Tableau Vivants da Caravaggio: le opere dell'artista diventano vive al Complesso Monumentale Donnaregina di Napoli

Tableau Vivants da Caravaggio: le opere dell’artista diventano vive al Complesso Monumentale Donnaregina di Napoli

Scritto da Alessandra Chianese on . Postato in cinema, Cultura

Sopra, Preparazione.
Foto piccola in alto, Maddalena in estasi.

UNO SPETTACOLO COINVOLGENTE, UN’OCCASIONE PER VEDERE DAL VIVO LE OPERE DI MICHELANGELO MERISI DETTO CARAVAGGIO, UNO DEI PIU’ GRANDI ARTISTI ITALIANI. APPUNTAMENTO AL COMPLESSO MONUMENTALE DONNAREGINA DI NAPOLI.

Vestizione.

Napoli, Italia.
Uno spettacolo interessante, un momento unico per ammirare le opere di un artista interpretate magistralmente da attori: Tableau Vivants da Caravaggio consente di vivere l’emozione dei quadri dal vivo, grazie anche alla grande capacità scenica da parte di coloro che calcano il palco, con la regia di Ludovica Rambelli. L’appuntamento a Napoli è al Complesso Monumentale Donnaregina: un’opportunità per immergersi totalmente nell’arte, sentendosi parte di creazioni eccezionali, frutto del geniale artista.

Lo spettacolo

La Conversione di un Cavallo, costruito con la tecnica dei tableaux vivants, è un lavoro di estrema semplicità e insieme di grande impatto emotivo: sotto gli occhi degli spettatori si compongono 23 tele di Caravaggio realizzate con i corpi degli attori e l’ausilio di oggetti di uso comune e stoffe drappeggiate.

Un solo taglio di luce illumina la scena come riquadrata in una immaginaria cornice, i cambi sono tutti a vista, ritmicamente scanditi dalle musiche di Mozart, Bach, Vivaldi, Sibellius.

Tableau Vivants da Caravaggio

Attori in scena: Chiara Kija, Maria Giovanna  La  Greca, Elena  Fattorusso, Andrea Fersula, Rocco Giordano, Fiorenzo  Madonna, Alessio  Sica, Antonio  Stoccuto

Regia: Ludovica Rambelli

Aiuto regia: Dora De Maio

Date Spettacoli

Ecco le date in cui sarà possibile assistere al suggestivo spettacolo:

25 GIUGNO
Spettacoli alle 10:30 e alle 12:00

9 LUGLIO
Spettacoli alle 10:30 e alle 12:00

Il Biglietto comprende: lo spettacolo de “I Tableaux Vivants da Caravaggio”; un piccolo catalogo delle opere di Caravaggio; la visita all’intero Complesso Monumentale Donnaregina.

Il complesso Donnaregina Nuova

All’inizio del Seicento, le Clarisse del monastero di Santa Maria Donnaregina decisero di costruire una nuova chiesa barocca, più consona al gusto del tempo, annettendo l’antica chiesa gotica alla zona della clausura. I lavori per la costruzione del nuovo edificio sacro, detto per tale motivo di Santa Maria Donnaregina Nuova, iniziarono nel 1617 con la partecipazione dei più prestigiosi artisti del momento.

La realizzazione fu di tale magnificenza che, ancora oggi, salendo la maestosa scala di piperno, si può ammirare l’esuberante navata della chiesa, rivestita di marmi policromi e la volta interamente affrescata con la Gloria della Vergine; un affresco del giovane Francesco Solimena che rappresenta il Miracolo delle rose di San Francesco, sopra il presbiterio, e accanto all’altare maggiore le ultime tele del pittore barocco Luca Giordano.

Nel 1861, il monastero fu soppresso e le suore trasferite in altre sedi e il complesso destinato a vari usi. Allo stesso tempo l’apertura di via Duomo provocò manomissioni al chiostro e al convento.

Tra il 1928 e il ’34 il soprintendente Gino Chierici, con un grande sforzo ingegneristico, separò le due chiese, spostando la parete del coro nuovo di 6 metri su binari da treno, e ricostruendo la parte mancante dell’abside trecentesca e riportando nella chiesa di origine il monumento di Maria d’Ungheria fatto spostare a suo tempo dalla badessa Eleonora Gonzaga.

Museo Diocesano di Napoli

In occasione dell’apertura del Museo Diocesano di Napoli, che si snoda all’interno della chiesa barocca rimasta chiusa per molti anni, sono ritornate opere di grande pregio come l’Annuncio e l’Immacolata Concezione del 1646, del lorenese Charles Mellin, nella prima cappella a sinistra; San Francesco che riceve i simboli della beatificazione e della santità, rara iconografia del Solimena, nella terza cappella a destra; e la tenera Madonna con Bambino di Massimo Stanzione, posta nella sacrestia.

Il percorso museale è composto dai temi significativi della fede cristiana vissuta e manifestata nella Chiesa Napoletana: al piano navata, si trova la rappresentazione di “San Gennaro”, patrono di Napoli e la raffigurazione di “Maria”, modello di vita per i cristiani. Al piano superiore, il primo tema è quello del “Mistero e Sacrificio del Cristo”, seguito da quello dei “Martiri” e poi dalla “Vita consacrata” di quanti hanno manifestato la Fede attraverso il monachesimo o gli ordini religiosi.

Questi temi della Cristianità trovano descrittori formidabili in pittori come Andrea Vaccaro, Paolo de Matteis e Luca Giordano; ma anche, nel fiammingo Teodoro d’Errico, in Francesco Solimena, Aniello Falcone, e Marco Pino da Siena. Inoltre, entrando nel Museo, che si estende per ben 3000 mq, si potrà scoprire, nella sala dei Preziosi, la rara Stauroteca del XII secolo custode di un frammento della Croce del Cristo e la tavola a tempera del Trecento con fondo d’oro, che rappresenta un ritratto dell’arcivescovo di Napoli Umberto d’Ormont.

I due percorsi, quello medioevale e quello barocco si completano, formano una sinergia unica che ci conduce lungo il filo della storia dell’arte napoletana in cui ritrovare le nostre radici e quelle della nostra fede.
Foto courtesy by Ludovica Rambelli Teatro

Preparazione.

INFO

Per altre informazioni e prenotare un’esperienza indimenticabile, consultare www.museodiocesanonapoli.com

Alessandra Chianese

Alessandra Chianese

Nata e vissuta in provincia di Napoli, è da sempre appassionata di arte, di cultura, di moda e del buon cibo italiano. Giornalista, fin da piccola mostra un costante interesse per l’attualità e la politica, determinanti nella sua scelta di vita professionale. Amante delle lingue, adora viaggiare, scoprire nuovi posti e allargare i propri orizzonti. La frase che più la rispecchia è un passo scritto dal grande poeta Dante: “Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”.