Ritorna a Milano il festival Hors house of the rising sun

Ritorna a Milano il festival Hors house of the rising sun

Scritto da Redazione on . Postato in cinema

Dal 19 settembre al 1° ottobre, avendo come focus la formazione gratuita per artisti ed artiste under 35, il festival propone: quattro realtà artistiche della nuova scena italiana che articoleranno altrettanti laboratori; un laboratorio di critica teatrale a cura di Stratagemmi prospettive teatrali; il debutto di due spettacoli a cura di compagnie emergenti. Chiuderà il 1° ottobre una festa con un djset all’interno del cortile del Teatro.

Milano, Italia.
Il Litta mette così in campo le proprie energie per rendere gli spazi che gestisce  sempre più un luogo di scambio artistico, professionale, umano. La direzione artistica, a cura di Stefano Cordella e Filippo Renda, ha caratterizzato con il titolo “Immaginare il reale” lo sfondo entro cui articola l’iniziativa.

Personalmente mi sono affacciato, incuriosito dal conoscere dal vivo almeno una piccola parte del progetto, alla rappresentazione di giovedì 29 della compagnia emergente Radiceibrida dal titolo “Giochi notturni”, regia di Lapo Sintoni con Giulia Di Sacco, Francesca Macci e lo stesso Lapo Sintoni.

Se devo tentare la sintesi della mia intrusione userei il termine effervescenza; effervescenza del pubblico, partecipe, giovanile, motivato ed attento ed effervescenza in scena con un ritmo incalzante molto teso a comunicare al pubblico.

Margherita ha in mano una padella. Elisa la guarda. Sa che sua sorella l’ha fata grossa, avevano un piano ma qualcosa è andato storto. Incastrare Luca adesso sarà impossibile”. Parrebbe l’incipit di un noire, una telenovela spagnola, una serie di Netflix; viceversa, pur con tutte le ingenuità in cui alcune volte incappano le recitazioni, emerge in tutta la crudità l’immaginare il  reale. 

Diventa angosciante e paradossale nel gioco delle parti il confine del farsi giustizia e del scivolare nella violenza, nel torto, nell’essere artefice a tua volta del reato. 

Il fatto subito come torto si scontra con morale, opinione, complicità e connivenza. I ruoli si dipanano e nel divenire assumono differenti connotati…”per ogni processo che comincia ce n’è  uno che manca”, e la vittima è chiamata a motivare, giustificare, dubitare di sé.

Fermo e determinato, ma anche aperto e problematizzante, il finale.  

Questo è quanto più amo del teatro: immagina il reale, che spesso ha superato la stessa immaginazione, e ci porta fuori dalla certezza restituendoci la possibilità di formulare, spostare il punto di vista iniziale, dubitare. Grazie
Photo courtesy by MTM

Pippo Biassoni

Info: MTM  Manifatture Teatrali Milanesi