Sta per concludersi la 17° edizione di S.Pellegrino Sapori Ticino, format enogatronomico di Dany Stauffacher. Serata con i piatti signature di Mauro Colagreco e gran finale il 12 Novembre all’hotel Splendide Royal.
Mauro Colagreco
Milano, Italia.
Si avvia al gran finale S. Pellegrino Sapori Ticino 2023, la manifestazione enogastronomica del Cantone della Svizzera che parla italiano, alla sua 17° edizione. Un festival che il suo patron, Dany Stauffacher, quest’anno ha dedicato agli chef francesi. Domenica 12 novembre ci sarà il gran finale, con un party ospitato dallo chef Domenico Ruberto del ristorante I Due Sud dell’hotel Splendide Royal di Lugano che cucinerà con i colleghi Lorenzo Albrici della Locanda Orico di Bellinzona, Ambrogio Stefanetti della Vecchia Osteria di Seseglio e Frank Oerthle del ristorante Galleria Arté di Lugano.
«In questi 17 anni abbiamo fatto oltre 300 serate con 450 stelle Michelin e 4.700 punti GaultMillau», racconta Stauffacher. «S.Pellegrino Sapori Ticino è nato quasi per gioco, ma da subito con la consapevolezza del grande potenziale dell’enogastronomia nel promuovere il Canton Ticino come destinazione».
A sostegno dell’importanza che la manifestazione ha assunto, ieri sera il ristorante dello chef Ruberto ha ospitato la cena di Mauro Colagreco, padrino di quest’anno, tre stelle Michelin al ristorante Mirazur di Menton e 1° nel “The World’s 50 Best Restaurants” nel 2019. «L’invito di Stauffacher è stata l’occasione per gli chef francesi di mostrare la loro capacità di rinnovarsi mantenendo un profondo rispetto per la tradizione e per la natura», ha commentato Colagreco.
La natura, quella mediterranea della Côte d’Azur, entra prorompente nei suoi piatti, che sono scanditi dal ritmo della biodinamica, dall’influsso di luna e pianeti su tutti gli esseri viventi. Principi che Colagreco, steinariano convinto, applica nei suoi orti.
Lo dimostrano creazioni vegetali davvero d’eccezione, com’è la barbabietola Crapaudine al caviale Oscietra, che mette tre anni a crescere, di cui uno fuori terra nella paglia, prima di assumere un sapore e consistenza unici dopo la cottura lenta in crosta di sale. A renderla sapida una crème fraîche al caviale Oscietra. Oltre a questo signature dish, si sono succeduti ostrica e pera, tortellini di noci, rombo avvolto nello shiso (un basilico rosso giapponese) e torta di carciofi, tartufo nero e salsa périgourdine. A finire Naranjo en Flor: spuma di mandorle che racchiude un sorbetto all’arancia, per terminare un viaggio nei sapori e nei profumi del sud della Francia.
Foto courtesy by San Pellegrino Sapori Ticino