Resilienza: termine che ben rappresenta Quentin Crisp

Resilienza: termine che ben rappresenta Quentin Crisp

Scritto da Redazione on . Postato in Appuntamenti, Cultura

Al Teatro Elfo Puccini è in scena, dal 19 gennaio al 6 febbraio, lo spettacolo “Quentin Crisp, la speranza è nuda” con Luca Toracca ed a cura di Ferdinando Bruni.

Milano, Italia.

Al Teatro Elfo Puccini è in scena, dal 19 gennaio al 6 febbraio, lo spettacolo “Quentin Crisp, la speranza è nuda” con Luca Toracca ed a cura di Ferdinando Bruni.

Il testo origina dal lavoro di Mark Farrelly, tradotto da Matteo Colombo, e tratta dell’icona gay, anglosassone, Quentin Crisp.

La scena si presenta molto curata e ricca di quelle sfumature che aprono al romantico, al sogno, all’amore; Toracca spettacolare interprete è parte attiva del rosa che predomina negli occhi dello spettatore. Poi l’abilità dell’Attore rende il personaggio e lo fa con una parvente semplicità di  fisicità e parole che poco alla volta riempiono l’immaginario di chi ascolta. Affiorano i soprusi subiti, le discriminazioni verso la diversità, le difficoltà insite della sfera affettiva maggiormente marcate da una scelta di genere avversata dalla morale. Per dare l’idea dell’humus ambientale dell’epoca basta richiamare alla mente le persecuzioni subite dal matematico Alan Turing, pioniere dell’informatica (ben rappresentato nel film The imitation game).

Eppure durante lo spettacolo non provi quel nodo di rabbia e di raccapriccio che ti immedesima con coloro che subiscono l’abuso del pensiero dominante: emerge la leggerezza come arte dell’essere, la capacità di “fare surfing” sulle onde della vita (se non potete arginare le onde, imparate il surf), fare della difficoltà un’opportunità ed uno spazio di possibile.

Vostro onore, io non mi spingo agli estremi. Ci vivo”. Toracca restituisce al pubblico le strategie che Crisp mette in campo, reagendo alle aggressioni ed alla repressione legalizzata con mises fiammeggianti, trucchi, clamorose pettinature. “Mi vesto e vivo in modo tale che tutto il mondo capisca che sono omosessuale, e questo mi separa dal resto dell’umanità” declama, imponendo lo spessore della persona, la profondità tra il sé e lo squallore di morali marce, il potere dell’ironia e della leggerezza nell’affrontare le asperità. “A me il sesso illecito non interessa, anche perché guardare il cavallo dei pantaloni di un uomo, dopo un po’ diventa perfino più noioso che guardarlo negli occhi”. Che charme!
Foto courtesy by Elfo Puccini
Pippo Biassoni

INFO

Teatro Elfo Puccini

Corso Buenos Aires 33 (MM1 – LIMA)
biglietteria@elfo.org
whatsapp 333.20.49021