Milano – Arriva al Piccolo Teatro Strehler, dal 4 al 6 giugno, la Carolyn Carlson Company con “Short Stories“, un trittico di tre coreograffie che ruota attorno a Carolyn Carlson e al suo percorso artistico originale.
Lo spettacolo è il secondo appuntamento della stagione della “Grande danza al Piccolo“, la lunga estate al Piccolo” dedica, tra maggio e giugno, uno straordinario focus alla danza internazionale:una full immersion con grandi nomi e spazio alla nuova coreografia, dal balletto moderno e contemporaneo al teatro danza, dalle sperimentazioni delle nuove tecnologie al circo, dal jazz contamitato con l’hip hop al rock.
In scena al Teatro Strehler e al Teatro Studio Melato gli spettacoli firmati da Marie-Claude Pietragalla e Julien Derouault per il Théâtre du Corps; Carolyn Carlson con la sua compagnia; Andonis Foniadakis, Mauro Bigonzetti e Philippe Kratz per Aterballetto; Brahim Bouchelaghem con il gruppo Zahrbat e Florence Caillon per L’Éolienne.
La danzatrice coreografa statunitense di origine finlandese La Carlson interpreta Immersion, il primo assolo che da avvio alla prima parte di Short Stories spettacolo in tre parti che prosegue comprende il duo Li e l’assolo finale Mandala.
In “Immersion” la Carlson riprende uno dei suoi temi preferiti, l’acqua, immaginando e trascinando lo spettatore attraverso pura gestualità pura al suono delle onde, cogliendone la fluidità, e avvolgendo l’atmosfera della profonda essenza dell’elemento fatto di natura e vitalità.
Li è l’ideogramma il cui senso rimanda all’origine di tutte le cose, un soffio ispiratore che ripercorre le trasformazioni della natura e dei suoi elementi: vento, luce ombre impalpabili ma fortemente percettibili. Col passo a due si rivive la dualità dello yin e dello yang, quando l’uno comprende una parte dell’altro in trasformazione verso la perfezione della vita.
In Mandala si coglie l’essenza del cerchio, simbolo sacro nel buddismo Zen, idea di forza universale; lo stesso segno, l’ agroglifo, motivo circolare apparso nei campi di grano, quasi un messaggio spirituale e sovraumano.
La musica che accompagna la danza è ipnotica e pulsante. E’ sorprendente vedere quanto il movimento e il corpo abbiano capacità di espressione, possano disegnare concetti, infondere emozioni e ricorsi, tanto da prendere per mano lo spettatore conducendolo attraverso la speculazione filosofica sottesa alla danza.
Margherita Manara
margherita@agendaviaggi.com