Visitare la Colombia adesso si può. Questa terra negli ultimi 10 anni è stata snobbata perché era considerata molto pericolosa. Ma ora Eden viaggi vi offre l’opportunità di scoprire questo paese così ricco di storia tra le le Ande e il deserto. Un viaggio di 12 giorni tra la futuristica Bogotà, il deserto Tataco e la barriera corallina.
L’aereo atterra nella capitale, una città diventata moderna con tanti sforzi. Il suo centro storico, La Candelaria è davvero pittoresco con i suoi edifici originali dell’epoca coloniale. Superate le salite potete arrivare alla Plaza de Bolivar. È in questo punto, si dice, fosse iniziata la costruzione della città e della Catedral Primada de Colombia.
A Bogotà trovate la più grande collezione di oggetti di età precolombiana e coloniale. Il Museo dell’Oro e il Museo de Arte Colonial. Se invece vi piace l’autore dei soggetti XL, Botero, in Calle 11 è presente con le sue opere che donò alla città assieme a Picasso, Matisse, Renoir, Dali’, Miro’ e tanti altri. Portate il naso all’insu e potrete ammirare l’Ermita di Monserrate, un imponente monastero bianco.
A pochi chilometri da Bogotà, si trova il lago di Guatavita, famoso per la leggenda di Eldorado. Si narra infatti che proprio qui si celebravano le cerimonie religiose Muisca, dove il capo della comunità s’immergeva nelle acque completamente coperto d’oro, mentre i suoi seguaci gettavano nel lago pietre preziose in omaggio agli dei. Un’altra curiosa costruzione da vedere a nord di Bogotà è la Cattedrale di sale a Zipaquirà, scavata nel cuore di una miniera.
Prima di lasciare la città bisogna assaggiare i piatti della zona, una grande varietà di sostanziose minestre e dolci ipercalorici. Dal gusto deciso il Puchero, che mette in pentola vari tipi di carne con cavolo, patate, banane verdi e zucca e perché no accompagnato dall’agua ardiente, un liquore che vi farà dimenticare il freddo nelle ossa.
Lasciandosi alle spalle questa città si prosegue verso Villavieja per visitare il Museo Paleontologico e il deserto di Tataco. E’ la volta di un altra tappa che conserva lo spirito indigeno del paese, il Parco Archeologico di San Augutin, patrimonio dell’Unesco. Il più grande complesso di monumenti religiosi del sud America vi farà rivivere l’epoca precolombiana.
Da qui sarete catapultati a Tierradentro. Qui oltre a tombe, decorazioni e un labirinto di gallerie sotterranee che vi farà capire quanto queste popolazioni fossero geniali, conoscerete una vera comunità indigena, i Paez.
E dopo una visita a Popayan, fondamentale nell’epoca coloniale per la sua centralità tra le capitali sudamericane e dopo interessanti ma faticosi giorni di camminate e spostamenti, un po’ di riposo all’Isola di Baru. Qui vi godrete la pace di una spiaggia bianchissima e un’acqua cristallina costellata dai colori della splendida barriera corallina. Un viaggio davvero completo alla portata di tutti!
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Lisa Marinoni