Lorenzo Quinn torna a Venezia con un’impressionante opera

Lorenzo Quinn torna a Venezia con un’impressionante opera

Scritto da Marta Covre on . Postato in Appuntamenti, Cultura

Sopra trasporto Canal Grande ph. Speranzoni Wladimiro.
Foto piccola in alto, Ca Sagredo 2017.

Una nuova imponente installazione artistica di Lorenzo Quinn conquista Venezia. Dopo Support (2017) e Building Bridges (2019), il 2022 accoglie Baby 3.0. Una scultura unica, affascinante e dirompente, che cattura l’attenzione e suscita riflessioni che vanno oltre lo stupore per la maestria e la forza della forma.

Lorenzo Quinn

Venezia, Italia.
Giovedì 14 luglio è stata svelata la nuova opera dell’artista italo-americano Lorenzo Quinn. Come tutte le sue creazioni, anche Baby 3.0 è caratterizzata dalla potenza comunicativa e dall’immediatezza del messaggio, che però invita a riflessioni più profonde. Una scultura in un certo senso anche paradossale: enorme nelle dimensioni, intima nei sentimenti che suscita. L’opera rappresenta un feto adagiato nel bacino della madre: un simbolo di rinascita e speranza, come ogni nuova vita. Rinascita e speranza che negli ultimi anni sono un mantra per la città di Venezia, che ha appena festeggiato i suoi 1600 anni. Rinascita dopo l’“acqua granda” del 2019, la pandemia, le varie crisi di questo periodo. Speranza per il futuro, per i progetti, per la ripresa.

Ma il bacino che sostiene la nuova vita rimanda anche al bacino di San Marco, culla di Venezia. L’acqua è vita per l’essere umano, come la laguna è vita per Venezia. Tuttavia, i materiali freddi con cui è realizzata, rete d’acciaio inossidabile e fusione di alluminio, sono una precisa scelta che invita alla riflessione sui cambiamenti della società contemporanea, sempre più rivolta alla tecnologia e all’intelligenza artificiale. Anche il titolo è una provocazione: Baby 3.0 suggerisce una versione migliore ed evoluta a cui mirare, ma sempre proteggendo il mondo come fosse un fragile bimbo.

Un’opera maestosa dunque, in tutti i sensi. Larga quasi nove metri e alta sette, è comodamente visibile navigando sul Canal Grande o passeggiando nella splendida location fino al 31 ottobre 2022. È infatti allestita nel giardino di Palazzo Corner della Ca’ Granda, o Ca’ Corner, che affaccia sulla principale arteria di Venezia di fronte alla Collezione Peggy Guggenheim. Progettato dall’architetto della Serenissima Jacopo Sansovino nella prima metà del ‘500 e completato da Vincenzo Scamozzi, l’edificio era un simbolo della potenza dei Corner, una delle famiglie patrizie più ricche e prestigiose della Repubblica. Attualmente ospita la sede della Città metropolitana di Venezia e la Prefettura.

L’artista e le sue opere

Lorenzo Quinn è un artista figurativo di fama mondiale, nato a Roma nel 1966 dall’attore americano Anthony Quinn e dall’italiana Jolanda Addalori. Formatosi all’American Academy of Fine Arts di New York, il suo talento si manifesta prevalentemente con opere monumentali di arte pubblica esposte nelle più prestigiose location in tutto il mondo. Da Londra a San Pietroburgo, New York, Doha, Shanghai, sullo sfondo delle piramidi di Giza e nel cortile di Windsor Castle, ma anche Roma, Firenze, Palermo e Venezia. Proprio nella città lagunare, a cui è molto legato, si ricordano due installazioni particolarmente significative. Avevano destato scalpore le mani che sbucavano dal Canal Grande a sorreggere Ca’ Sagredo nel 2017, mentre sono davvero impressionanti le sei paia di mani intrecciate che formano una sorta di ponte, in Arsenale dal 2019. Anche questa volta la sua opera viene presentata in concomitanza con la Biennale d’Arte, tra i numerosi eventi che attirano il pubblico in città, come padiglioni e mostre imperdibili.

Baby 3.0
Info

Baby 3.0
Di Lorenzo Quinn
A cura di Amira Gad
Palazzo Corner alla Ca’ Granda – San Marco 2661
15 luglio – 31 ottobre 2022
Ingresso libero

Marta Covre

Trevigiana doc dal 1990, laureata in turismo, ora lavora a Venezia. Affascinata dalle lingue e culture del mondo, si cimenta da autodidatta negli idiomi che la attraggono – gaelico di Scozia in testa – mentre raccoglie il coraggio per affrontare il sanscrito. Da sempre appassionata di Storia, all’università ha iniziato ad approfondire la Grande Guerra partecipando a un progetto di ricerca, per poi entrare nel mondo del lavoro facendo diverse esperienze in ambito culturale. Sognatrice accanita, lettrice onnivora, ascoltatrice compulsiva di musica, è alla perenne ricerca di stimoli, nonché del suo personale Santo Graal. La sua giornata ideale comprende la ricerca di informazioni sulla prossima meta, la costruzione di itinerari, lo studio, magari pratico, della cucina locale, e infine il sogno a occhi aperti del momento di partire.