A TORINO ARRIVA EDIT, LA CONDIVISIONE DEL FOOD

Scritto da Elena Bianco on . Postato in Food&Drink

Atmosefere EDIT

Torino, Italia.
A proposito di food
che pensa in grande: il 23 marzo scorso ha inaugurato a Torino EDIT, acronimo di Eat Drink Innovate Together, spazio polifunzionale di 2.400 mq su due piani che sarà aperto al pubblico 7 giorni  su 7, dalle 7,00 del mattino alle 2,00.

Uno spazio che oltre che di cibo parla di sharing economy e di co-working, quindi di un modo innovativo e giovane di fare business. Giovane è anche l’età media dei 55 addetti (24 anni), quella dell’AD Giovanni Rastrelli (26 anni) e quella dei membri dello studio di interior e visual design Lamatilde che ha curato il concept.  Più “maturi” i capitali, 12 milioni di Euro , di Marco Brignone, presidente di EDIT, che ha saputo trasformare un investimento immobiliare personale in un’ala degli ottocenteschi stabilimenti Incet (cavi elettrici) in un luogo di condivisione del piacere del food.

Se Brignone ha immediatamente individuato la strategicità  della collocazione – ad un capo del “miglio dell’innovazione”, l’asse che collega il Politecnico alla stazione Dora e che si candida a fulcro della new economy e d’innovazione culturale piemontese – non altrettanto facile era concepire un format nuovo e vincente.

Renato Bosco e i suoi “lievitati”

CONDIVISIONE è la parola chiave di Edit, in primis degli strumenti di lavoro. Come ad esempio accade per il birrificio artigianale, a disposizione dei birrai itineranti, i gipsy brewer, per produrre e vendere la propria birra. O anche il pub a fianco del birrificio con ben 19 spine lungo un bancone da 50 coperti su cui discettare della propria passione per la birra. O ancora le 4 grandi cucine “condivise”, con attrezzature professionali pensate come incubatore gastronomico per start up di società di catering,  per cene e feste private, per eventi aziendali, per show cooking, ecc . «Vogliamo creare condivisione di esperienze e di idee tra clienti, appassionati e professionisti e persino fra i professionisti stessi», spiega l’AD Giovanni Rastrelli. Da Edit si potrà dunque essere spettatori, interloquire con chef e bartender per carpire qualche segreto, o addirittura mettersi in gioco e provare ad attualizzare la propria passione.

I Costardi Bros. all’opera

Bisogna poi sottolineare che i “professionisti” coinvolti in Edit sono di alto livello. Il ristorante  con cucina centrale a vista e bancone sulla cucina sarà guidato dai Costardi Bros. (Christian e Manuel), gli chef stellati vercellesi  che coinvolgeranno i clienti nel loro mondo gastronomico con i loro magistrali risotti, attraverso lo chef table più grande del mondo (22 coperti). Il pub e la Backery di ispirazione anglosassone, con lounge e laboratorio di panificazione e pasticceria e realizzata in collaborazione con Lavazza, si avvarranno della supervisione  i due “mostri sacri” della ristorazione, Renato Bosco e Pietro Leeman. Virtuoso dei lievitati il primo, da oltre vent’anni studia i migliori impasti con il lievito madre, vanta i più alti riconoscimenti delle guide alle pizzerie con le sue pizze gourmet, ed è, da Expo 2015, uno dei 50 chef italiani scelti dal Ministro alle Politiche Agricole Martina per rappresentare la cucina italiana nel mondo. Pietro Leeman non ha bisogno di presentazione: amante della natura, appassionato di filosofie orientali, patron di Joia, il primo ristorante vegetariano europeo insignito di stella Michelin, metterà a disposizione la sua abilità negli accostamenti di gusto e nella declinazione di ciascun ingrediente secondo diverse tecniche.

Manicaretti vegani di Leeman

Un luogo dunque per tante occasioni, non solo eventi e cene, ma anche uno spuntino veloce, la colazione del mattino o per trascorre l’ora dell’aperitivo rilassandosi con gli amici al Barz8, il cocktail bar di Salvatore Romano e Luigi Iula, esperti bar tender che presenteranno un’ampissima carta di mix con 888 etichette in assortimento e interessanti  food pairing, cioè abbinamento ai drink di piccoli proposte gastronomiche, che saranno orientate alla tradizione.

Direttamente dal birrificio artigianale


Elena Bianco

elena@agendaviaggi.com

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Elena Bianco

Piemontese, cresciuta a Milano e vissuta a Venezia per un tot di anni, è laureata in Filosofia e diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera. Giornalista dal 1991 e membro del GIST (Gruppo Italiano Stampa Turistica), scrive sulle sue vere passioni: cibo, vino, viaggi su DOVE, Style del Corriere della Sera, Food & Beverage, Confidenze ed altre ancora. Per sette anni si è dedicata alla pubblicità, come Amministratore Delegato di un’agenzia di advertising e ha lavorato come consulente per il turismo della Provincia di Venezia. Quando non scrive per i vari magazine e non naviga in rete con il suo blog (www.enogastronomiablog.it) coltiva altre passioni: il giardino della casa in campagna, le arrampicate sulle Dolomiti, la cucina per gli amici, la fotografia.