
“Val Mivola”, alla scoperta delle Marche tra mare e monti

Tra le valli dei fiumi Misa e Nevola, 9 comuni della provincia di Ancona, si riuniscono e danno vita a “Val Mivola”, un nuovo concetto di viaggio per scoprire storia, tradizioni e cultura di questa meravigliosa terra.

Marche, Italia.
Val Mivola vuole rappresentare la pluralità delle Marche, Italia; un museo diffuso e un parco naturale allo stesso tempo, costellato da nove comuni – Arcevia, Barbara, Castelleone di Suasa, Corinaldo, Ostra, Ostra Vetere, Senigallia, Serra De’ Conti, Trecastelli – ognuno con le sue specificità ma tutti accomunati dalla presenza di tesori d’arte, tradizioni tramandate e sapori antichi, per chi ama viaggiare seguendo il ritmo lento e potente della natura e lontano dal turismo di massa, alla ricerca dell’autenticità dei luoghi e delle persone.
Gli antichi borghi della Val Mivola e i suoi castelli
Incastonata tra gli appennini c’è Arcevia, l’antica Rocca Contrada, la cui unicità risiede nei nove castelli che la circondano, antichi villaggi fortificati tutti da scoprire. Scendendo a valle si incontra Serra de’ Conti, il cui centro storico ha una particolare conformazione che digrada con linee parallele di vicoli e vicoletti lungo il versante della collina. E poi Barbara, il più piccolo dei comuni di Val Mivola, con il suo Castello con un mastio sopraelevato chiamato “Il Torrione”. Ostra – un tempo Montalboddo – con la sua cinta muraria lunga più di 1 km e la sua torre civica con i suoi 33 metri di altezza e Ostra Vetere – un tempo Montenovo – in cui si può ammirare la cupola e il campanile di Santa Maria di Piazza, gioiello del neogotico nelle Marche.
Corinaldo, uno dei Borghi più belli d’Italia, con le sue imponenti mura quattrocentesche perfettamente conservate e nel cuore del centro storico la “Piaggia”, la scalinata di cento gradini con al centro il celebre “Pozzo della Polenta”, protagonista della leggenda che diede origine alla annuale rievocazione storica.
Trecastelli con Monterado, il cui castello sorge sulle fondamenta di un’antica pieve dei monaci avellaniti. L’itinerario tra i castelli si conclude idealmente a Senigallia con la sua Rocca Roveresca voluta da Giovanni della Rovere, signore di Senigallia e genero di Federico III da Montefeltro, duca di Urbino. Monumento contemporaneo, ma ugualmente iconico è la Rotonda a Mare, una delle sole due presenti in Italia.
Sapori e tradizioni enogastronomiche in Val Mivola
La Val Mivola è ricca di tradizioni enogastronomiche, in particolare con il vitigno autoctono a bacca bianca Verdicchio dei Castelli di Jesi da cui si ricava il vino omonimo, prodotto specialmente nella zona di Ostra Vetere e Barbara e con il Lacrima di Morro d’Alba, vino rosso tipico DOC marchigiano, la cui produzione è consentita unicamente nella zona di Morro d’Alba e comuni limitrofi.
Altre coltivazioni autoctone sono la cipolla di Suasa coltivata nell’area di Castelleone, la cicerchia di Serra de’ Conti, il fagiolo solfino, dalla buccia finissima, la consistenza cremosa e il sapore delicato. Infine, il mais ottofile di Roccacontrada, prodotto nella zona di Arcevia, dal colore rosso e dall’aroma intenso permette la preparazione di una polenta di grandi qualità organolettiche.
Per le ricette tipiche, a partire da Senigallia, troviamo il Brodetto alla senigalliese, la vera ricetta dei “portolotti” con l’utilizzo di 13 diversi tipi di pesce e la salsiccia matta, salume affumicato a mano utilizzato per insaporire il brodo soprattutto nel periodo natalizio. Da un maiale autoctono chiamato “suino di Frattula”, tipico dei territori di Senigallia, Monterado, Corinaldo, Ripe, si ricava l’omonimo salame delle Terre di Frattula. E dulcis in fundo il lonzino di fico, in cui i fichi secchi sono amalgamati con altri ingredienti, tra cui la sapa, il mosto d’uva prodotto a Serra de’ Conti.

Sport all’aria aperta
Anche Val Mivola è inserita all’interno del progetto di promozione territoriale Marche Outdoor, promosso dalla Regione Marche, che vuole valorizzare le strade secondarie che attraversano il paesaggio marchigiano, dal mare alla montagna, e che possono essere percorse in bicicletta e non solo.
Partendo da Senigallia c’è “PercorriMisa”, una passeggiata naturalistica di 13 km da percorrere a piedi, in bicicletta o a cavallo. Poi il percorso ad anello Ostra-Vaccarile di circa 15 km, che presenta vari aspetti di interesse non solo naturalistico, ma anche storico/culturale.
Connesso al vino invece troviamo l’Anello delle colline del Verdicchio di circa 30 km, da percorrere in bici, toccando anche il castello di Serra de’ Conti.
Un altro percorso ad anello è quello della Querciabella, che da Senigallia attraversa il fiume Misa e i territori di Trecastelli per arrivare a Corinaldo nell’area archeologica attigua alla Chiesa di Santa Maria di Portuno, per poi tornare a Senigallia.
Maggiori informazioni saranno disponibili a partire da fine marzo 2022 sul sito www.valmivola.com
Sara Scattolini