
“Morte di un commesso viaggiatore” di Arthur Miller, al Teatro Parenti di Milano

E’ andata in scena al Teatro Parenti di Milano (resterà fino al primo maggio), la prima di “Morte di un commesso viaggiatore”. Protagonista Michele Placido, che ha portato sul palcoscenico Willy Loman, la creatura di Arthur Miller, un piccolo uomo dai sogni troppo grandi. In scena fino al primo maggio.

Milano, Italia.
Appartenere al successo facile
Loman è un commesso viaggiatore che, macinando chilometri su chilometri su e giù per l’America, alla guida della propria Chevrolet, ha allevato i propri figli nel culto dell’apparenza e del successo facile, facendone due falliti e che si interroga incapace di riconoscere la propria responsabilità nel fallimento suo e della propria famiglia. Una famiglia nella quale nessuno dice la verità: Biff, il figlio maggiore, non racconta di essere finito in prigione, Willy di non essere più in grado di guadagnare nulla con il proprio lavoro e di vivere della carità altrui.
Un uomo solo, incompreso dai figli e senza amici, ormai anziano e deluso dalla vita. Un uomo che non riesce neppure più a sognare e si abbandona ai ricordi del passato, nel mito di un padre, venditore di flauti, del fratello Ben, andato in Alaska a cercare fortuna, e di Dave Singleman, un ultraottantenne commesso viaggiatore, come lui, che, nonostante l’età, aveva però continuato a lavorare con grande successo. Così Willy, passo dopo passo, si lascia andare sempre più alla deriva, al pensiero di ciò che avrebbe potuto essere e non è stato.
Un ipocrita. Così lo definisce Biff, da lui profondamente deluso
Solo la moglie (la bravissima Alvia Reale), pare comprendere la vera natura dei propri figli e del marito e, ciò nonostante, amarli per come sono veramente.
Lo spettatore assiste impotente al dramma di un uomo che si avvia verso la propria fine. Una sorta di cronaca di un suicidio annunciato, una morte alla fine persino desiderata e che tuttavia non rappresenta ancora il peggio che possa accadere.
Segno e culmine del dramma è infatti la constatazione dei protagonisti che pagato il mutuo della casa, quando questa è diventata finalmente loro, non c’è più nessuno che ci viva e che quando tutti i debiti sono saldati e si è finalmente liberi è ormai troppo tardi per godersi la vita.
Bravissimi attori per uno spettacolo profondamente commovente
Molto emozionanti anche l’intervento di Andreè Ruth Shammah, che ha salutato Alessandro Haber, costretto a lasciare il ruolo del protagonista per ragioni di salute e, ancora di più, quello di Michele Placido, la cui voce si è rotta di commozione nel ringraziare il pubblico presente in sala ricordando la condizione di fragilità in cui tutti viviamo.
Photo Azzurra Primavera
Maila Costa
INFO
Orari di apertura
dal lunedì al venerdì: mattina dalle h 10 alle h 14 | pomeriggio dalle h 16 alle h 19 o fine botteghino
sabato: dalle h 16 alle h 19 o fine botteghino
domenica: solo botteghino
Via Pier Lombardo 14 | tel. 02 59995206