Difficile riassumere in un unico articolo tutta l’infinita varietà di paesaggi, mete e località del sud-est asiatico. Ma a dispetto della difficoltà, l’intenzione è quella di fornire agli appassionati viaggiatori e ai semplici curiosi delle suggestioni di viaggio per le loro prossime esplorazioni alla scoperta del sud-est asiatico.
E partiamo allora da uno degli Stati più affascinanti dove paesaggi incantevoli si inseriscono in un ecosistema naturale dove cascate, grotte e fiumi regalano al viaggiatore l’impressione di essere tornato indietro nel tempo. Nei pressi di un altopiano del Laos centrale non lontano dalla sonnolenta cittadina un po’ polverosa di Phonsavan, si nasconde un complesso archeologico unico al mondo. Il terreno è costellato di imponenti giare da cui il nome Piana delle giare la cui funzione è ancora oggi motivo di dibattito tra gli studiosi. Ce ne sono di taglia contenuta, non più grandi di un contenitore per l’acqua, mentre altre raggiungono il peso di qualche tonnellata. Emergono dal terreno a testimonianza di quanto ancora ci sia da scoprire del nostro lontano passato.
Il Myanmar si è da poco aperto al turismo con le sue tradizioni, la sua cultura e alcuni angoli del suo territorio che ancora regalano il fascino di rituali vecchi di secoli. Come quelli che ripetono da centinaia di anni i pescatori del lago Inle nel Myanmar centrale. Incastonato all’interno di una vallata circondata da dolci colline, il lago sta diventando una meta per gli appassionati di trekking ed escursioni. Sulle sue sponde si possono ancora scoprire i vecchi villaggi di pescatori, costruiti su palafitte avvolte da un tappeto verde di piante acquatiche. Tutti si spostano a bordo di imbarcazioni sottili a remi o a motore, ma la vera attrazione è costituita dai pescatori Intha che ogni mattina all’alba scelgono i posti migliori per pescare. Una pesca che svolgono ancora con le reti, eseguendo singolari quanto acrobatici movimenti del corpo. Pagaiano usando una gamba, mentre con l’altra tengono sospesa una nassa in bilico tra l’acqua e la barca. Assistere a questo spettacolo al mattino presto o la sera al tramonto è l’immagine di un mondo ancora legato ad antiche e immutate tradizioni.

Entriamo in Cambogia come molti prima di noi, attraversando il posto di confine di Poi Pet. Negli anni ‘80 ci è passato pure Tiziano Terzani che nonostante le varie difficoltà è riuscito a mettersi in salvo nella vicina Thailandia. Storia antica, visto che oggi a cavallo della frontiera si trova un enorme casinò dove tanti giocatori del sud-est asiatico affollano le sue sale sedendosi ai tavoli del baccarat. Gioco estremamente popolare in Asia, tanto diffuso che ha trovato spazio a fianco di giochi più tradizionali come il blackjack anche su piattaforme di casinò online come Unibet le cui esperienze di gioco live sono senz’altro più rassicuranti e meno chiassose delle sale da gioco di Poi Pet. Eppure non lontano da qui, nella cittadina cambogiana di Battambang, gli amanti del brivido e dell’avventura potrebbero decidere di salire a bordo di un singolare mezzo di trasporto come il Bamboo Train. Sembra di essere sulle montagne russe, salvo poi guardarsi seriamente attorno e scoprire di trovarsi immersi nella foresta cambogiana. Esperienza singolare e curiosa per un viaggio in Cambogia lontano dalle solite mete turistiche. Se poi lo spettacolo di una rapida corsa a bordo del treno di bambù non dovesse essere sufficiente, prendetevi un po’ di tempo prima del tramonto per assistere alla spettacolare vista di migliaia di pipistrelli che escono in volo dalla Bat Cave non lontano da Battambang. Uno spettacolo di incomparabile suggestione e bellezza per una vacanza alternativa nel sud-est asiatico.
Nel sud della Thailandia, una delle destinazioni più amate dagli italiani, nello stato del Surath Thani si trova il Parco Nazionale di Khao Sok. Avete presente Jurassic Park? Bene se avete visto il film avrete una vaga idea, dinosauri esclusi, di quello che vi aspetterà nell’incontaminata riserva naturale di Khao Sok. Le suggestive formazioni calcaree svettano dal terreno per decine di metri, mentre le vie d’acqua fluviali costituiscono l’unico accesso per scoprire la bellezza di questo luogo. Ci si sposta a bordo di kayak oppure di imbarcazioni a motore, più veloci, ma anche chiassose, con guide professioniste per evitare di perdersi nel dedalo di canali coperti di vegetazione che attraversano il parco. Dormire in una delle tante abitazioni su palafitte è un’esperienza unica per immergesi in questo paesaggio naturale unico al mondo. Gli amanti del trekking potranno invece scegliere di avventurasi tra i tanti sentieri che attraversano la giungla inerpicandosi tra dolci colline e profondi vallate.
Photo credits:
1 – Piana delle giare, foto di Oliver Spalt (Creative Commons CC0 License)
2 – Photo by Steph Smith on Unsplash