Rovereto, Italia.
Sono trascorsi 315 anni da quel 5 di agosto del 1703 in cui la città di Rovereto si affidò alla protezione di Santa Maria Ausiliatrice per preservarsi dalle distruzioni portate dal generale francese Vendôme nella Vallegarina. Tenendo fede al voto fatto più di tre secoli orsono, anche quest’anno Rovereto ha celebrato la memoria solenne di ringraziamento alla Santa Patrona della città.
La cerimonia – preceduta da una serie di eventi di preparazione e culminata alle ore 18 di domenica 5 agosto con la consegna del cero votivo da parte del Sindaco a suggello del rinnovo del voto espresso dai roveretani 315 anni fa e solennemente ripetuto fino ad oggi – è stata presieduta dal Vescovo Monsignor Nunzio Galantino nella veste di inviato del Vaticano. Con l’occasione l’ecclesiastico ha ricordato i valori della solidarietà e dell’accoglienza invitando a non voltarsi dall’altra parte verso chi si trova in difficoltà.
L’evento, relegato a lungo nella sola sfera religiosa, si è aperto negli ultimi anni a un mix di sacro e profano con le donne e gli Schutzen in abiti tipici asburgico-tirolese che sfilano per la città al ritmo imposto dalla banda musicale e la cena sobria di condivisione sulle tavolate di via della Terra, un invito aperto alla collettività e alla convivialità.
Quest’anno la Festa Patronale di Maria Ausiliatrice si è arricchita inoltre dei costumi e dei colori di due delle quattro città gemellate con Rovereto – Kufstein e Forchheim – con l’aggiunta della polacca Zabrze con cui dal mese di aprile 2017 è in corso uno scambio in ambito turistico e culturale.
Diana Facile La Globetrotter