay, St. John. Bungalow ecosostenibili in legno e tela, collocati fra la foresta e il mare.
Si organizzano tour in kayak e snorkeling e anche lezioni di yoga. Prezzo: €€
Mangiare a St. John
– Ocean 362 Cruz Bay, St. John. È il ristorante gourmet del Gallows Point Resort (vedi: Dormire a St. John), uno dei migliori ristoranti delle Isole Vergini Americane. Menù di pesce freschissimo e preparazioni dai profumi caraibici. Ottima carta dei vini. Prezzo: €€€
– ZoZo’s Restaurant at the Sugar Mill Caneel Bay, St. John. In un mulino a vento del diciottesimo secolo, al centro dell’ex club Rockfeller, un ristorante sofisticato con un menù dal tocco italiano presentato dallo chef John Ferrigno. Prezzo: €€
– St. John Brewery Cruz Bay, St. John. La più famosa birreria delle Isole Vergini Americane, con produzione propria. Si mangiano panini e snack bevendo birre ai frutti esotici come il mango. Prezzo: €
Shopping a St. John
– Friends of the Park Store Mongoose Junction, St. John. È il negozio che vende i prodotti del parco nazionale di St. John, comprese vere curiosità come…la carta estratta dalle feci degli asini selvatici che vivono liberi nel parco. Un esempio? Spiritosi segnalibri con il logo dell’asinello, ma anche carta da lettere e altro.
– Grand Gallery Shops Mongoose Junction, St. John. Negozi di abbigliamento, artigianato locale e souvenir.
Per saperne di più
Ente del Turismo delle Isole Vergini Americane in Italia; info e prenotazioni: mail usvi@themasrl.it, tel. 02.33105841.
Marco Restelli
Foto di Marco Restelli