“Il sogno di Palawan”: Filippine, ecoturismo e cartoline con Tropical Experience.
Palawan, Filippine.
Conosco poche persone solite a scrivere cartoline, due con certezza: Rosalie, la protagonista di Parigi è sempre una buona idea di Barreau, e la sottoscritta. La trentatreenne parigina disegna biglietti per occasioni speciali nella sua papeterie – cartoleria – in rue du Dragon, nel cuore della capitale francese; io, un po’ meno romantica ma pur sempre affascinata da questo giramondo rettangolo di cartoncino, preferisco Postcrossing.
Per chi non conoscesse il progetto creato nel 2005 da Paulo Magalhães, Postcrossing è molto semplice: per ogni cartolina inviata ad un randomico postcrosser se ne riceve una da un altrettanto mittente scelto dal caso. Per scoprire il fortunato destinatario basta un click su send a postcard. Lo so, lo so che potrei limitarmi a scrivere ai miei amici, parenti o pseudo-congiunti ma l’idea di aprire la cassetta della posta e trovare l’immagine di un quadro da una nonnina 73enne russa, o la panoramica di Plaza Mayor da uno studente madrileno alle prese con gli esami, mi diverte terribilmente.
Le cartoline mi piacciono tutte, da quelle con scritte a caratteri improbabili, colorati e rotondetti a quelle iconiche, classiche e alle volte un po’ austere. Se dovessi sceglierne alcune con cui mandare i miei saluti da Palawan, probabilmente seguirebbero le tappe del tour in questa provincia delle Filippine.
Cartolina 1. “Primo giorno. Puerto Princesa. Ingresso di un fiume sotterraneo visitato oggi. Vedessi che belle le mangrovie di notte, sono piene di lucciole”. L’immagine è quella dell’Underground River: 4km di fiume sotterraneo, patrimonio UNESCO, esplorabili esclusivamente in silenzio, nel sacrosanto rispetto dell’ecosistema, e accompagnati da guide per minimizzare il disturbo di questo ambiente misterioso congelato nella preistoria. E se di giorno si subisce il fascino del buio primordiale dell’Underground River, di notte – evviva i paradossi – le foreste di mangrovie si accendono come alberi di Natale, addobbati però da migliaia di lucciole. Stato: inviata.
Cartolina 2. “Port Barton. Baia pazzesca, tutta anfratti e faraglioni enormi, sembrano grattacieli”. Per anni base di pescatori locali, Port Barton è un comune di San Vicente costellato da alcune delle 1780 isolette – perlopiù disabitate – che costituiscono l’arcipelago di Palawan. Nascoste e incastonate tra svettanti faraglioni di roccia calcarea – scorcio che ammirerebbe il mio ipotetico destinatario -, queste lingue di sabbia bianca sono casa di varie specie di tartarughe marine di cui è possibile far conoscenza, se si è fortunati, durante uscite di snorkeling selvaggio. Stato: inviata.
Cartolina 3. “Lo so sono crudele. Spiaggia di El Nido, si vede il fondale anche in foto. Incredibile”. Nella punta più a nord di Palawan si trova El Nido, motivo di sanissima invidia da parte del mio corrispondente e gioiellino che insieme ai 45 isolotti di Bacuit Bay è una delle località filippine che negli anni ha vissuto il progredire del turismo. La town ospita infatti da piccole guesthouse a gestione familiare a resort accessibili a pochi, pochissimi. Porto sicuro in cui trovare confortevoli riposi dalle fatiche di un viaggio che a tratti potrebbe essere abbastanza impegnativo, El Nido è anche un perfetto quartier generale in cui pianificare – e da cui partire – nuove ed esaltanti escursioni attorno alla baia alla scoperta delle culture locali e di scorci suggestivi. Stato: inviata.
Cartolina 4. “Ultimo giorno. Moóg ng Santiago, Forte Santiago a Manila. Oggi mi giro la città!”. Capitale delle Filippine, Manila è una tra le isole più grandi di tutto l’arcipelago. Metropoli fuori, città antica dentro, è un saliscendi di contaminazioni: nasce come colonia musulmana, poi spagnola per poi cedere all’occupazione inglese e statunitense. Tradizioni variegate e incredibilmente diverse hanno lasciato il segno tra architetture coloniali e imponenti quartieri dal sapore moderno e occidentale. Fort Santiago domina e protegge Manila dall’alto, dalla foce del fiume Pasig. Cittadella fortifcata costruita nel XVI secolo dal governatore spagnolo Miguel López de Legazpi, è oggi parte del quartiere Intramuros che conserva crocevia di stradine e memoriali di costruzioni, distruzioni e ricostruzioni risalenti a prima e dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Stato: inviata.
Cartolina 5. “Nilad”: primissimo piano di una mangrovia dai fiori bianchi, uno dei simboli della capitale filippina. Il mio nuovo segnalibro. Stato: messa in valigia.
Questo tour è un nuovo itinerario organizzato da Tropical Experience, operatore locale filippino per viaggiatori stranieri. “Il sogno di Palawan”, lanciato ad aprile 2020, si concentra sulla provincia dell’arcipelago filippino nonché una delle ultime frontiere dell’ecoturismo. Dalla limitazione dei voli, anche domestici, alla condivisione dei trasporti, dall’educazione ambientale a progetti di solidarietà – per ciascun viaggiatore verranno donati 5€ al progetto “1 viaggiatore = 1 donazione a uno studente”, che fornisce borse di studio ai ragazzi di Tondo (Manila) – Tropical Experience si impegna in interventi mirati per rendere questo e altri tour (più) sostenibili.
Per maggiori informazioni su “Il sogno di Palawan”: www.tropicalexperiencephilippines.com/filippine-low-cost-sostenibile
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