Il mondo è come un libro, se non viaggi ne conoscerai solo la copertina! La nostra amica Lara, che ha sempre seguito questo motto, è arrivata come ogni volta con un’idea fulminante per trascorrere un week-end tra amiche, indovinate dove ci vuole portare stavolta?
A Ricetto di Candelo in provincia di Biella. Pensiamo tra noi amiche “ma cosa ci sarà mai da vedere in un paesino sperduto alle porte di Biella?” E invece da un dépliant che la nostra amica Lara mette in bella mostra, ben presto ci accorgiamo che la sua idea che agli occhi di tutte sembrava insolita, invece era geniale!
Così decidiamo di partire alla volta di Candelo per concederci una mini vacanza all’insegna, come sempre della cultura e dell’amicizia. E si, care amiche, Candelo è un paesino vicino a Biella, dista solo pochi chilometri, conosciuto per il suo Ricetto medievale, patrimonio storico e artistico, un unicum a livello europeo, caratterizzato da una cinta muraria che segue tutto il perimetro del complesso, di forma pseudo-pentagonale ad eccezione solo del suo lato sud, dove si erge il palazzo comunale in stile neoclassico e caratterizzato da varie torri rotonde.
Ciò che ci colpisce maggiormente è la cosiddetta Torre o “ casa del principe”, l’abitazione che Sebastiano Ferrero fece edificare, dopo aver ottenuto dal duca Filippo, nel 1496, l’investitura feudale e la concessione dei dazi candelesi.
Dopo aver visitato minuziosamente questo splendido piccolo spaccato di un’Italia che non c’è più, sedute al tavolo di un graziosissimo ristorante, sito all’interno del Ricetto, decidiamo che al nostro week-end non può certo mancare anche un tocco di selvaggio e decidiamo nel pomeriggio di addentrarci alla volta della Baraggia, paragonata per il suo aspetto ad una sorta di savana del Biellese. Ci spostiamo di soli pochi chilometri e raggiungiamo la località di Barraggione di Candelo. Caspita, il paesaggio ci colpisce per la sua semplicità e il suo essere così vasto e senza confini. Ci troviamo sin da subito, in un ambiente a tratti, sorprendentemente somigliante alla savana africana. Ecco perché viene chiamato così questo bellissimo territorio!
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Dopo una lunga e bellissima passeggiata, torniamo nella nostra struttura di hospitality della zona e programmiamo, tutte insieme, la giornata successiva. Che ne dite care amiche se domani andiamo a visitare il Santuario di Oropa? Propone con la sua voce acuta la solita Lara. E sia! Così la mattina dopo, colazione fatta e pronte per partire alla volta del Santuario di Oropa. Si dice che sia il più importante Santuario mariano delle Alpi, si trova a 1200 m. di altezza, a soli 20 minuti dal centro di Biella.
Spettacolari la Basilica Superiore e la Basilica Antica dove è custodita la statua della Madonna Nera rappresentata con un manto blu, l’abito e i capelli color oro, il cui sorriso dolce ma allo stesso tempo austero, colpisce e richiama l’attenzione di tutte noi e dei numerosi pellegrini in visita. Una preziosa testimonianza della nostra iconografia sacra. Non scorderemo mai l’iscrizione che troviamo affissa sul muro prima di entrare nella Basilica: “O quam beatus, o Beata, quem viderint oculi tui”, ”Davvero è beato, o Beata, colui sul quale si posano i tuoi occhi” che da secoli è il saluto che viene evocato varcando la soglia della Basilica.
Il Santuario di posa su un vastissimo spazio ai piedi delle montagne, che offre a tutti i visitatori ogni servizio di accoglienza. Si passa dai numerevoli parcheggi, ai siti adibiti ai camper, alle bancarelle per finire con la tipica trattoria che da anni attira anche tutti i golosi del biellese. A pochissima distanza dal Santuario, troviamo, le suggestive funivie di Oropa, alle spalle della Basilica che rappresentano un importante punto di riferimento per tutti gli appassionati di montagna che frequentano le Alpi Biellesi.
Per fortuna ci siamo vestite comode pronte ad ogni tipo di evenienza…Il tacco 12 è stato lasciato a casa! Meglio indossare scarpe comode. La funivia ci porta fino a toccare i 1900 metri di altezza per godere di un panorama mozzafiato.
Ci incamminiamo su uno dei sentieri segnalati ed impressionante, dopo solo 15 minuti di cammino, troviamo un bellissimo laghetto alpino, il lago del Mucrone, un bacino di origine glaciale situato in una conca tra il monte Mucrone e il monte Rosso. Che splendido week end di relax e…chiacchiere.
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Ormai è quasi sera e il nostro viaggio volge al termine, mentre scendiamo dalla funivia, Lara farnetica qualcosa sul nostro prossimo viaggio: “Ora basta montagna! Che ne dite se il prossimo viaggio andiamo in una località di mare?” Tutte ci guardiamo con un’espressione ammiccante. Tra qualche giorno ci ritroveremo al nostro solito caffè e poi vi illustrerò che meta abbiamo scelto. Scattiamo l’ultima foto tutte insieme arrivate sul piazzale delle Funivie di Biella – Oropa e ammiriamo ancora una volta la bellezza di questo posto magico e sacro e tra di noi amiche pensiamo: “Certo che la montagna ha da sempre il suo fascino!”
PIATTI TIPICI E VINI
La paletta candelese è un salume costituito dalla scapola di suino sgrassata e refilata, salata e massaggiata manualmente e prodotta secondo tradizione in limitate quantità.
Salam ‘d l’ula (con carne di maiale e conservati sotto grasso)
Polenta Cunscia farina di mais cotta nel paiolo con aggiunta di formaggio e burro
Ris an cagnun (con toma e burro)
Mactabe (minestra densa)
Minestra marià (riso e spinaci selvatici)
Supa Mitunà (Zuppa che in base alla stagione cambia ingredienti: erbe dei prati in primavera, porri e cavoli in inverno)
Bagna Cauda (Salsa caratteristica del Piemonte che qui a Biella viene preparata con olio di noci e naturalmente acciughe e aglio)
Capunet (Involtini di foglie di cavolo o di bietola con all’interno un ripieno di carne)
Frità Rugnusa (frittata con salame)
La Verzata (Può diventare un piatto unico in quanto la minestra di verza è arricchita dall’aggiunta di salame)
FORMAGGI
la Toma con latte vaccino
il Beddu da mangiare fresco o dopo una stagionatura sulla paglia
Sancarlin e Frachet: sono tomini aromatizzati con aglio e peperoncino oppure olio aceto e spezie.
DOLCI
Turcetùn (grandi torcetti di mais)
Canestrelli cialde al cioccolato che vengono cotte tra due particolari semistampi arroventati
Arsumà: crema di uova, zucchero, latte e vino da gustare con i torcetti
Miasce: cialde di farina di granoturco.
VINI
Bramaterra dal vitigno
Nebbiolo
Canavese rossi, bianchi e Barbera
Coste della Sesia: Nebbiolo, Bonarda,Vespolina, Croatina
Lessona con selvaggina e carne
Erbaluce, il bianco per antipasti e pesce
Daniela Bonanno Conti